Il Santo del giorno 9 maggio: Sant’Isaia

Nome: Sant’Isaia
Titolo: Profeta
Nascita: 765 a.C., Regno di Giuda
Morte: 700 a.C., Regno di Giuda
Ricorrenza: 9 maggio
Sant’Isaia vive nel Regno di Giuda nell’VIII secolo avanti Cristo.
Proveniente probabilmente da una famiglia aristocratica, si muove a contatto diretto con la corte reale.
Inizia la sua missione profetica durante il regno di Ozia e continua sotto quelli di Iotam, Acaz ed Ezechia.
Isaia osserva con attenzione i conflitti del suo tempo e li interpreta alla luce della fede nel Dio d’Israele.
Un messaggio di giustizia e speranza
Nel suo annuncio, Isaia denuncia con forza l’ipocrisia religiosa, l’ingiustizia sociale e la corruzione morale del popolo.
Chiede conversione, fiducia nel Signore e rispetto per l’alleanza.
Allo stesso tempo, apre la strada a una visione di pace e salvezza che va oltre il proprio tempo.
Nel libro a lui attribuito, annuncia la nascita di un re giusto e mite, descritto come “Emmanuele”, simbolo della presenza di Dio tra gli uomini.
Influenza nella tradizione cristiana
Molti passi del Libro di Isaia vengono letti nei testi liturgici del Cristianesimo, in particolare durante l’Avvento e la Settimana Santa.
I Vangeli riprendono i suoi annunci, interpretandoli come prefigurazione della venuta del Messia.
La figura del “servo sofferente”, presente nei canti profetici, viene riletta alla luce della passione di Cristo.
Isaia è uno dei profeti più citati nel Nuovo Testamento.
La morte di Sant’Isaia
Secondo la tradizione ebraica e alcuni testi apocrifi, Sant’Isaia muore martire.
Il re Manasse lo fa uccidere, segandolo in due, per punirlo delle sue parole scomode.
Nonostante il suo tragico destino, la sua voce non si spegne.
Nome: Sant’Isaia
Titolo: Profeta
Nascita: 765 a.C., Regno di Giuda
Morte: 700 a.C., Regno di Giuda
Ricorrenza: 9 maggio
Sant’Isaia vive nel Regno di Giuda nell’VIII secolo avanti Cristo.
Proveniente probabilmente da una famiglia aristocratica, si muove a contatto diretto con la corte reale.
Inizia la sua missione profetica durante il regno di Ozia e continua sotto quelli di Iotam, Acaz ed Ezechia.
Isaia osserva con attenzione i conflitti del suo tempo e li interpreta alla luce della fede nel Dio d’Israele.
Un messaggio di giustizia e speranza
Nel suo annuncio, Isaia denuncia con forza l’ipocrisia religiosa, l’ingiustizia sociale e la corruzione morale del popolo.
Chiede conversione, fiducia nel Signore e rispetto per l’alleanza.
Allo stesso tempo, apre la strada a una visione di pace e salvezza che va oltre il proprio tempo.
Nel libro a lui attribuito, annuncia la nascita di un re giusto e mite, descritto come “Emmanuele”, simbolo della presenza di Dio tra gli uomini.
Influenza nella tradizione cristiana
Molti passi del Libro di Isaia vengono letti nei testi liturgici del Cristianesimo, in particolare durante l’Avvento e la Settimana Santa.
I Vangeli riprendono i suoi annunci, interpretandoli come prefigurazione della venuta del Messia.
La figura del “servo sofferente”, presente nei canti profetici, viene riletta alla luce della passione di Cristo.
Isaia è uno dei profeti più citati nel Nuovo Testamento.
La morte di Sant’Isaia
Secondo la tradizione ebraica e alcuni testi apocrifi, Sant’Isaia muore martire.
Il re Manasse lo fa uccidere, segandolo in due, per punirlo delle sue parole scomode.
Nonostante il suo tragico destino, la sua voce non si spegne.