Scoperta archeologica: le misteriose sepolture galliche di Digione.

Un’importante scoperta archeologica avvenuta nei pressi dell’edificio scolastico Joséphine Baker a Digione, in Francia, sta gettando nuova luce sulle complesse pratiche funerarie delle sepolture galliche.
Un team di esperti dell’INRAP (Institut National de Recherches Archéologiques Préventives) ha portato alla luce una serie di sepolture straordinarie risalenti alla Seconda Età del Ferro, databili tra il 300 e il 200 a.C.
Le sepolture sedute: un enigma antropologico
Tra le più affascinanti peculiarità della scoperta vi sono tredici tombe disposte linearmente su una fascia di 25 metri, con i defunti sepolti in posizione seduta. Le posture dei corpi, con gambe piegate asimmetricamente e mani vicine ai femori o al bacino, sembrano indicare un significato rituale o simbolico.
I defunti erano rivolti verso ovest, forse in osservazione del tramonto, in un perpetuo stato di veglia o attesa.
Questa pratica funeraria, piuttosto rara, suggerisce che tali individui avessero un ruolo speciale nella società gallica.
Guerrieri, sacerdoti o capi tribù potrebbero essere stati deposti in questa posizione per simboleggiare autorità, vigilanza eterna o una connessione con il Divino.
Altri casi di sepolture “sedute” in Europa
Le inumazioni in posizione seduta sono state documentate sporadicamente nel mondo celtico, in particolare in Francia e in Svizzera. Alcuni esempi significativi includono:
- Bibracte (Francia): l’importante oppidum gallico ha restituito evidenze di sepolture in posizioni inusuali, probabilmente riservate a figure di alto rango.
- Necropoli di La Tène (Svizzera): alcuni individui sepolti in posture erette o sedute suggeriscono un significato rituale o di status sociale.
- Regioni celtiche britanniche e irlandesi: anche in queste aree, le sepolture sedute ritrovate sono state associate a individui di rilievo sociale e politico.
In alcuni casi, queste pratiche funebri erano riservate a donne di alto rango o ai druidi, rafforzando l’ipotesi che tali deposizioni avessero un forte valore simbolico.
La necropoli infantile gallo-romana
Un altro ritrovamento significativo riguarda una necropoli gallo-romana del I secolo d.C., dedicata esclusivamente a neonati.
Situata nella parte occidentale dell’area di scavo, questa sepoltura collettiva ospitava 22 bambini di età inferiore a un anno, adagiati in tombe semplici, talvolta all’interno di sarcofagi lignei documentati dalla presenza di chiodi e casseri in pietra.
Le offerte funerarie, tra cui monete e ceramiche, testimoniano un complesso sistema rituale legato alla morte infantile nell’antica Gallia romanizzata.
La distinzione tra lo spazio funerario degli adulti e quello dei bambini suggerisce pratiche funebri specifiche per defunti nei primi anni di vita.
Dal sacro all’agricolo: la trasformazione del sito
Con il passare dei secoli, l’area di scavo sembra essere stata riutilizzata per fini agricoli.
Fosse quadrangolari, disposte in file regolari, indicano attività di piantumazione, probabilmente viticoltura, in epoca gallo-romana.
Questa trasformazione del paesaggio conferma una continuità d’uso del territorio, dalla funzione sacra a quella produttiva.
Un enigma ancora aperto
Le sepolture galliche di Digione sollevano molte domande: qual era il ruolo di questi individui nella società gallica? Perché questa posizione così insolita? Quale significato aveva nel contesto delle credenze religiose e sociali dell’epoca?
Ulteriori analisi, comprese ricerche antropologiche e confronti con altri siti europei, saranno necessarie per rispondere a questi interrogativi.
Nel frattempo, questa straordinaria scoperta ci ricorda quanto ancora ci sia da imparare sulle civiltà antiche e sui loro complessi sistemi culturali.
Un’importante scoperta archeologica avvenuta nei pressi dell’edificio scolastico Joséphine Baker a Digione, in Francia, sta gettando nuova luce sulle complesse pratiche funerarie delle sepolture galliche.
Un team di esperti dell’INRAP (Institut National de Recherches Archéologiques Préventives) ha portato alla luce una serie di sepolture straordinarie risalenti alla Seconda Età del Ferro, databili tra il 300 e il 200 a.C.
Le sepolture sedute: un enigma antropologico
Tra le più affascinanti peculiarità della scoperta vi sono tredici tombe disposte linearmente su una fascia di 25 metri, con i defunti sepolti in posizione seduta. Le posture dei corpi, con gambe piegate asimmetricamente e mani vicine ai femori o al bacino, sembrano indicare un significato rituale o simbolico.
I defunti erano rivolti verso ovest, forse in osservazione del tramonto, in un perpetuo stato di veglia o attesa.
Questa pratica funeraria, piuttosto rara, suggerisce che tali individui avessero un ruolo speciale nella società gallica.
Guerrieri, sacerdoti o capi tribù potrebbero essere stati deposti in questa posizione per simboleggiare autorità, vigilanza eterna o una connessione con il Divino.
Altri casi di sepolture “sedute” in Europa
Le inumazioni in posizione seduta sono state documentate sporadicamente nel mondo celtico, in particolare in Francia e in Svizzera. Alcuni esempi significativi includono:
- Bibracte (Francia): l’importante oppidum gallico ha restituito evidenze di sepolture in posizioni inusuali, probabilmente riservate a figure di alto rango.
- Necropoli di La Tène (Svizzera): alcuni individui sepolti in posture erette o sedute suggeriscono un significato rituale o di status sociale.
- Regioni celtiche britanniche e irlandesi: anche in queste aree, le sepolture sedute ritrovate sono state associate a individui di rilievo sociale e politico.
In alcuni casi, queste pratiche funebri erano riservate a donne di alto rango o ai druidi, rafforzando l’ipotesi che tali deposizioni avessero un forte valore simbolico.
La necropoli infantile gallo-romana
Un altro ritrovamento significativo riguarda una necropoli gallo-romana del I secolo d.C., dedicata esclusivamente a neonati.
Situata nella parte occidentale dell’area di scavo, questa sepoltura collettiva ospitava 22 bambini di età inferiore a un anno, adagiati in tombe semplici, talvolta all’interno di sarcofagi lignei documentati dalla presenza di chiodi e casseri in pietra.
Le offerte funerarie, tra cui monete e ceramiche, testimoniano un complesso sistema rituale legato alla morte infantile nell’antica Gallia romanizzata.
La distinzione tra lo spazio funerario degli adulti e quello dei bambini suggerisce pratiche funebri specifiche per defunti nei primi anni di vita.
Dal sacro all’agricolo: la trasformazione del sito
Con il passare dei secoli, l’area di scavo sembra essere stata riutilizzata per fini agricoli.
Fosse quadrangolari, disposte in file regolari, indicano attività di piantumazione, probabilmente viticoltura, in epoca gallo-romana.
Questa trasformazione del paesaggio conferma una continuità d’uso del territorio, dalla funzione sacra a quella produttiva.
Un enigma ancora aperto
Le sepolture galliche di Digione sollevano molte domande: qual era il ruolo di questi individui nella società gallica? Perché questa posizione così insolita? Quale significato aveva nel contesto delle credenze religiose e sociali dell’epoca?
Ulteriori analisi, comprese ricerche antropologiche e confronti con altri siti europei, saranno necessarie per rispondere a questi interrogativi.
Nel frattempo, questa straordinaria scoperta ci ricorda quanto ancora ci sia da imparare sulle civiltà antiche e sui loro complessi sistemi culturali.