Il Santo del giorno 27 maggio: Sant’Agostino di Canterbury

Nome: Sant’Agostino di Canterbury
Titolo: Vescovo
Nascita: 13 novembre 534, Roma
Morte: 26 maggio 604, Canterbury, Inghilterra
Ricorrenza: 27 maggio
Sant’Agostino di Canterbury nasce a Roma intorno al 534 e cresce in un contesto religioso legato al monastero benedettino.
Vive la sua formazione spirituale nell’ordine di San Benedetto, distinguendosi per disciplina e saggezza.
Nel 596 papa Gregorio Magno lo incarica di guidare una missione per evangelizzare gli anglosassoni, ancora pagani.
Agostino parte con quaranta monaci, attraversando la Gallia e arrivando in Inghilterra, dove viene accolto dal re Etelberto del Kent.
Il re, influenzato anche dalla moglie cristiana Berta, consente la predicazione del Vangelo.
Agostino inizia così una delle più importanti opere missionarie della storia cristiana.
Fondatore della Chiesa inglese
Grazie al suo carisma e alla guida pastorale, Agostino converte migliaia di persone.
Nel 597 riceve l’ordinazione episcopale e diventa il primo vescovo di Canterbury.
Fonda il monastero di San Pietro e Paolo, che diventerà poi l’abbazia di Sant’Agostino.
Organizza la Chiesa inglese su modello romano, introducendo la liturgia latina e nominando vescovi locali.
Incontra resistenze presso i cristiani celtici, ma riesce comunque a unificare progressivamente le diverse comunità cristiane dell’isola.
Un’eredità duratura
Sant’Agostino viene ricordato come l’Apostolo dell’Inghilterra.
La sua azione missionaria getta le basi per la diffusione stabile del cristianesimo nel mondo anglosassone.
La sede di Canterbury diventa il centro spirituale della nuova Chiesa inglese.
Ancora oggi è venerato non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche dalla Comunione anglicana.
La morte di Sant’Agostino di Canterbury
Sant’Agostino muore il 26 maggio 604 a Canterbury.
La sua festa liturgica viene celebrata il giorno seguente, il 27 maggio.
La sua tomba, meta di pellegrinaggi nel Medioevo, si trova nell’antica abbazia che porta il suo nome.
Il suo ricordo è legato all’impegno missionario, al dialogo interculturale e alla capacità di annunciare il Vangelo con mitezza e coraggio.
Nome: Sant’Agostino di Canterbury
Titolo: Vescovo
Nascita: 13 novembre 534, Roma
Morte: 26 maggio 604, Canterbury, Inghilterra
Ricorrenza: 27 maggio
Sant’Agostino di Canterbury nasce a Roma intorno al 534 e cresce in un contesto religioso legato al monastero benedettino.
Vive la sua formazione spirituale nell’ordine di San Benedetto, distinguendosi per disciplina e saggezza.
Nel 596 papa Gregorio Magno lo incarica di guidare una missione per evangelizzare gli anglosassoni, ancora pagani.
Agostino parte con quaranta monaci, attraversando la Gallia e arrivando in Inghilterra, dove viene accolto dal re Etelberto del Kent.
Il re, influenzato anche dalla moglie cristiana Berta, consente la predicazione del Vangelo.
Agostino inizia così una delle più importanti opere missionarie della storia cristiana.
Fondatore della Chiesa inglese
Grazie al suo carisma e alla guida pastorale, Agostino converte migliaia di persone.
Nel 597 riceve l’ordinazione episcopale e diventa il primo vescovo di Canterbury.
Fonda il monastero di San Pietro e Paolo, che diventerà poi l’abbazia di Sant’Agostino.
Organizza la Chiesa inglese su modello romano, introducendo la liturgia latina e nominando vescovi locali.
Incontra resistenze presso i cristiani celtici, ma riesce comunque a unificare progressivamente le diverse comunità cristiane dell’isola.
Un’eredità duratura
Sant’Agostino viene ricordato come l’Apostolo dell’Inghilterra.
La sua azione missionaria getta le basi per la diffusione stabile del cristianesimo nel mondo anglosassone.
La sede di Canterbury diventa il centro spirituale della nuova Chiesa inglese.
Ancora oggi è venerato non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche dalla Comunione anglicana.
La morte di Sant’Agostino di Canterbury
Sant’Agostino muore il 26 maggio 604 a Canterbury.
La sua festa liturgica viene celebrata il giorno seguente, il 27 maggio.
La sua tomba, meta di pellegrinaggi nel Medioevo, si trova nell’antica abbazia che porta il suo nome.
Il suo ricordo è legato all’impegno missionario, al dialogo interculturale e alla capacità di annunciare il Vangelo con mitezza e coraggio.