Fiumicino. Finti necrologi al posto dei poster strappati dei quadri celebri.
Quattro necrologi ironici al posto dei quadri strappati. Prosegue a Fiumicino la “battaglia dei manifesti”. Prima le poesie di grandi autori come Leopardi o Petrarca affisse una settimana fa sui muri della città, molte delle quali a coprire le scritte di Forza Nuova; poi le svastiche come ritorsione sono comparse a deturpare il centro. Dopo, c’è stata la contromossa culturale e l’invasione dei poster raffiguranti opere di importanti pittori. Alcuni dei quadri però, nelle ore successive, erano stati tolti, come “Il figlio dell’uomo” di Magritte o la “Adele Bloch-Bauer” di Klimt. Così il gruppo di artisti (che resta per ora anonimo) ha risposto sostituendo le opere con annunci in stile necrologio, finti e sarcastici allo stesso tempo: una risposta dal forte valore simbolico e denso di significato. Per ogni quadro c’è un addio romantico con frasi che ne consegnano il senso all’eternità: sotto la “Nascita di Venere” del Botticelli, ad esempio, si ricorda come, pur nella sua assenza, “continueremo a vedere i suoi biondi e lunghi capelli nei riflessi del tramonto”. Come a dire, l’arte è eterna e vince su ogni male. Se il “figlio” di Magritte è “mancato all’affetto dei suoi cari”, si è spento chiedendosi se qualcuno sia stato mai capace di “vedere l’uomo dietro la mela”.
Fiumicino. Finti necrologi al posto dei poster strappati dei quadri celebri.
Quattro necrologi ironici al posto dei quadri strappati. Prosegue a Fiumicino la “battaglia dei manifesti”. Prima le poesie di grandi autori come Leopardi o Petrarca affisse una settimana fa sui muri della città, molte delle quali a coprire le scritte di Forza Nuova; poi le svastiche come ritorsione sono comparse a deturpare il centro. Dopo, c’è stata la contromossa culturale e l’invasione dei poster raffiguranti opere di importanti pittori. Alcuni dei quadri però, nelle ore successive, erano stati tolti, come “Il figlio dell’uomo” di Magritte o la “Adele Bloch-Bauer” di Klimt. Così il gruppo di artisti (che resta per ora anonimo) ha risposto sostituendo le opere con annunci in stile necrologio, finti e sarcastici allo stesso tempo: una risposta dal forte valore simbolico e denso di significato. Per ogni quadro c’è un addio romantico con frasi che ne consegnano il senso all’eternità: sotto la “Nascita di Venere” del Botticelli, ad esempio, si ricorda come, pur nella sua assenza, “continueremo a vedere i suoi biondi e lunghi capelli nei riflessi del tramonto”. Come a dire, l’arte è eterna e vince su ogni male. Se il “figlio” di Magritte è “mancato all’affetto dei suoi cari”, si è spento chiedendosi se qualcuno sia stato mai capace di “vedere l’uomo dietro la mela”.