13 dicembre 1944. Muore Vasilij Kandinskij, maestro dell’astratto.

Vita
Vasilij Kandinskij nasce a Mosca il 16 dicembre 1866.
Durante l’infanzia vive tra Mosca e Odessa, un ambiente che gli permette di avvicinarsi alla musica e all’arte.
Conclude gli studi universitari in diritto ed economia, ma la ricerca artistica diventa il centro del suo percorso.
Nel 1896 si trasferisce a Monaco di Baviera, dove entra in contatto con le avanguardie europee e con scuole di pensiero che gli offrono nuovi stimoli.
La sua formazione si sviluppa tra accademie, gruppi di ricerca e incontri che alimentano l’idea di una pittura legata alla dimensione interiore.
Quando rientra in Russia nel 1914 vive la complessità degli eventi storici, collaborando con istituzioni culturali e didattiche fino al 1921.
Il contesto politico non gli consente di proseguire il suo lavoro, così accetta l’invito di Walter Gropius e raggiunge la Germania, entrando a far parte del Bauhaus.
L’esperienza nel celebre istituto, tra il 1922 e il 1933, rappresenta uno dei momenti più fecondi della sua carriera.
Opere
Il percorso creativo di Vasilij Kandinskij si definisce attraverso una progressiva emancipazione dalla rappresentazione.
Nel 1910 realizza un acquerello astratto considerato una svolta decisiva, punto di partenza di un linguaggio che si affida al colore come forza autonoma.
Opere come “Composizione VII” (1913) mostrano un intreccio dinamico di forme e vibrazioni cromatiche, mentre nelle “Improvvisazioni” emerge un gesto più libero e lirico, legato a una dimensione musicale.
Durante gli anni del Bauhaus approfondisce la struttura geometrica della pittura, come si vede in “Giallo-Rosso-Blu” (1925), dove cerchi, linee e rettangoli dialogano in una costruzione rigorosa.
Nel periodo parigino la sua tavolozza si illumina e le forme diventano più organiche: opere come “Composizione IX” e “Composizione X” rivelano un Kandinskij attento al movimento interno della figura, capace di combinare segni biomorfi e colori limpidi in una sintesi nuova.
La sua ricerca teorica, unita a queste opere, consolida il ruolo di Kandinskij come uno dei principali artefici dell’arte astratta del Novecento.
Morte e funerali
Vasilij Kandinskij muore il 13 dicembre 1944 a Neuilly-sur-Seine, in Francia.
Gli ultimi anni scorrono tra lavoro silenzioso e sperimentazioni costanti, nonostante le difficoltà del periodo bellico.
Le fonti documentano la data e il luogo della morte, mentre i dettagli sui funerali restano scarsi.
Vita
Vasilij Kandinskij nasce a Mosca il 16 dicembre 1866.
Durante l’infanzia vive tra Mosca e Odessa, un ambiente che gli permette di avvicinarsi alla musica e all’arte.
Conclude gli studi universitari in diritto ed economia, ma la ricerca artistica diventa il centro del suo percorso.
Nel 1896 si trasferisce a Monaco di Baviera, dove entra in contatto con le avanguardie europee e con scuole di pensiero che gli offrono nuovi stimoli.
La sua formazione si sviluppa tra accademie, gruppi di ricerca e incontri che alimentano l’idea di una pittura legata alla dimensione interiore.
Quando rientra in Russia nel 1914 vive la complessità degli eventi storici, collaborando con istituzioni culturali e didattiche fino al 1921.
Il contesto politico non gli consente di proseguire il suo lavoro, così accetta l’invito di Walter Gropius e raggiunge la Germania, entrando a far parte del Bauhaus.
L’esperienza nel celebre istituto, tra il 1922 e il 1933, rappresenta uno dei momenti più fecondi della sua carriera.
Opere
Il percorso creativo di Vasilij Kandinskij si definisce attraverso una progressiva emancipazione dalla rappresentazione.
Nel 1910 realizza un acquerello astratto considerato una svolta decisiva, punto di partenza di un linguaggio che si affida al colore come forza autonoma.
Opere come “Composizione VII” (1913) mostrano un intreccio dinamico di forme e vibrazioni cromatiche, mentre nelle “Improvvisazioni” emerge un gesto più libero e lirico, legato a una dimensione musicale.
Durante gli anni del Bauhaus approfondisce la struttura geometrica della pittura, come si vede in “Giallo-Rosso-Blu” (1925), dove cerchi, linee e rettangoli dialogano in una costruzione rigorosa.
Nel periodo parigino la sua tavolozza si illumina e le forme diventano più organiche: opere come “Composizione IX” e “Composizione X” rivelano un Kandinskij attento al movimento interno della figura, capace di combinare segni biomorfi e colori limpidi in una sintesi nuova.
La sua ricerca teorica, unita a queste opere, consolida il ruolo di Kandinskij come uno dei principali artefici dell’arte astratta del Novecento.
Morte e funerali
Vasilij Kandinskij muore il 13 dicembre 1944 a Neuilly-sur-Seine, in Francia.
Gli ultimi anni scorrono tra lavoro silenzioso e sperimentazioni costanti, nonostante le difficoltà del periodo bellico.
Le fonti documentano la data e il luogo della morte, mentre i dettagli sui funerali restano scarsi.


















































































