14 maggio 2025: cinque anni senza Ezio Bosso, ma la sua anima suona ancora.

14 Maggio 2025 - 08:00--Anniversari, Cultura, Musica-

Ezio Bosso nasce il 13 settembre del 1971 a Torino. Si avvicina alla musica sin da piccolo, addirittura all’età di quattro anni.

Dopo avere cominciato ad appena dodici anni a comporre musica, nel 1985 entra nel gruppo di musica ska degli Statuto, con i quali rimane per tre anni.

Successivamente, sceglie di dedicarsi alla musica classica e di mettere da parte, quindi, la ska-mod revival.

Ezio Bosso: la carriera internazionale

Negli anni Novanta, Ezio Bosso, ancora giovanissimo, conquista le più prestigiose scene internazionali.

Dal Royal Festival Hall di Londra alla Sydney Opera House, dal Southbank Centre al Palacio de Bellas Artes di Città del Messico.

Dalla Carnegie Hall di New York al Teatro Colón di Buenos Aires, dalla Houston Symphony all’Auditorium Parco della Musica di Roma, senza mai dimenticare il Teatro Regio di Torino, la sua città natale.

A teatro, Ezio Bosso cura la parte musicale di opere come “La stanza di Emily”, “Cuori”, “A score for Amleth”, “Sogno di una notte di mezza estate” e “Studio su Amleto” con Valter Malosti.

Tra il 1998 e il 2001 lavora anche a “La confessione biologica” con Antonio Catania, “Qoeleth e il Cantico dei Cantici” con David Riondino, “Moi je s’adresse” e “Aspettiamo quello simpatico” con Rocco Papaleo.

Con quest’ultimo aveva già collaborato per il film “Cecchi Gori Cecchi Gori”, che però non viene mai distribuito.

Nel 2001 Ezio Bosso firma la colonna sonora di “Ribelli per caso”.

Due anni più tardi realizza quella di “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono, ottenendo una nomination ai David di Donatello.

Tra il 2004 e il 2005 continua a lavorare per il cinema con “Rosso come il cielo” e “Quo Vadis Baby”, mentre tra il 2006 e il 2007 cura le musiche di “The Moon on the Lake” e “Il dolce e l’amaro”.

Ezio Bosso: la malattia e la rinascita attraverso la musica

Nel 2011, la vita di Ezio Bosso cambia radicalmente.

Gli viene diagnosticata una malattia neurodegenerativa dagli effetti simili alla sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

Col passare del tempo, la malattia compromette la sua capacità di camminare, muoversi e parlare.

Poco dopo, arriva un’altra terribile diagnosi: un tumore al cervello.

Il Maestro attraversa momenti di disperazione, ma grazie al supporto del suo medico ritrova la forza di reagire.

Decide di affrontare la malattia, pur consapevole delle difficoltà.

Subisce pesanti terapie, perde quaranta chili e infine è costretto a rendere pubblica la sua condizione, che aveva inizialmente scelto di nascondere.

Nel 2013 Mario Brunello, celebre violoncellista, lo contatta su consiglio di Gidon Kremer.

Nasce così un’amicizia profonda e una collaborazione in un raffinato duo violoncello-pianoforte.

Nel 2014 Ezio Bosso dirige per la prima volta la London Symphony Orchestra, presentando la sua composizione “Fantasia per Violino e Orchestra”.

Nel 2015 il suo concerto all’Ikon Gallery di Birmingham, nell’ambito dell’opera “3 Drawing Rooms” di David Tremlett, viene celebrato da Penelope Curtis, direttrice della Tate Britain, e da The Arts News Paper come evento artistico dell’anno nel Regno Unito.

Nello stesso anno ottiene una nuova nomination al David di Donatello per le musiche de “Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores.

Riceve anche un importante incarico dall’Università di Bologna, per comporre e dirigere una musica ispirata alla Magna Charta dell’Ateneo.

Inoltre, pubblica il suo primo album da solista, “The 12th Room”, uscito il 30 ottobre 2015 per Egea Music.

L’emozione di Ezio Bosso al Festival di Sanremo

Nel febbraio 2016, Ezio Bosso è ospite d’onore al Festival di Sanremo, condotto da Carlo Conti.

La sua esibizione e la sua intervista emozionano milioni di telespettatori, diventando uno dei momenti più intensi della kermesse.

Il giorno successivo, Bosso si fa notare anche per la sua ironia.

Risponde con eleganza e umorismo a una battuta infelice pubblicata dal collettivo satirico Spinoza, ironizzando sui suoi capelli spettinati e rivendicando con orgoglio la sua autonomia, anche nella malattia.

Cinque anni fa, il 14 maggio 2020,  il Maestro Ezio Bosso ci lasciava per sempre

Ezio Bosso credeva nella musica come spazio universale, un terreno comune dove interpreti e pubblico potevano incontrarsi, riconoscersi, emozionarsi insieme.

Dal 2022, ogni anno, il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, e Annamaria Gallizio, fedele assistente del Maestro, si fanno promotori di un evento speciale per ricordarlo.

Un concerto dedicato a lui, nella maestosa Basilica di San Petronio, il luogo che più di ogni altro sembra poter contenere l’immensità della sua musica.

Anche quest’anno, domenica 18 maggio 2025 alle ore 18.30, le luci di San Petronio si accenderanno per Ezio Bosso.

Protagonista dell’appuntamento sarà la violinista Anna Tifu, una delle interpreti più celebrate della scena internazionale.

Al suo fianco, l’orchestra d’archi Buxus Consort Strings, diretta dal maestro Relja Lukic, darà vita a un concerto che promette emozioni autentiche.

La musica, in perfetta sintonia con il messaggio di Bosso, si farà anche gesto concreto di solidarietà.

L’intero ricavato del biglietto responsabile sarà devoluto a EMERGENCY, per aiutare le vittime civili dei conflitti in corso a Gaza, in Ucraina e in Sudan.

Un modo per trasformare il ricordo in speranza, la nostalgia in impegno.

L’evento, reso possibile grazie all’Arcidiocesi di Bologna, al contributo della Fondazione Carisbo e alla collaborazione del Comune di Bologna e di EMERGENCY, rappresenta anche l’anteprima della quinta edizione del Buxus Consort Festival.

Un festival nato per celebrare l’anima musicale di Ezio Bosso, che ogni anno anima Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia.

La quinta edizione sarà particolarmente intensa, arricchita da tappe di avvicinamento che toccheranno luoghi profondamente legati alla storia e alla musica del Maestro.

Per chi desidera immergersi nell’universo di Ezio Bosso, il programma completo è disponibile su  www.buxusconsortfestival.it.

In questo quinto anniversario, più che mai, le sue parole risuonano vere:
“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme.”

Io li conosco i domani che non arrivano mai

(Poesia di Ezio Bosso)

Io li conosco
I domani che non arrivano mai

Conosco la stanza stretta
E la luce che manca da cercare dentro

Io li conosco i giorni che passano uguali
Fatti di sonno e dolore e sonno
per dimenticare il dolore

Conosco la paura di quei domani lontani
Che sembra il binocolo non basti

Ma questi giorni sono quelli per ricordare
Le cose belle fatte
Le fortune vissute
I sorrisi scambiati che valgono baci e abbracci

Questi sono i giorni per ricordare
Per correggere e giocare
Sì, giocare a immaginare domani

Perché il domani quello col sole vero arriva
E dovremo immaginarlo migliore
Per costruirlo

Perché domani non dovremo ricostruire
Ma costruire e costruendo sognare

Perché rinascere vuole dire costruire
Insieme uno per uno

Adesso però state a casa pensando a domani

E costruire è bellissimo
Il gioco più bello
Cominciamo…

Rivedi qui una delle ultime interviste del Maestro Ezio Bosso

Laura Persico Pezzino

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Ezio Bosso nasce il 13 settembre del 1971 a Torino. Si avvicina alla musica sin da piccolo, addirittura all’età di quattro anni.

Dopo avere cominciato ad appena dodici anni a comporre musica, nel 1985 entra nel gruppo di musica ska degli Statuto, con i quali rimane per tre anni.

Successivamente, sceglie di dedicarsi alla musica classica e di mettere da parte, quindi, la ska-mod revival.

Ezio Bosso: la carriera internazionale

Negli anni Novanta, Ezio Bosso, ancora giovanissimo, conquista le più prestigiose scene internazionali.

Dal Royal Festival Hall di Londra alla Sydney Opera House, dal Southbank Centre al Palacio de Bellas Artes di Città del Messico.

Dalla Carnegie Hall di New York al Teatro Colón di Buenos Aires, dalla Houston Symphony all’Auditorium Parco della Musica di Roma, senza mai dimenticare il Teatro Regio di Torino, la sua città natale.

A teatro, Ezio Bosso cura la parte musicale di opere come “La stanza di Emily”, “Cuori”, “A score for Amleth”, “Sogno di una notte di mezza estate” e “Studio su Amleto” con Valter Malosti.

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Tra il 2004 e il 2005 continua a lavorare per il cinema con “Rosso come il cielo” e “Quo Vadis Baby”, mentre tra il 2006 e il 2007 cura le musiche di “The Moon on the Lake” e “Il dolce e l’amaro”.

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Nel 2011, la vita di Ezio Bosso cambia radicalmente.

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