10 dicembre 1995. Muore Bonvi, creatore di Sturmtruppen.

Vita e primi passi nel fumetto
Bonvi nasce a Modena nel 1941 e cresce in una città che diventa presto il suo orizzonte creativo.
La sua immaginazione vive di paradossi, di ironia rapida, di un gusto per il non-sense che sfocia nel disegno come terreno naturale.
Quando entra nel mondo della comunicazione e della grafica pubblicitaria, porta con sé un linguaggio diretto e immediato, quello che poi definisce la sua firma artistica.
Le sue prime apparizioni nel fumetto arrivano negli anni Sessanta, periodo in cui si affaccia sulle riviste italiane con un tratto già riconoscibile.
“Sturmtruppen” e il successo internazionale
Nel 1968 Bonvi dà vita a “Sturmtruppen”, la serie che lo consacra.
Il fronte della Seconda guerra mondiale diventa, nelle sue tavole, un luogo sospeso tra comicità crudele e osservazione lucida del comportamento umano.
La scelta di ambientare le storie in un esercito tedesco immaginario gli permette di lavorare sul grottesco senza perdere profondità.
Il pubblico riconosce immediatamente la forza innovativa di questo universo narrativo, tanto che la serie varca i confini italiani e conquista lettori in tutta Europa.
Il suo tratto rapido e incisivo accompagna dialoghi fulminei, mentre la satira diventa lo strumento con cui descrive assurdità, gerarchie e piccole tragedie quotidiane.
Altre opere e collaborazioni
Accanto a Sturmtruppen, Bonvi costruisce un mondo altrettanto vivace.
Crea “Nick Carter”, detective ironico e leggero, e sviluppa con grande libertà “Cattivik”, personaggio nato da una parodia dell’immaginario criminologico.
Le sue collaborazioni con la televisione e con la pubblicità ampliano ulteriormente il suo linguaggio creativo.
Oltre ai fumetti, dedica energie al mondo dell’animazione e al rapporto con i giovani autori, verso i quali mantiene un atteggiamento generoso e curioso.
La morte e il saluto finale
Il 10 dicembre 1995 Bonvi muore a Bologna in un incidente stradale mentre si sta dirigendo negli studi televisivi.
La notizia colpisce profondamente colleghi, lettori e amici, che riconoscono in lui una delle voci più originali del fumetto italiano del Novecento.
I funerali si tengono a Modena, città che resta il suo punto di partenza e il suo approdo simbolico.
Vita e primi passi nel fumetto
Bonvi nasce a Modena nel 1941 e cresce in una città che diventa presto il suo orizzonte creativo.
La sua immaginazione vive di paradossi, di ironia rapida, di un gusto per il non-sense che sfocia nel disegno come terreno naturale.
Quando entra nel mondo della comunicazione e della grafica pubblicitaria, porta con sé un linguaggio diretto e immediato, quello che poi definisce la sua firma artistica.
Le sue prime apparizioni nel fumetto arrivano negli anni Sessanta, periodo in cui si affaccia sulle riviste italiane con un tratto già riconoscibile.
“Sturmtruppen” e il successo internazionale
Nel 1968 Bonvi dà vita a “Sturmtruppen”, la serie che lo consacra.
Il fronte della Seconda guerra mondiale diventa, nelle sue tavole, un luogo sospeso tra comicità crudele e osservazione lucida del comportamento umano.
La scelta di ambientare le storie in un esercito tedesco immaginario gli permette di lavorare sul grottesco senza perdere profondità.
Il pubblico riconosce immediatamente la forza innovativa di questo universo narrativo, tanto che la serie varca i confini italiani e conquista lettori in tutta Europa.
Il suo tratto rapido e incisivo accompagna dialoghi fulminei, mentre la satira diventa lo strumento con cui descrive assurdità, gerarchie e piccole tragedie quotidiane.
Altre opere e collaborazioni
Accanto a Sturmtruppen, Bonvi costruisce un mondo altrettanto vivace.
Crea “Nick Carter”, detective ironico e leggero, e sviluppa con grande libertà “Cattivik”, personaggio nato da una parodia dell’immaginario criminologico.
Le sue collaborazioni con la televisione e con la pubblicità ampliano ulteriormente il suo linguaggio creativo.
Oltre ai fumetti, dedica energie al mondo dell’animazione e al rapporto con i giovani autori, verso i quali mantiene un atteggiamento generoso e curioso.
La morte e il saluto finale
Il 10 dicembre 1995 Bonvi muore a Bologna in un incidente stradale mentre si sta dirigendo negli studi televisivi.
La notizia colpisce profondamente colleghi, lettori e amici, che riconoscono in lui una delle voci più originali del fumetto italiano del Novecento.
I funerali si tengono a Modena, città che resta il suo punto di partenza e il suo approdo simbolico.


















































































