Il Santo del giorno 12 aprile: San Giuseppe Moscati.

Nome: San Giuseppe Moscati
Titolo: Laico
Nascita: 25 luglio 1880, Benevento
Morte: 12 aprile 1927, Napoli
Ricorrenza: 12 aprile
Giuseppe Moscati nasce in una famiglia nobile e profondamente cattolica.
Cresce tra Benevento, Ancona e Napoli, seguendo la carriera del padre magistrato.
Fin da giovane si distingue per la sua intelligenza e la sua fede.
Dopo la morte del padre, decide di dedicarsi alla medicina, considerandola una missione.
Si laurea con lode nel 1903 e inizia subito a lavorare presso l’Ospedale degli Incurabili.
Scienza e fede al servizio degli ultimi
Moscati non cura solo i corpi, ma si prende cura anche delle anime.
Offre cure gratuite ai poveri, dona denaro e cibo, e condivide il poco che ha.
Ogni giorno partecipa alla Messa e prega prima di ogni intervento medico.
Considera ogni paziente come un fratello da amare e servire in Cristo.
Si distingue durante l’eruzione del Vesuvio del 1906, salvando decine di ammalati.
Durante la Prima Guerra Mondiale visita migliaia di soldati feriti.
Rinuncia alla carriera universitaria per dedicarsi pienamente alla cura dei malati.
È tra i primi medici italiani a usare l’insulina per trattare il diabete.
L’ultimo respiro tra lavoro e preghiera
Il 12 aprile 1927, dopo aver visitato i pazienti e partecipato alla Messa, muore improvvisamente.
Aveva solo 46 anni.
La notizia della sua morte si diffonde rapidamente e il popolo napoletano lo piange come un santo.
Nel 1930 il suo corpo viene trasferito nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, dove ancora oggi riposa.
Il culto e la canonizzazione
Giuseppe Moscati viene beatificato nel 1975 da papa Paolo VI.
Nel 1987 papa Giovanni Paolo II lo proclama santo.
Viene riconosciuto come patrono dei medici e degli operatori sanitari.
I miracoli attribuiti alla sua intercessione includono guarigioni inspiegabili da leucemia e meningite.
Nome: San Giuseppe Moscati
Titolo: Laico
Nascita: 25 luglio 1880, Benevento
Morte: 12 aprile 1927, Napoli
Ricorrenza: 12 aprile
Giuseppe Moscati nasce in una famiglia nobile e profondamente cattolica.
Cresce tra Benevento, Ancona e Napoli, seguendo la carriera del padre magistrato.
Fin da giovane si distingue per la sua intelligenza e la sua fede.
Dopo la morte del padre, decide di dedicarsi alla medicina, considerandola una missione.
Si laurea con lode nel 1903 e inizia subito a lavorare presso l’Ospedale degli Incurabili.
Scienza e fede al servizio degli ultimi
Moscati non cura solo i corpi, ma si prende cura anche delle anime.
Offre cure gratuite ai poveri, dona denaro e cibo, e condivide il poco che ha.
Ogni giorno partecipa alla Messa e prega prima di ogni intervento medico.
Considera ogni paziente come un fratello da amare e servire in Cristo.
Si distingue durante l’eruzione del Vesuvio del 1906, salvando decine di ammalati.
Durante la Prima Guerra Mondiale visita migliaia di soldati feriti.
Rinuncia alla carriera universitaria per dedicarsi pienamente alla cura dei malati.
È tra i primi medici italiani a usare l’insulina per trattare il diabete.
L’ultimo respiro tra lavoro e preghiera
Il 12 aprile 1927, dopo aver visitato i pazienti e partecipato alla Messa, muore improvvisamente.
Aveva solo 46 anni.
La notizia della sua morte si diffonde rapidamente e il popolo napoletano lo piange come un santo.
Nel 1930 il suo corpo viene trasferito nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, dove ancora oggi riposa.
Il culto e la canonizzazione
Giuseppe Moscati viene beatificato nel 1975 da papa Paolo VI.
Nel 1987 papa Giovanni Paolo II lo proclama santo.
Viene riconosciuto come patrono dei medici e degli operatori sanitari.
I miracoli attribuiti alla sua intercessione includono guarigioni inspiegabili da leucemia e meningite.