20 novembre 1910. La morte di Lev Tolstoj.

L’uomo dietro il romanziere
Lev Tolstoj attraversa l’Ottocento russo come una figura che rinnova il romanzo moderno e, allo stesso tempo, come un uomo che non smette mai di interrogarsi sul senso dell’esistenza.
Nato il 9 settembre 1828 nella tenuta di Jasnaja Poljana, vive all’interno di un ambiente nobiliare che lo forma in profondità, ma dal quale cerca continuamente di distaccarsi.
Il suo nome diventa così simbolo di una narrativa vasta e potente, unita a una ricerca morale che resta costante e inquieta per tutta la vita.
Vita
Tolstoj si muove tra studi discontinui, il servizio militare nel Caucaso e un contatto diretto con la vita contadina, che lascia un segno duraturo sulla sua sensibilità sociale.
L’esperienza della guerra di Crimea entra nei suoi primi racconti, mentre il matrimonio con Sof’ja Andreevna Behrs gli offre una stabilità solo apparente, spesso segnata da tensioni profonde.
A Jasnaja Poljana, Tolstoj vive con i figli, la terra e un flusso continuo di idee che alimenta la sua scrittura.
Nel tempo, la sua riflessione morale si orienta verso un cristianesimo radicale: un percorso lontano dalle gerarchie ecclesiastiche, fondato sulla non violenza, sulla povertà e sulla ricerca interiore.
Questa scelta lo porta a scontrarsi con l’aristocrazia, con la Chiesa ortodossa e anche con la sua stessa famiglia, che fatica ad accettare il suo distacco dai beni materiali.
Opere
Il nome Lev Tolstoj domina il panorama letterario con due romanzi-monumento: “Guerra e pace” e “Anna Karenina”, opere che intrecciano destini individuali e storia collettiva in un mosaico narrativo senza precedenti.
Accanto ai grandi romanzi, Tolstoj si dedica a scritti filosofici e religiosi che testimoniano la sua lotta interiore.
Testi come “La confessione” o “Il Regno di Dio è in voi” mostrano un pensatore che non cerca verità comode, ma un cammino personale che abbia coerenza etica.
La morte e i funerali
Nel 1910, a ottantadue anni, Tolstoj abbandona Jasnaja Poljana in un viaggio improvviso, deciso a vivere in modo ancora più radicale i propri ideali.
Si ammala lungo il cammino e trova riparo nella piccola stazione ferroviaria di Astapovo, dove muore il 20 novembre.
Il funerale richiama un’enorme folla di contadini.
Studenti e lettori che lo considerano un maestro morale oltre che un grande scrittore.
Tolstoj viene sepolto nella sua amata Jasnaja Poljana, nel bosco che egli stesso frequenta da ragazzo: un luogo semplice, coerente con la sua ultima visione del mondo.
L’uomo dietro il romanziere
Lev Tolstoj attraversa l’Ottocento russo come una figura che rinnova il romanzo moderno e, allo stesso tempo, come un uomo che non smette mai di interrogarsi sul senso dell’esistenza.
Nato il 9 settembre 1828 nella tenuta di Jasnaja Poljana, vive all’interno di un ambiente nobiliare che lo forma in profondità, ma dal quale cerca continuamente di distaccarsi.
Il suo nome diventa così simbolo di una narrativa vasta e potente, unita a una ricerca morale che resta costante e inquieta per tutta la vita.
Vita
Tolstoj si muove tra studi discontinui, il servizio militare nel Caucaso e un contatto diretto con la vita contadina, che lascia un segno duraturo sulla sua sensibilità sociale.
L’esperienza della guerra di Crimea entra nei suoi primi racconti, mentre il matrimonio con Sof’ja Andreevna Behrs gli offre una stabilità solo apparente, spesso segnata da tensioni profonde.
A Jasnaja Poljana, Tolstoj vive con i figli, la terra e un flusso continuo di idee che alimenta la sua scrittura.
Nel tempo, la sua riflessione morale si orienta verso un cristianesimo radicale: un percorso lontano dalle gerarchie ecclesiastiche, fondato sulla non violenza, sulla povertà e sulla ricerca interiore.
Questa scelta lo porta a scontrarsi con l’aristocrazia, con la Chiesa ortodossa e anche con la sua stessa famiglia, che fatica ad accettare il suo distacco dai beni materiali.
Opere
Il nome Lev Tolstoj domina il panorama letterario con due romanzi-monumento: “Guerra e pace” e “Anna Karenina”, opere che intrecciano destini individuali e storia collettiva in un mosaico narrativo senza precedenti.
Accanto ai grandi romanzi, Tolstoj si dedica a scritti filosofici e religiosi che testimoniano la sua lotta interiore.
Testi come “La confessione” o “Il Regno di Dio è in voi” mostrano un pensatore che non cerca verità comode, ma un cammino personale che abbia coerenza etica.
La morte e i funerali
Nel 1910, a ottantadue anni, Tolstoj abbandona Jasnaja Poljana in un viaggio improvviso, deciso a vivere in modo ancora più radicale i propri ideali.
Si ammala lungo il cammino e trova riparo nella piccola stazione ferroviaria di Astapovo, dove muore il 20 novembre.
Il funerale richiama un’enorme folla di contadini.
Studenti e lettori che lo considerano un maestro morale oltre che un grande scrittore.
Tolstoj viene sepolto nella sua amata Jasnaja Poljana, nel bosco che egli stesso frequenta da ragazzo: un luogo semplice, coerente con la sua ultima visione del mondo.


















































































