3 dicembre 1979. Muore Alighiero Noschese, talento inesauribile.

Vita
Alighiero Noschese nasce a Napoli il 25 novembre 1932 e cresce in una città che respira teatro, musica e ironia a ogni angolo.
Porta nel suo lavoro questo sguardo vivace e attento, trasformandolo in un talento raro per l’imitazione.
Dopo studi giuridici, sceglie la strada dello spettacolo e inizia a farsi notare nelle radio locali, dove affina la capacità di mutare la voce in decine di timbri diversi.
Il pubblico si accorge subito della sua versatilità, e la televisione gli apre le porte negli anni Sessanta, quando la satira trova nuovi spazi e nuovi linguaggi.
Il successo e le imitazioni
La carriera di Alighiero Noschese esplode grazie ai programmi Rai che gli permettono di mettere in scena il suo repertorio di imitazioni.
Rappresenta politici, attori, cantanti e personaggi pubblici con una precisione sorprendente.
Studia gesti, posture, espressioni, e ogni dettaglio diventa parte integrante della trasformazione.
Col passare del tempo costruisce un catalogo di oltre mille personaggi, un numero impressionante che testimonia dedizione e senso dell’osservazione.
Il pubblico attende le sue apparizioni con curiosità, perché ogni imitazione diventa un piccolo racconto del Paese che cambia.
La satira, attraverso di lui, raggiunge anche chi di politica si interessa poco, e la televisione italiana scopre un modo nuovo di raccontare l’attualità.
Le opere e l’impatto culturale
Nei suoi programmi, Alighiero Noschese dà forma a un linguaggio che unisce comicità e commento sociale.
Le trasmissioni come “Doppia coppia” lo consolidano come uno degli interpreti più significativi della tv italiana degli anni Sessanta e Settanta.
La capacità di rendere immediatamente riconoscibili i suoi personaggi crea un rapporto speciale con chi lo guarda, quasi un gioco di specchi tra imitato e imitatore.
Oggi molti artisti del settore considerano il suo lavoro un punto di riferimento, non solo per la tecnica, ma per l’equilibrio con cui porta l’ironia in un contesto pubblico spesso teso.
La morte e i funerali
Alighiero Noschese muore il 3 dicembre 1979 a Roma, a soli quarantasette anni.
La notizia scuote il mondo dello spettacolo e della politica, entrambi profondamente segnati dal suo sguardo ironico e acuto.
I funerali si tengono nella capitale e raccolgono colleghi, amici e figure istituzionali che riconoscono in lui un artista capace di catturare lo spirito del suo tempo.
Vita
Alighiero Noschese nasce a Napoli il 25 novembre 1932 e cresce in una città che respira teatro, musica e ironia a ogni angolo.
Porta nel suo lavoro questo sguardo vivace e attento, trasformandolo in un talento raro per l’imitazione.
Dopo studi giuridici, sceglie la strada dello spettacolo e inizia a farsi notare nelle radio locali, dove affina la capacità di mutare la voce in decine di timbri diversi.
Il pubblico si accorge subito della sua versatilità, e la televisione gli apre le porte negli anni Sessanta, quando la satira trova nuovi spazi e nuovi linguaggi.
Il successo e le imitazioni
La carriera di Alighiero Noschese esplode grazie ai programmi Rai che gli permettono di mettere in scena il suo repertorio di imitazioni.
Rappresenta politici, attori, cantanti e personaggi pubblici con una precisione sorprendente.
Studia gesti, posture, espressioni, e ogni dettaglio diventa parte integrante della trasformazione.
Col passare del tempo costruisce un catalogo di oltre mille personaggi, un numero impressionante che testimonia dedizione e senso dell’osservazione.
Il pubblico attende le sue apparizioni con curiosità, perché ogni imitazione diventa un piccolo racconto del Paese che cambia.
La satira, attraverso di lui, raggiunge anche chi di politica si interessa poco, e la televisione italiana scopre un modo nuovo di raccontare l’attualità.
Le opere e l’impatto culturale
Nei suoi programmi, Alighiero Noschese dà forma a un linguaggio che unisce comicità e commento sociale.
Le trasmissioni come “Doppia coppia” lo consolidano come uno degli interpreti più significativi della tv italiana degli anni Sessanta e Settanta.
La capacità di rendere immediatamente riconoscibili i suoi personaggi crea un rapporto speciale con chi lo guarda, quasi un gioco di specchi tra imitato e imitatore.
Oggi molti artisti del settore considerano il suo lavoro un punto di riferimento, non solo per la tecnica, ma per l’equilibrio con cui porta l’ironia in un contesto pubblico spesso teso.
La morte e i funerali
Alighiero Noschese muore il 3 dicembre 1979 a Roma, a soli quarantasette anni.
La notizia scuote il mondo dello spettacolo e della politica, entrambi profondamente segnati dal suo sguardo ironico e acuto.
I funerali si tengono nella capitale e raccolgono colleghi, amici e figure istituzionali che riconoscono in lui un artista capace di catturare lo spirito del suo tempo.


















































































