3 dicembre 1894. Muore Robert Louis Stevenson.

Vita e prime esperienze
Robert Louis Stevenson nasce a Edimburgo nel 1850 e cresce in un ambiente dove la scrittura diventa presto un richiamo irresistibile.
La sua salute fragile lo accompagna per tutta la vita e lo spinge a cercare luoghi più miti, trasformando il viaggio in una necessità e in una fonte inesauribile di storie.
Nel corso degli anni si sposta tra Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Pacifico, dando alla sua esistenza un ritmo nomade che alimenta ogni sua pagina.
La vita avventurosa diventa parte integrante del suo modo di osservare il mondo, mentre si costruisce un’identità di autore capace di attraversare generi diversi.
Le opere che lo rendono immortale
Robert Louis Stevenson raggiunge il successo internazionale con “L’isola del tesoro”, romanzo che apre una nuova stagione per la narrativa d’avventura.
Il suo stile vivace, la capacità di delineare atmosfere e personaggi memorabili, e l’attenzione al ritmo narrativo lo portano a esplorare altre forme, dal romanzo psicologico al fantastico.
Nel 1886 pubblica “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, un testo che ancora oggi entra nel dibattito culturale per la forza con cui affronta il tema del doppio.
Accanto ai grandi romanzi, compone racconti, poesie, saggi e libri di viaggio che testimoniano un’energia creativa continua e irrequieta.
La versatilità diventa la sua cifra: Stevenson non rimane mai confinato in un solo genere, preferisce attraversare, sperimentare, rinnovare.
Gli anni a Samoa
Negli ultimi anni si stabilisce nell’arcipelago di Samoa, dove trova un clima più favorevole e un equilibrio che inseguiva da tempo.
Qui entra in contatto con la popolazione locale e partecipa attivamente alla vita dell’isola, diventando una figura rispettata e amata.
Continua a scrivere con intensità, portando avanti romanzi, lettere e progetti che testimoniano la sua inesauribile curiosità.
La casa sulle colline di Vailima diventa il suo rifugio creativo e umano.
La morte e i funerali
Robert Louis Stevenson muore a Vailima il 3 dicembre 1894, all’età di 44 anni, a seguito di un improvviso malessere.
Gli abitanti di Samoa lo accompagnano sulla collina del Monte Vaea, dove viene sepolto secondo il loro desiderio di onorarlo come un amico e un membro della comunità.
Vita e prime esperienze
Robert Louis Stevenson nasce a Edimburgo nel 1850 e cresce in un ambiente dove la scrittura diventa presto un richiamo irresistibile.
La sua salute fragile lo accompagna per tutta la vita e lo spinge a cercare luoghi più miti, trasformando il viaggio in una necessità e in una fonte inesauribile di storie.
Nel corso degli anni si sposta tra Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Pacifico, dando alla sua esistenza un ritmo nomade che alimenta ogni sua pagina.
La vita avventurosa diventa parte integrante del suo modo di osservare il mondo, mentre si costruisce un’identità di autore capace di attraversare generi diversi.
Le opere che lo rendono immortale
Robert Louis Stevenson raggiunge il successo internazionale con “L’isola del tesoro”, romanzo che apre una nuova stagione per la narrativa d’avventura.
Il suo stile vivace, la capacità di delineare atmosfere e personaggi memorabili, e l’attenzione al ritmo narrativo lo portano a esplorare altre forme, dal romanzo psicologico al fantastico.
Nel 1886 pubblica “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, un testo che ancora oggi entra nel dibattito culturale per la forza con cui affronta il tema del doppio.
Accanto ai grandi romanzi, compone racconti, poesie, saggi e libri di viaggio che testimoniano un’energia creativa continua e irrequieta.
La versatilità diventa la sua cifra: Stevenson non rimane mai confinato in un solo genere, preferisce attraversare, sperimentare, rinnovare.
Gli anni a Samoa
Negli ultimi anni si stabilisce nell’arcipelago di Samoa, dove trova un clima più favorevole e un equilibrio che inseguiva da tempo.
Qui entra in contatto con la popolazione locale e partecipa attivamente alla vita dell’isola, diventando una figura rispettata e amata.
Continua a scrivere con intensità, portando avanti romanzi, lettere e progetti che testimoniano la sua inesauribile curiosità.
La casa sulle colline di Vailima diventa il suo rifugio creativo e umano.
La morte e i funerali
Robert Louis Stevenson muore a Vailima il 3 dicembre 1894, all’età di 44 anni, a seguito di un improvviso malessere.
Gli abitanti di Samoa lo accompagnano sulla collina del Monte Vaea, dove viene sepolto secondo il loro desiderio di onorarlo come un amico e un membro della comunità.


















































































