12 settembre 2008. Muore lo scrittore David Foster Wallace.

Un autore che ridefinisce il romanzo contemporaneo
David Foster Wallace nasce il 21 febbraio 1962 a Ithaca, nello Stato di New York, e cresce a Urbana, nell’Illinois.
Il suo percorso intellettuale si forma tra filosofia e letteratura, discipline che intreccia con naturalezza nei suoi scritti.
Il debutto arriva con La scopa del sistema (1987), ma è Infinite Jest (1996) a consacrarlo come autore unico e rivoluzionario.
La rivoluzione di “Infinite Jest”
Il romanzo, monumentale per estensione e profondità, esplora i meccanismi del consumo, delle dipendenze e delle relazioni umane in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dai media.
Con uno stile che mescola ironia, sperimentazione e un uso innovativo delle note a piè di pagina, Wallace spinge il lettore oltre i confini del romanzo tradizionale.
La sua scrittura, tanto impegnativa quanto affascinante, diventa un punto di riferimento per generazioni di lettori e autori, consolidando il suo ruolo di interprete critico della società americana.
Saggi, racconti e insegnamento
Accanto alla narrativa, David Foster Wallace si dedica con intensità alla saggistica.
Volumi come “Una cosa divertente che non farò mai più” e “Considera l’aragosta” rivelano la sua capacità di osservare il quotidiano con lucidità, alternando rigore intellettuale e ironia corrosiva.
I suoi racconti, raccolti in “Brevi interviste con uomini schifosi”, mostrano un’attenzione particolare per i paradossi delle relazioni affettive e sociali.
Parallelamente, insegna scrittura creativa in diverse università americane, lasciando un segno profondo nei suoi studenti e alimentando una riflessione continua sulla funzione della letteratura.
La morte e il ricordo
Il 12 settembre 2008 David Foster Wallace muore nella sua casa di Claremont, in California, a soli 46 anni.
La notizia scuote il mondo letterario, che perde una delle sue voci più acute e tormentate.
Il funerale si tiene in forma privata, con la presenza dei familiari, degli amici e di colleghi scrittori che riconoscono in lui un talento raro, capace di trasformare il disagio e l’ironia in strumenti di comprensione del presente.
Un autore che ridefinisce il romanzo contemporaneo
David Foster Wallace nasce il 21 febbraio 1962 a Ithaca, nello Stato di New York, e cresce a Urbana, nell’Illinois.
Il suo percorso intellettuale si forma tra filosofia e letteratura, discipline che intreccia con naturalezza nei suoi scritti.
Il debutto arriva con La scopa del sistema (1987), ma è Infinite Jest (1996) a consacrarlo come autore unico e rivoluzionario.
La rivoluzione di “Infinite Jest”
Il romanzo, monumentale per estensione e profondità, esplora i meccanismi del consumo, delle dipendenze e delle relazioni umane in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dai media.
Con uno stile che mescola ironia, sperimentazione e un uso innovativo delle note a piè di pagina, Wallace spinge il lettore oltre i confini del romanzo tradizionale.
La sua scrittura, tanto impegnativa quanto affascinante, diventa un punto di riferimento per generazioni di lettori e autori, consolidando il suo ruolo di interprete critico della società americana.
Saggi, racconti e insegnamento
Accanto alla narrativa, David Foster Wallace si dedica con intensità alla saggistica.
Volumi come “Una cosa divertente che non farò mai più” e “Considera l’aragosta” rivelano la sua capacità di osservare il quotidiano con lucidità, alternando rigore intellettuale e ironia corrosiva.
I suoi racconti, raccolti in “Brevi interviste con uomini schifosi”, mostrano un’attenzione particolare per i paradossi delle relazioni affettive e sociali.
Parallelamente, insegna scrittura creativa in diverse università americane, lasciando un segno profondo nei suoi studenti e alimentando una riflessione continua sulla funzione della letteratura.
La morte e il ricordo
Il 12 settembre 2008 David Foster Wallace muore nella sua casa di Claremont, in California, a soli 46 anni.
La notizia scuote il mondo letterario, che perde una delle sue voci più acute e tormentate.
Il funerale si tiene in forma privata, con la presenza dei familiari, degli amici e di colleghi scrittori che riconoscono in lui un talento raro, capace di trasformare il disagio e l’ironia in strumenti di comprensione del presente.


















































































