11 settembre 1987. Muore Peter Tosh, icona del reggae militante.

Un talento nato in Giamaica
Peter Tosh nasce il 19 ottobre 1944 a Grange Hill, in Giamaica.
La sua infanzia è segnata da povertà e solitudine, ma proprio in quel contesto prende forma la sua forza creativa e il suo spirito indipendente.
La musica diventa presto la sua lingua, il mezzo con cui trasforma dolore e rabbia in energia artistica.
L’esperienza con i Wailers
Negli anni Sessanta Tosh incontra Bob Marley e Bunny Wailer. Con loro fonda i Wailers, gruppo destinato a cambiare la storia del reggae.
La sua voce profonda e la sua chitarra ritmica danno carattere a brani che raccontano la vita in Giamaica e la lotta contro l’oppressione.
Tuttavia, il carattere forte e la visione autonoma di Peter lo portano a lasciare il gruppo nel 1974.
Da quel momento sceglie la strada solista, portando avanti una carriera segnata da impegno sociale e sonorità inconfondibili.
L’impegno politico e musicale
Peter Tosh non si limita a fare musica, ma trasforma ogni canzone in un manifesto.
Con album come “Legalize It” e “Equal Rights” si schiera apertamente contro le ingiustizie sociali, la discriminazione e il colonialismo.
La sua immagine con la pipa di marijuana diventa un’icona della cultura rastafariana e simbolo della lotta per la legalizzazione della cannabis.
La sua voce non cerca compromessi: chiama all’uguaglianza, alla libertà e alla resistenza.
Per questo Tosh viene spesso considerato il lato più radicale del reggae, in contrapposizione alla dimensione spirituale incarnata da Marley.
Un’eredità potente
Con la sua musica Peter Tosh porta il reggae oltre i confini della Giamaica.
Vince un Grammy nel 1987 con l’album “No Nuclear War”, testimonianza della sua instancabile battaglia contro le armi e i conflitti.
Il suo stile diretto, a tratti provocatorio, conquista un pubblico internazionale che riconosce in lui un leader musicale e politico. Ancora oggi i suoi brani restano inni di protesta e di identità culturale.
La morte e i funerali
L’11 settembre 1987 la vita di Peter Tosh si interrompe tragicamente a Kingston, quando viene ucciso durante una rapina nella sua casa.
La notizia scuote la Giamaica e il mondo intero, privando il reggae di una delle sue voci più coraggiose.
I funerali si svolgono con grande partecipazione popolare: migliaia di persone accompagnano il feretro, trasformando l’addio in una celebrazione collettiva del suo messaggio.
La tomba di Peter Tosh a Kingston diventa luogo di pellegrinaggio per chi continua a vedere in lui non solo un artista, ma un simbolo di libertà.
Un talento nato in Giamaica
Peter Tosh nasce il 19 ottobre 1944 a Grange Hill, in Giamaica.
La sua infanzia è segnata da povertà e solitudine, ma proprio in quel contesto prende forma la sua forza creativa e il suo spirito indipendente.
La musica diventa presto la sua lingua, il mezzo con cui trasforma dolore e rabbia in energia artistica.
L’esperienza con i Wailers
Negli anni Sessanta Tosh incontra Bob Marley e Bunny Wailer. Con loro fonda i Wailers, gruppo destinato a cambiare la storia del reggae.
La sua voce profonda e la sua chitarra ritmica danno carattere a brani che raccontano la vita in Giamaica e la lotta contro l’oppressione.
Tuttavia, il carattere forte e la visione autonoma di Peter lo portano a lasciare il gruppo nel 1974.
Da quel momento sceglie la strada solista, portando avanti una carriera segnata da impegno sociale e sonorità inconfondibili.
L’impegno politico e musicale
Peter Tosh non si limita a fare musica, ma trasforma ogni canzone in un manifesto.
Con album come “Legalize It” e “Equal Rights” si schiera apertamente contro le ingiustizie sociali, la discriminazione e il colonialismo.
La sua immagine con la pipa di marijuana diventa un’icona della cultura rastafariana e simbolo della lotta per la legalizzazione della cannabis.
La sua voce non cerca compromessi: chiama all’uguaglianza, alla libertà e alla resistenza.
Per questo Tosh viene spesso considerato il lato più radicale del reggae, in contrapposizione alla dimensione spirituale incarnata da Marley.
Un’eredità potente
Con la sua musica Peter Tosh porta il reggae oltre i confini della Giamaica.
Vince un Grammy nel 1987 con l’album “No Nuclear War”, testimonianza della sua instancabile battaglia contro le armi e i conflitti.
Il suo stile diretto, a tratti provocatorio, conquista un pubblico internazionale che riconosce in lui un leader musicale e politico. Ancora oggi i suoi brani restano inni di protesta e di identità culturale.
La morte e i funerali
L’11 settembre 1987 la vita di Peter Tosh si interrompe tragicamente a Kingston, quando viene ucciso durante una rapina nella sua casa.
La notizia scuote la Giamaica e il mondo intero, privando il reggae di una delle sue voci più coraggiose.
I funerali si svolgono con grande partecipazione popolare: migliaia di persone accompagnano il feretro, trasformando l’addio in una celebrazione collettiva del suo messaggio.
La tomba di Peter Tosh a Kingston diventa luogo di pellegrinaggio per chi continua a vedere in lui non solo un artista, ma un simbolo di libertà.


















































































