15 dicembre: Santa Virginia Centurione Bracelli.

Nome: Santa Virginia Centurione Bracelli
Titolo: Vedova
Nome di battesimo: Virginia Centurione
Nascita: 2 aprile 1587, Genova
Morte: 15 dicembre 1651, Genova
Ricorrenza: 15 dicembre
Virginia Centurione Bracelli nasce a Genova nel 1587 e cresce in un ambiente nobile legato alla vita politica della Repubblica.
Nel 1602 sposa Gaspare Grimaldi Bracelli e accetta un matrimonio combinato che non rispecchia le sue aspirazioni interiori.
Il marito muore giovane nel 1607, lasciandola vedova con due figlie e aprendo per lei una stagione di scelte decisive.
Virginia decide di non risposarsi e orienta la propria vita verso il servizio agli ultimi, guidata da una profonda spiritualità.
Opere e fondazioni
Nel tessuto sociale segnato da povertà, malattie e tensioni interne alla città, Virginia avvia un’opera di assistenza che cresce rapidamente.
Accoglie donne sole, giovani in pericolo e malati privi di cure.
Nel 1625 fonda il “Rifugio” per ospitare le persone in difficoltà durante la guerra e la carestia.
Da questa iniziativa nasce una comunità stabile che diventa il nucleo delle “Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario”, note come Brignoline.
Virginia guida l’opera con organizzazione precisa e spirito di carità, sviluppando attività educative, sanitarie e assistenziali.
Il suo modello unisce disciplina, attenzione concreta ai bisogni e una visione sociale innovativa che anticipa forme moderne di welfare.
Un ruolo attivo nella Genova del Seicento
Virginia interviene nei momenti più critici della vita cittadina.
Assiste i malati durante le epidemie e media nei conflitti tra famiglie nobili rivali.
La sua autorevolezza attira l’attenzione delle istituzioni, che le affidano compiti di pacificazione e gestione dell’emergenza.
La sua casa e le sue opere diventano un punto di riferimento per chi non ha sostegno.
Virginia vive ogni responsabilità come servizio, senza mai cercare prestigio personale.
La sua azione continua anche in età avanzata, nonostante il peggioramento della salute.
Morte e eredità spirituale
Virginia muore a Genova il 15 dicembre 1651 dopo una vita interamente dedicata alla carità.
La sua opera sopravvive grazie alla congregazione che continua ad assistere poveri, malati e donne in difficoltà.
Nel 1985 la Chiesa riconosce ufficialmente la sua santità.
La memoria di Virginia rimane legata a una testimonianza concreta di amore sociale, costruita con perseveranza e responsabilità.
Nome: Santa Virginia Centurione Bracelli
Titolo: Vedova
Nome di battesimo: Virginia Centurione
Nascita: 2 aprile 1587, Genova
Morte: 15 dicembre 1651, Genova
Ricorrenza: 15 dicembre
Virginia Centurione Bracelli nasce a Genova nel 1587 e cresce in un ambiente nobile legato alla vita politica della Repubblica.
Nel 1602 sposa Gaspare Grimaldi Bracelli e accetta un matrimonio combinato che non rispecchia le sue aspirazioni interiori.
Il marito muore giovane nel 1607, lasciandola vedova con due figlie e aprendo per lei una stagione di scelte decisive.
Virginia decide di non risposarsi e orienta la propria vita verso il servizio agli ultimi, guidata da una profonda spiritualità.
Opere e fondazioni
Nel tessuto sociale segnato da povertà, malattie e tensioni interne alla città, Virginia avvia un’opera di assistenza che cresce rapidamente.
Accoglie donne sole, giovani in pericolo e malati privi di cure.
Nel 1625 fonda il “Rifugio” per ospitare le persone in difficoltà durante la guerra e la carestia.
Da questa iniziativa nasce una comunità stabile che diventa il nucleo delle “Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario”, note come Brignoline.
Virginia guida l’opera con organizzazione precisa e spirito di carità, sviluppando attività educative, sanitarie e assistenziali.
Il suo modello unisce disciplina, attenzione concreta ai bisogni e una visione sociale innovativa che anticipa forme moderne di welfare.
Un ruolo attivo nella Genova del Seicento
Virginia interviene nei momenti più critici della vita cittadina.
Assiste i malati durante le epidemie e media nei conflitti tra famiglie nobili rivali.
La sua autorevolezza attira l’attenzione delle istituzioni, che le affidano compiti di pacificazione e gestione dell’emergenza.
La sua casa e le sue opere diventano un punto di riferimento per chi non ha sostegno.
Virginia vive ogni responsabilità come servizio, senza mai cercare prestigio personale.
La sua azione continua anche in età avanzata, nonostante il peggioramento della salute.
Morte e eredità spirituale
Virginia muore a Genova il 15 dicembre 1651 dopo una vita interamente dedicata alla carità.
La sua opera sopravvive grazie alla congregazione che continua ad assistere poveri, malati e donne in difficoltà.
Nel 1985 la Chiesa riconosce ufficialmente la sua santità.
La memoria di Virginia rimane legata a una testimonianza concreta di amore sociale, costruita con perseveranza e responsabilità.


















































































