Il Santo del giorno 26 giugno: San Rodolfo.

Nome: San Rodolfo
Titolo: Vescovo
Nome di battesimo: Rodolfo Gabrielli
Nascita: 1034, Gubbio, Umbria
Morte: 17 ottobre 1064, Gubbio, Umbria
Ricorrenza: 26 giugno
San Rodolfo nasce nel 1034 a Gubbio, in Umbria, in una nobile famiglia della città.
Fin da giovane mostra una spiccata vocazione religiosa.
Cresce con una profonda devozione e con il desiderio di servire la Chiesa e i più deboli.
Per la sua vita retta e il suo spirito di carità, viene scelto per guidare la diocesi di Gubbio.
Viene eletto vescovo e da quel momento dedica ogni energia alla cura spirituale e materiale del suo popolo.
Un pastore vicino ai poveri
San Rodolfo vive il suo episcopato in tempi difficili, segnati da conflitti e disagi sociali.
Nonostante questo, riesce a farsi amare da tutti per il suo carattere umile e generoso.
Visita spesso le parrocchie e i villaggi più remoti della diocesi.
Si distingue per la carità verso i poveri e gli ammalati.
Sostiene chi è in difficoltà con gesti concreti e parole di speranza.
Il suo stile di vita semplice e vicino alla gente diventa esempio per il clero e per i fedeli.
Un esempio di santità
Oltre all’azione pastorale, San Rodolfo promuove la vita liturgica e la diffusione della fede.
Incoraggia la formazione del clero e il rinnovamento spirituale della diocesi.
La sua figura resta impressa nella memoria collettiva come un vescovo buono e giusto.
Dopo la sua morte, il popolo di Gubbio inizia subito a venerarlo come santo.
La sua tomba diventa meta di pellegrinaggi e luogo di preghiera.
La morte di San Rodolfo
San Rodolfo muore il 17 ottobre 1064 a Gubbio, dopo trent’anni di episcopato vissuti con dedizione totale.
La sua memoria liturgica viene celebrata il 26 giugno.
Ancora oggi, Gubbio ricorda con affetto il suo vescovo santo, che ha lasciato un segno indelebile di fede e carità.
Nome: San Rodolfo
Titolo: Vescovo
Nome di battesimo: Rodolfo Gabrielli
Nascita: 1034, Gubbio, Umbria
Morte: 17 ottobre 1064, Gubbio, Umbria
Ricorrenza: 26 giugno
San Rodolfo nasce nel 1034 a Gubbio, in Umbria, in una nobile famiglia della città.
Fin da giovane mostra una spiccata vocazione religiosa.
Cresce con una profonda devozione e con il desiderio di servire la Chiesa e i più deboli.
Per la sua vita retta e il suo spirito di carità, viene scelto per guidare la diocesi di Gubbio.
Viene eletto vescovo e da quel momento dedica ogni energia alla cura spirituale e materiale del suo popolo.
Un pastore vicino ai poveri
San Rodolfo vive il suo episcopato in tempi difficili, segnati da conflitti e disagi sociali.
Nonostante questo, riesce a farsi amare da tutti per il suo carattere umile e generoso.
Visita spesso le parrocchie e i villaggi più remoti della diocesi.
Si distingue per la carità verso i poveri e gli ammalati.
Sostiene chi è in difficoltà con gesti concreti e parole di speranza.
Il suo stile di vita semplice e vicino alla gente diventa esempio per il clero e per i fedeli.
Un esempio di santità
Oltre all’azione pastorale, San Rodolfo promuove la vita liturgica e la diffusione della fede.
Incoraggia la formazione del clero e il rinnovamento spirituale della diocesi.
La sua figura resta impressa nella memoria collettiva come un vescovo buono e giusto.
Dopo la sua morte, il popolo di Gubbio inizia subito a venerarlo come santo.
La sua tomba diventa meta di pellegrinaggi e luogo di preghiera.
La morte di San Rodolfo
San Rodolfo muore il 17 ottobre 1064 a Gubbio, dopo trent’anni di episcopato vissuti con dedizione totale.
La sua memoria liturgica viene celebrata il 26 giugno.
Ancora oggi, Gubbio ricorda con affetto il suo vescovo santo, che ha lasciato un segno indelebile di fede e carità.