20 novembre 1978. Giorgio de Chirico, lascia il mondo metafisico.

Vita e formazione
Giorgio de Chirico nasce nel 1888 a Volos, in Grecia, in una famiglia cosmopolita che attraversa spesso l’Europa.
La sua formazione artistica si muove tra Atene, Firenze e infine Monaco di Baviera, dove l’incontro con la cultura filosofica tedesca apre in lui un varco immaginativo che segna l’intera sua ricerca.
In questi anni sviluppa una sensibilità che unisce la monumentalità del classicismo all’inquietudine del pensiero moderno, ponendo le basi di un linguaggio del tutto originale.
Quando si trasferisce a Parigi nel 1911, porta con sé questa visione sospesa.
L’ambiente delle avanguardie lo accoglie con curiosità: le sue piazze deserte, gli interni silenziosi, le statue antiche che dialogano con elementi quotidiani attirano l’attenzione di artisti e critici.
De Chirico prosegue il suo percorso senza aderire mai completamente ai movimenti del tempo, scegliendo una via autonoma che gli consente di costruire un mondo visivo riconoscibile e inconfondibile.
Opere e stile
La Metafisica prende forma mentre l’artista osserva la realtà trasformandola in scenario mentale.
Le sue tele degli anni parigini raccontano un universo fatto di ombre allungate, arcate, manichini e oggetti collocati in luoghi che sembrano carichi di attesa.
Questo immaginario influenza profondamente il Surrealismo nascente, pur mantenendo una propria autonomia.
Negli anni Venti e Trenta de Chirico guarda con crescente intensità alla tradizione pittorica italiana: riscopre la tecnica, il chiaroscuro, il gusto per la materia.
La sua produzione si amplia, passando dalla Metafisica al periodo neobarocco e poi a un ritorno al tema del manichino, che continua a reinventare fino agli ultimi anni.
La sua opera testimonia una costante ricerca di equilibrio tra enigma e classicità, tra memoria e invenzione.
Morte e funerali
Giorgio de Chirico muore il 20 novembre 1978 a Roma, nella città dove ha vissuto per molti decenni e che considera la sua patria ideale.
I funerali si tengono nella Capitale, e la sua sepoltura avviene nella chiesa di San Francesco a Ripa, luogo che accoglie il riposo di uno degli artisti più influenti del Novecento.
Ancora oggi la sua tomba diventa punto di visita e meditazione per chi desidera avvicinarsi al cuore della sua arte: un’arte che continua a parlare, sospesa tra realtà e mistero.
Vita e formazione
Giorgio de Chirico nasce nel 1888 a Volos, in Grecia, in una famiglia cosmopolita che attraversa spesso l’Europa.
La sua formazione artistica si muove tra Atene, Firenze e infine Monaco di Baviera, dove l’incontro con la cultura filosofica tedesca apre in lui un varco immaginativo che segna l’intera sua ricerca.
In questi anni sviluppa una sensibilità che unisce la monumentalità del classicismo all’inquietudine del pensiero moderno, ponendo le basi di un linguaggio del tutto originale.
Quando si trasferisce a Parigi nel 1911, porta con sé questa visione sospesa.
L’ambiente delle avanguardie lo accoglie con curiosità: le sue piazze deserte, gli interni silenziosi, le statue antiche che dialogano con elementi quotidiani attirano l’attenzione di artisti e critici.
De Chirico prosegue il suo percorso senza aderire mai completamente ai movimenti del tempo, scegliendo una via autonoma che gli consente di costruire un mondo visivo riconoscibile e inconfondibile.
Opere e stile
La Metafisica prende forma mentre l’artista osserva la realtà trasformandola in scenario mentale.
Le sue tele degli anni parigini raccontano un universo fatto di ombre allungate, arcate, manichini e oggetti collocati in luoghi che sembrano carichi di attesa.
Questo immaginario influenza profondamente il Surrealismo nascente, pur mantenendo una propria autonomia.
Negli anni Venti e Trenta de Chirico guarda con crescente intensità alla tradizione pittorica italiana: riscopre la tecnica, il chiaroscuro, il gusto per la materia.
La sua produzione si amplia, passando dalla Metafisica al periodo neobarocco e poi a un ritorno al tema del manichino, che continua a reinventare fino agli ultimi anni.
La sua opera testimonia una costante ricerca di equilibrio tra enigma e classicità, tra memoria e invenzione.
Morte e funerali
Giorgio de Chirico muore il 20 novembre 1978 a Roma, nella città dove ha vissuto per molti decenni e che considera la sua patria ideale.
I funerali si tengono nella Capitale, e la sua sepoltura avviene nella chiesa di San Francesco a Ripa, luogo che accoglie il riposo di uno degli artisti più influenti del Novecento.
Ancora oggi la sua tomba diventa punto di visita e meditazione per chi desidera avvicinarsi al cuore della sua arte: un’arte che continua a parlare, sospesa tra realtà e mistero.


















































































