12 dicembre, Milano ricorda la strage Piazza Fontana.

Il 12 dicembre Milano torna a confrontarsi con una delle ferite più profonde della sua storia. E della storia d’Italia del dopoguerra.
Piazza Fontana diventa ancora una volta il luogo simbolo della memoria collettiva. La città si prepara a commemorare il 56° anniversario della strage fascista del 12 dicembre 1969 con l’inaugurazione di un’opera permanente, realizzata dall’artista Ferruccio Ascari e donata al Comune di Milano.
Il memoriale “Non dimenticarmi” in piazza Fontana: ferro, ruggine e voci nel vento
L’installazione si intitola Non dimenticarmi ed è composta da 137 steli di ferro. Ogni stelo rappresenta una vittima delle otto stragi di matrice neofascista che tra il 1969 e il 1980 hanno insanguinato l’Italia.
In cima a ogni stelo, ricurvo, è sospesa una campana a vento. Quando il vento soffia, le campane risuonano. Diventano voci. Sono le voci delle vittime che accompagnano chi attraversa la piazza.
La ruggine che ricopre il ferro è una scelta intenzionale dell’artista. Evoca la devastazione degli attentati dinamitardi. Ascari ha spiegato di aver rifiutato qualsiasi mitigazione estetica. Fino a quando non verrà riconosciuta con chiarezza la responsabilità degli apparati deviati dello Stato, quella ruggine resterà. Come segno visibile di una memoria ancora irrisolta.
La bomba esplose alle 16.37 del 1969. Uccise 17 persone. Ferì gravemente 88 cittadini innocenti. Tra i nomi evocati dal memoriale compare anche quello simbolico di Giuseppe Pinelli, altra vittima di quel tragico dicembre.
L’idea dell’opera
Ferruccio Ascari ha concepito l’installazione come “un dispositivo per attivare la memoria collettiva”. L’opera stimola un dialogo costante tra passato e presente. Invita a ricordare affinché ciò che accadde non si ripeta.
L’obiettivo è contrastare l’oblio. Rifiutare ogni forma di violenza indiscriminata usata per generare paura e giustificare derive autoritarie.
L’opera non celebra eroi o figure astratte. Ricorda persone comuni, anonime, strappate alla vita da una violenza cieca e vile. Una violenza che vide agire insieme forze neofasciste e apparati deviati dello Stato. Il memoriale diventa così un invito a pensare a ciò che è accaduto nel nostro Paese pochi decenni fa.
Il corteo e la presenza delle istituzioni cittadine
Come ogni anno, il corteo cittadino partirà da piazza Scala alle 15.45. Il percorso si concluderà davanti all’ex sede della banca. Alle 16.37 avverrà la deposizione delle corone. Quel momento segna il punto più solenne della giornata.
Alla cerimoni parteciperanno anche i sindaci di Bologna e Brescia, altre città segnate dal terrorismo stragista. La loro presenza rafforza il valore nazionale del ricordo e sottolinea il legame che attraversa tempo e spazio.
La giornata coincide con lo sciopero generale indetto dalla Cgil. A Milano il trasporto pubblico si fermerà solo fino alle 15. La città permette così il passaggio dalla piazza del lavoro alla piazza della memoria.
Il 12 dicembre da Milano parte il suono della memoria.
Il suono della richiesta di giustizia dell’Italia migliore che vuole ricordare e ascoltare le voci del vento della legalità e della democrazia.
LPP
Il 12 dicembre Milano torna a confrontarsi con una delle ferite più profonde della sua storia. E della storia d’Italia del dopoguerra.
Piazza Fontana diventa ancora una volta il luogo simbolo della memoria collettiva. La città si prepara a commemorare il 56° anniversario della strage fascista del 12 dicembre 1969 con l’inaugurazione di un’opera permanente, realizzata dall’artista Ferruccio Ascari e donata al Comune di Milano.
Il memoriale “Non dimenticarmi” in piazza Fontana: ferro, ruggine e voci nel vento
L’installazione si intitola Non dimenticarmi ed è composta da 137 steli di ferro. Ogni stelo rappresenta una vittima delle otto stragi di matrice neofascista che tra il 1969 e il 1980 hanno insanguinato l’Italia.
In cima a ogni stelo, ricurvo, è sospesa una campana a vento. Quando il vento soffia, le campane risuonano. Diventano voci. Sono le voci delle vittime che accompagnano chi attraversa la piazza.
La ruggine che ricopre il ferro è una scelta intenzionale dell’artista. Evoca la devastazione degli attentati dinamitardi. Ascari ha spiegato di aver rifiutato qualsiasi mitigazione estetica. Fino a quando non verrà riconosciuta con chiarezza la responsabilità degli apparati deviati dello Stato, quella ruggine resterà. Come segno visibile di una memoria ancora irrisolta.
La bomba esplose alle 16.37 del 1969. Uccise 17 persone. Ferì gravemente 88 cittadini innocenti. Tra i nomi evocati dal memoriale compare anche quello simbolico di Giuseppe Pinelli, altra vittima di quel tragico dicembre.
L’idea dell’opera
Ferruccio Ascari ha concepito l’installazione come “un dispositivo per attivare la memoria collettiva”. L’opera stimola un dialogo costante tra passato e presente. Invita a ricordare affinché ciò che accadde non si ripeta.
L’obiettivo è contrastare l’oblio. Rifiutare ogni forma di violenza indiscriminata usata per generare paura e giustificare derive autoritarie.
L’opera non celebra eroi o figure astratte. Ricorda persone comuni, anonime, strappate alla vita da una violenza cieca e vile. Una violenza che vide agire insieme forze neofasciste e apparati deviati dello Stato. Il memoriale diventa così un invito a pensare a ciò che è accaduto nel nostro Paese pochi decenni fa.
Il corteo e la presenza delle istituzioni cittadine
Come ogni anno, il corteo cittadino partirà da piazza Scala alle 15.45. Il percorso si concluderà davanti all’ex sede della banca. Alle 16.37 avverrà la deposizione delle corone. Quel momento segna il punto più solenne della giornata.
Alla cerimoni parteciperanno anche i sindaci di Bologna e Brescia, altre città segnate dal terrorismo stragista. La loro presenza rafforza il valore nazionale del ricordo e sottolinea il legame che attraversa tempo e spazio.
La giornata coincide con lo sciopero generale indetto dalla Cgil. A Milano il trasporto pubblico si fermerà solo fino alle 15. La città permette così il passaggio dalla piazza del lavoro alla piazza della memoria.
Il 12 dicembre da Milano parte il suono della memoria.
Il suono della richiesta di giustizia dell’Italia migliore che vuole ricordare e ascoltare le voci del vento della legalità e della democrazia.
LPP


















































































