23 novembre 1990. Roald Dahl, il genio che reinventa l’infanzia.

Vita
Roald Dahl nasce a Llandaff, nel Galles, il 13 settembre 1916, figlio di una famiglia norvegese che mantiene vive tradizioni e lingua.
L’adolescenza trascorre tra collegi rigidi, esperienze che segnano profondamente il suo immaginario e che tornano nelle atmosfere dure e grottesche dei suoi futuri racconti.
Quando scoppia la Seconda guerra mondiale, Dahl entra nella Royal Air Force e serve come pilota.
Un incidente in Libia lo ferisce gravemente, costringendolo a interrompere il servizio attivo.
Il periodo di convalescenza apre una direzione inattesa: Dahl viene incaricato di collaborare come autore di testi di propaganda e, in quell’occasione, scopre un modo nuovo di osservare e raccontare il mondo.
Opere e immaginario
Roald Dahl inizia a scrivere storie per ragazzi negli anni Cinquanta, trovando subito un suo spazio riconoscibile: un equilibrio tra ironia, crudeltà controllata e invenzione smisurata.
Con “James e la pesca gigante” inaugura un filone che presenta bambini intraprendenti, adulti inquietanti e creature fantastiche.
Il successo mondiale arriva con “La fabbrica di cioccolato”, dove Dahl costruisce un universo ricco di metafore e figure eccentriche che riflettono vizi e ambizioni contemporanee.
Seguono “Il GGG”, “Matilde”, “Le streghe” e molti altri titoli che entrano nel patrimonio collettivo.
La sua scrittura si muove tra humour nero e compassione per i più deboli, mentre la sua capacità di creare immagini vivide continua a conquistare nuove generazioni.
Parallelamente alla narrativa per ragazzi, Dahl scrive racconti per adulti dal taglio più cupo, spesso con finali sorprendenti.
La versatilità rimane una delle sue cifre distintive.
Ultimi anni, morte e funerali
Negli anni Ottanta Roald Dahl vive tra la sua casa nel Buckinghamshire e i frequenti viaggi legati alle pubblicazioni. Continua a scrivere, a revisionare i suoi testi e a seguire gli adattamenti cinematografici delle sue opere.
Il 23 novembre 1990 muore a Oxford, all’età di 74 anni, dopo una malattia che lo ha progressivamente indebolito.
Il funerale si svolge nel cimitero di St Peter and St Paul a Great Missenden, il villaggio dove ha abitato per gran parte della vita e che oggi custodisce un museo a lui dedicato.
La sepoltura avviene nello stesso luogo, tra lapidi semplici e una vegetazione discreta, quasi a ricordare l’atmosfera dei paesaggi che popolano i suoi libri.
La figura di Roald Dahl continua a vivere nella forza immaginifica delle sue storie, che ancora oggi accompagnano bambini e adulti nel territorio senza confini della fantasia.
Vita
Roald Dahl nasce a Llandaff, nel Galles, il 13 settembre 1916, figlio di una famiglia norvegese che mantiene vive tradizioni e lingua.
L’adolescenza trascorre tra collegi rigidi, esperienze che segnano profondamente il suo immaginario e che tornano nelle atmosfere dure e grottesche dei suoi futuri racconti.
Quando scoppia la Seconda guerra mondiale, Dahl entra nella Royal Air Force e serve come pilota.
Un incidente in Libia lo ferisce gravemente, costringendolo a interrompere il servizio attivo.
Il periodo di convalescenza apre una direzione inattesa: Dahl viene incaricato di collaborare come autore di testi di propaganda e, in quell’occasione, scopre un modo nuovo di osservare e raccontare il mondo.
Opere e immaginario
Roald Dahl inizia a scrivere storie per ragazzi negli anni Cinquanta, trovando subito un suo spazio riconoscibile: un equilibrio tra ironia, crudeltà controllata e invenzione smisurata.
Con “James e la pesca gigante” inaugura un filone che presenta bambini intraprendenti, adulti inquietanti e creature fantastiche.
Il successo mondiale arriva con “La fabbrica di cioccolato”, dove Dahl costruisce un universo ricco di metafore e figure eccentriche che riflettono vizi e ambizioni contemporanee.
Seguono “Il GGG”, “Matilde”, “Le streghe” e molti altri titoli che entrano nel patrimonio collettivo.
La sua scrittura si muove tra humour nero e compassione per i più deboli, mentre la sua capacità di creare immagini vivide continua a conquistare nuove generazioni.
Parallelamente alla narrativa per ragazzi, Dahl scrive racconti per adulti dal taglio più cupo, spesso con finali sorprendenti.
La versatilità rimane una delle sue cifre distintive.
Ultimi anni, morte e funerali
Negli anni Ottanta Roald Dahl vive tra la sua casa nel Buckinghamshire e i frequenti viaggi legati alle pubblicazioni. Continua a scrivere, a revisionare i suoi testi e a seguire gli adattamenti cinematografici delle sue opere.
Il 23 novembre 1990 muore a Oxford, all’età di 74 anni, dopo una malattia che lo ha progressivamente indebolito.
Il funerale si svolge nel cimitero di St Peter and St Paul a Great Missenden, il villaggio dove ha abitato per gran parte della vita e che oggi custodisce un museo a lui dedicato.
La sepoltura avviene nello stesso luogo, tra lapidi semplici e una vegetazione discreta, quasi a ricordare l’atmosfera dei paesaggi che popolano i suoi libri.
La figura di Roald Dahl continua a vivere nella forza immaginifica delle sue storie, che ancora oggi accompagnano bambini e adulti nel territorio senza confini della fantasia.


















































































