4 dicembre 1642. Muore il Cardinale Richelieu.

Vita e formazione
Armand-Jean du Plessis, destinato a diventare il Cardinale Richelieu, nasce a Parigi il 9 settembre 1585 in una famiglia nobile non particolarmente ricca ma legata alla monarchia francese.
Il percorso ecclesiastico prende forma quando riceve l’incarico di guidare la diocesi di Luçon e, nel 1607, viene consacrato vescovo.
In questi anni costruisce la reputazione di riformatore attento, capace di riorganizzare il clero locale e di impostare un metodo di governo saldo, che attira l’attenzione della corte.
Quando entra nel Consiglio del Re, la sua carriera politica accelera.
Richelieu vede nella stabilità della corona l’unica via per rafforzare la Francia, allora attraversata da tensioni interne e competizioni aristocratiche.
Con abilità strategica conquista la fiducia di Luigi XIII e, nel 1624, viene nominato primo ministro.
Da questo momento la sua figura si lega indissolubilmente alla costruzione dell’autorità statale francese.
Opere e azione politica
Come primo ministro, il Cardinale Richelieu concentra gli sforzi su tre linee d’azione: ridurre il potere dei grandi nobili, contenere l’influenza politica degli ugonotti e rafforzare il ruolo internazionale della Francia.
Guida il paese con una visione centralizzatrice, sostenendo che solo un governo forte può evitare crisi e disordini.
Nei confronti degli ugonotti mantiene una posizione complessa: da un lato conferma la libertà religiosa stabilita in precedenza, dall’altro limita le loro fortezze e il loro potere politico per impedire che diventino uno Stato nello Stato.
Il suo intervento più emblematico riguarda la presa di La Rochelle, che segna un punto decisivo nel controllo del regno.
Sul piano internazionale, Richelieu partecipa attivamente alla Guerra dei Trent’anni e sostiene politiche mirate a impedire l’espansione degli Asburgo, contribuendo così a ridefinire l’equilibrio europeo.
Accanto all’azione politica promuove anche la cultura: nel 1635 fonda l’Académie Française, istituzione destinata a custodire e regolare la lingua francese.
Morte e funerali
Il Cardinale Richelieu muore a Parigi il 4 dicembre 1642, dopo una lunga malattia che ne indebolisce progressivamente le forze.
La corte organizza funerali solenni, appropriati al ruolo politico e religioso ricoperto per quasi due decenni.
Il suo corpo viene poi deposto nella chiesa della Sorbona, luogo simbolico per l’eredità culturale che continua a rappresentare.
La sua figura, ancora oggi, rimane centrale per comprendere la nascita della Francia moderna.
Vita e formazione
Armand-Jean du Plessis, destinato a diventare il Cardinale Richelieu, nasce a Parigi il 9 settembre 1585 in una famiglia nobile non particolarmente ricca ma legata alla monarchia francese.
Il percorso ecclesiastico prende forma quando riceve l’incarico di guidare la diocesi di Luçon e, nel 1607, viene consacrato vescovo.
In questi anni costruisce la reputazione di riformatore attento, capace di riorganizzare il clero locale e di impostare un metodo di governo saldo, che attira l’attenzione della corte.
Quando entra nel Consiglio del Re, la sua carriera politica accelera.
Richelieu vede nella stabilità della corona l’unica via per rafforzare la Francia, allora attraversata da tensioni interne e competizioni aristocratiche.
Con abilità strategica conquista la fiducia di Luigi XIII e, nel 1624, viene nominato primo ministro.
Da questo momento la sua figura si lega indissolubilmente alla costruzione dell’autorità statale francese.
Opere e azione politica
Come primo ministro, il Cardinale Richelieu concentra gli sforzi su tre linee d’azione: ridurre il potere dei grandi nobili, contenere l’influenza politica degli ugonotti e rafforzare il ruolo internazionale della Francia.
Guida il paese con una visione centralizzatrice, sostenendo che solo un governo forte può evitare crisi e disordini.
Nei confronti degli ugonotti mantiene una posizione complessa: da un lato conferma la libertà religiosa stabilita in precedenza, dall’altro limita le loro fortezze e il loro potere politico per impedire che diventino uno Stato nello Stato.
Il suo intervento più emblematico riguarda la presa di La Rochelle, che segna un punto decisivo nel controllo del regno.
Sul piano internazionale, Richelieu partecipa attivamente alla Guerra dei Trent’anni e sostiene politiche mirate a impedire l’espansione degli Asburgo, contribuendo così a ridefinire l’equilibrio europeo.
Accanto all’azione politica promuove anche la cultura: nel 1635 fonda l’Académie Française, istituzione destinata a custodire e regolare la lingua francese.
Morte e funerali
Il Cardinale Richelieu muore a Parigi il 4 dicembre 1642, dopo una lunga malattia che ne indebolisce progressivamente le forze.
La corte organizza funerali solenni, appropriati al ruolo politico e religioso ricoperto per quasi due decenni.
Il suo corpo viene poi deposto nella chiesa della Sorbona, luogo simbolico per l’eredità culturale che continua a rappresentare.
La sua figura, ancora oggi, rimane centrale per comprendere la nascita della Francia moderna.


























































