22 novembre 2007. Maurice Béjart lascia il segno nella danza.

Un artista che ridisegna il movimento
Maurice Béjart nasce a Marsiglia nel 1927 e cresce in un ambiente attraversato da stimoli culturali che lo portano, quasi naturalmente, verso il linguaggio del corpo. Studia danza classica a Parigi, ma percepisce presto che la tradizione non gli basta.
La tecnica lo affascina, certo, ma ciò che lo muove è l’idea di una danza capace di parlare a tutti, senza barriere e senza rigidità.
Questa tensione verso forme nuove lo accompagna fin dagli esordi e diventa la direzione della sua intera carriera.
Vita artistica e prime creazioni
Negli anni Cinquanta si trasferisce in Svezia e poi in Belgio, dove trova un terreno fertile per il suo modo di intendere la scena.
Nel 1960 fonda il Ballet du XXe Siècle, la compagnia che lo porta al centro del panorama internazionale. Béjart costruisce un teatro della danza che unisce gesto, simboli, musica e ritualità.
Nei suoi lavori convivono Mozart e il rock, i miti antichi e la psicologia moderna.
Con “Boléro” raggiunge una fama globale: la coreografia, ripetitiva e ipnotica, diventa un manifesto della sua visione, un dialogo magnetico tra musica e corpo.
Béjart non smette mai di sperimentare e continua a creare opere che interpretano lo spirito del tempo, sempre con una cura estrema per l’impatto emotivo sul pubblico.
La svolta e la nascita del Béjart Ballet Lausanne
Nel 1987 si trasferisce definitivamente a Losanna, dove fonda il Béjart Ballet Lausanne.
Qui consolida un nuovo capitolo della sua attività, dedicando grande attenzione alla formazione.
Il coreografo segue da vicino i danzatori, li guida nella ricerca di un movimento autentico, non imitato, capace di restituire la forza teatrale che attraversa ogni sua creazione.
La compagnia diventa un laboratorio di idee, un ponte tra discipline e culture.
Béjart vive la danza come un linguaggio universale, un incontro possibile tra Oriente e Occidente, tra spiritualità e modernità.
La morte e i funerali
Maurice Béjart muore il 22 novembre 2007 a Losanna, a 80 anni, mentre è ancora pienamente immerso nel lavoro creativo.
I funerali si tengono nella stessa città, in forma semplice ma partecipata, con l’omaggio dei suoi danzatori e di una comunità artistica che riconosce in lui un maestro assoluto.
Un artista che ridisegna il movimento
Maurice Béjart nasce a Marsiglia nel 1927 e cresce in un ambiente attraversato da stimoli culturali che lo portano, quasi naturalmente, verso il linguaggio del corpo. Studia danza classica a Parigi, ma percepisce presto che la tradizione non gli basta.
La tecnica lo affascina, certo, ma ciò che lo muove è l’idea di una danza capace di parlare a tutti, senza barriere e senza rigidità.
Questa tensione verso forme nuove lo accompagna fin dagli esordi e diventa la direzione della sua intera carriera.
Vita artistica e prime creazioni
Negli anni Cinquanta si trasferisce in Svezia e poi in Belgio, dove trova un terreno fertile per il suo modo di intendere la scena.
Nel 1960 fonda il Ballet du XXe Siècle, la compagnia che lo porta al centro del panorama internazionale. Béjart costruisce un teatro della danza che unisce gesto, simboli, musica e ritualità.
Nei suoi lavori convivono Mozart e il rock, i miti antichi e la psicologia moderna.
Con “Boléro” raggiunge una fama globale: la coreografia, ripetitiva e ipnotica, diventa un manifesto della sua visione, un dialogo magnetico tra musica e corpo.
Béjart non smette mai di sperimentare e continua a creare opere che interpretano lo spirito del tempo, sempre con una cura estrema per l’impatto emotivo sul pubblico.
La svolta e la nascita del Béjart Ballet Lausanne
Nel 1987 si trasferisce definitivamente a Losanna, dove fonda il Béjart Ballet Lausanne.
Qui consolida un nuovo capitolo della sua attività, dedicando grande attenzione alla formazione.
Il coreografo segue da vicino i danzatori, li guida nella ricerca di un movimento autentico, non imitato, capace di restituire la forza teatrale che attraversa ogni sua creazione.
La compagnia diventa un laboratorio di idee, un ponte tra discipline e culture.
Béjart vive la danza come un linguaggio universale, un incontro possibile tra Oriente e Occidente, tra spiritualità e modernità.
La morte e i funerali
Maurice Béjart muore il 22 novembre 2007 a Losanna, a 80 anni, mentre è ancora pienamente immerso nel lavoro creativo.
I funerali si tengono nella stessa città, in forma semplice ma partecipata, con l’omaggio dei suoi danzatori e di una comunità artistica che riconosce in lui un maestro assoluto.


















































































