24 novembre 1991. Freddie Mercury: storia, musica e leggenda.

Freddie Mercury, nato a Zanzibar, vissuto in India e giunto a Londra solo a diciott’anni, è stato uno degli artisti più influenti e celebri del rock.
Leader dei Queen, ha regalato al pubblico brani destinati a diventare eterni e unici.
La prematura scomparsa, a 45 anni, causata dalle complicanze dell’AIDS non arresta la sua ascesa nel firmamento delle star.
Gli esordi di Freddie Mercury tra Zanzibar, India e Londra
Farrokh Bulsara, questo il suo nome, viene al mondo il 5 settembre 1946 a Stone Town, sull’isola di Zanzibar.
Trascorre l’infanzia accanto ai genitori di origini indiane e alla sorella Kashmira.
Si trasferisce poi in India, frequenta la St. Peter’s Boys School di Panchgani e mostra subito una spiccata sensibilità musicale.
Il rientro a Zanzibar dura poco, perché nel 1964 la rivoluzione locale costringe la famiglia a fuggire nel Regno Unito.
A Londra Farrokh studia all’Ealing Art College e incontra Tim Staffell, Brian May e Roger Taylor.
Canta con gli Smile, cerca nuove band e risponde all’annuncio dei Sour Milk Sea.
Il destino sta già tracciando la strada che conduce ai Queen.
La nascita dei Queen e il successo mondiale
Nel 1970 Farrokh diventa Freddie Mercury e nasce ufficialmente la band dei Queen.
Il debutto discografico arriva nel 1973 con l’album Queen.
Seguono Queen II e Sheer Heart Attack, accolti con crescente entusiasmo.
La consacrazione definitiva esplode nel 1975 con A Night at the Opera.
Dentro quell’album brilla Bohemian Rhapsody, un’opera rivoluzionaria che fonde rock e lirica.
Freddie porta la sua voce in ogni angolo del pianeta.
Il primo tour mondiale lo conduce fino in Giappone, Paese che influenza profondamente la sua estetica.
Negli anni Settanta scrive brani leggendari come Somebody to Love, We Are the Champions, Don’t Stop Me Now e Crazy Little Thing Called Love.
Il gruppo vive un’ascesa costante ed esplode il successo planetario.

Gli anni Ottanta tra nuovi look, progetti solisti e Live Aid
Freddie entra negli anni Ottanta con un’immagine più audace: capelli corti e baffi.
Si trasferisce a Monaco di Baviera, frequenta locali, vive notti sfrenate e lavora con difficoltà.
Le tensioni interne portano i Queen a una breve pausa.
Freddie coglie l’occasione per progetti solisti come Love Kills, nato dalla collaborazione con Giorgio Moroder.
Nel 1985 incontra Jim Hutton, che sarà il suo compagno della vita adulta.
Quello stesso anno il Live Aid cambia la storia della musica.
I Queen conquistano Wembley con un’esibizione entrata nella leggenda.
Poco dopo, Freddie scopre di aver contratto l’AIDS e inizia una lunga battaglia silenziosa con la malattia.
Gli ultimi anni, la morte e i funerali di Freddie Mercury
Nel 1991 si trasferisce a Montreux per proteggere la propria privacy.
La salute peggiora rapidamente.
Registra These Are the Days of Our Lives in bianco e nero per nascondere i segni della malattia.
Incide Mother Love da seduto, troppo debole per restare in piedi.
Il 22 novembre 1991 annuncia pubblicamente di essere affetto da AIDS.
Due giorni dopo, il 24 novembre alle 18:48, Freddie Mercury muore nella sua casa di Londra.
I funerali privati si tengono al Kensal Green Cemetery.
Il 20 aprile 1992 il Wembley Stadium accoglie il grande concerto commemorativo.
David Bowie, Elton John, Liza Minnelli, solo per citarne alcuni, lo celebrano accanto ai Queen.
La leggenda Freddie Mercury è nata per superare il tempo e lo spazio.
Forse non tutti sanno che…
Dietro la sua voce straordinaria e l’energia travolgente del palco, c’era un uomo che trovava pace e compagnia nel silenzioso affetto dei suoi gatti, compagni fidati fino all’ultimo giorno.
Freddie li amava profondamente, parlava con loro al telefono quando era in tour e li ritraeva persino nei suoi abiti e nelle sue canzoni.
Un legame autentico, tenero, profondamente vero.
Nell’anniversario della sua scomparsa, celebriamo non solo la leggenda, ma anche il gattaro appassionato che seppe trasformare l’amore per i suoi mici in arte. 🐾💛
Laura Persico Pezzino
Freddie Mercury, nato a Zanzibar, vissuto in India e giunto a Londra solo a diciott’anni, è stato uno degli artisti più influenti e celebri del rock.
Leader dei Queen, ha regalato al pubblico brani destinati a diventare eterni e unici.
La prematura scomparsa, a 45 anni, causata dalle complicanze dell’AIDS non arresta la sua ascesa nel firmamento delle star.
Gli esordi di Freddie Mercury tra Zanzibar, India e Londra
Farrokh Bulsara, questo il suo nome, viene al mondo il 5 settembre 1946 a Stone Town, sull’isola di Zanzibar.
Trascorre l’infanzia accanto ai genitori di origini indiane e alla sorella Kashmira.
Si trasferisce poi in India, frequenta la St. Peter’s Boys School di Panchgani e mostra subito una spiccata sensibilità musicale.
Il rientro a Zanzibar dura poco, perché nel 1964 la rivoluzione locale costringe la famiglia a fuggire nel Regno Unito.
A Londra Farrokh studia all’Ealing Art College e incontra Tim Staffell, Brian May e Roger Taylor.
Canta con gli Smile, cerca nuove band e risponde all’annuncio dei Sour Milk Sea.
Il destino sta già tracciando la strada che conduce ai Queen.
La nascita dei Queen e il successo mondiale
Nel 1970 Farrokh diventa Freddie Mercury e nasce ufficialmente la band dei Queen.
Il debutto discografico arriva nel 1973 con l’album Queen.
Seguono Queen II e Sheer Heart Attack, accolti con crescente entusiasmo.
La consacrazione definitiva esplode nel 1975 con A Night at the Opera.
Dentro quell’album brilla Bohemian Rhapsody, un’opera rivoluzionaria che fonde rock e lirica.
Freddie porta la sua voce in ogni angolo del pianeta.
Il primo tour mondiale lo conduce fino in Giappone, Paese che influenza profondamente la sua estetica.
Negli anni Settanta scrive brani leggendari come Somebody to Love, We Are the Champions, Don’t Stop Me Now e Crazy Little Thing Called Love.
Il gruppo vive un’ascesa costante ed esplode il successo planetario.

Gli anni Ottanta tra nuovi look, progetti solisti e Live Aid
Freddie entra negli anni Ottanta con un’immagine più audace: capelli corti e baffi.
Si trasferisce a Monaco di Baviera, frequenta locali, vive notti sfrenate e lavora con difficoltà.
Le tensioni interne portano i Queen a una breve pausa.
Freddie coglie l’occasione per progetti solisti come Love Kills, nato dalla collaborazione con Giorgio Moroder.
Nel 1985 incontra Jim Hutton, che sarà il suo compagno della vita adulta.
Quello stesso anno il Live Aid cambia la storia della musica.
I Queen conquistano Wembley con un’esibizione entrata nella leggenda.
Poco dopo, Freddie scopre di aver contratto l’AIDS e inizia una lunga battaglia silenziosa con la malattia.
Gli ultimi anni, la morte e i funerali di Freddie Mercury
Nel 1991 si trasferisce a Montreux per proteggere la propria privacy.
La salute peggiora rapidamente.
Registra These Are the Days of Our Lives in bianco e nero per nascondere i segni della malattia.
Incide Mother Love da seduto, troppo debole per restare in piedi.
Il 22 novembre 1991 annuncia pubblicamente di essere affetto da AIDS.
Due giorni dopo, il 24 novembre alle 18:48, Freddie Mercury muore nella sua casa di Londra.
I funerali privati si tengono al Kensal Green Cemetery.
Il 20 aprile 1992 il Wembley Stadium accoglie il grande concerto commemorativo.
David Bowie, Elton John, Liza Minnelli, solo per citarne alcuni, lo celebrano accanto ai Queen.
La leggenda Freddie Mercury è nata per superare il tempo e lo spazio.
Forse non tutti sanno che…
Dietro la sua voce straordinaria e l’energia travolgente del palco, c’era un uomo che trovava pace e compagnia nel silenzioso affetto dei suoi gatti, compagni fidati fino all’ultimo giorno.
Freddie li amava profondamente, parlava con loro al telefono quando era in tour e li ritraeva persino nei suoi abiti e nelle sue canzoni.
Un legame autentico, tenero, profondamente vero.
Nell’anniversario della sua scomparsa, celebriamo non solo la leggenda, ma anche il gattaro appassionato che seppe trasformare l’amore per i suoi mici in arte. 🐾💛
Laura Persico Pezzino


















































































