14 settembre 2004. Muore Giuni Russo, la voce divina.

Una carriera segnata dalla sperimentazione
Giuni Russo nasce a Palermo il 7 settembre 1951 con il nome di Giuseppa Romeo.
La sua storia musicale inizia giovanissima e prende forma negli anni Settanta, quando si trasferisce a Milano per inseguire il sogno artistico.
Qui entra in contatto con l’ambiente discografico e nel 1975 pubblica il primo album, ancora con il nome di Junie Russo.
La sua voce, dotata di un’estensione sorprendente, cattura l’attenzione di pubblico e critica.
Dall’exploit di “Un’estate al mare” alla ricerca interiore
Il grande successo arriva nel 1982 con Un’estate al mare, brano scritto da Franco Battiato e Giusto Pio.
Il pezzo è solo apparentemente un inno leggero e spensierato. Dietro la popolarità Giuni Russo coltiva un percorso artistico profondo.
Negli anni Ottanta e Novanta sperimenta sonorità diverse, spaziando dalla musica elettronica alle influenze liriche, fino alla spiritualità che permea i suoi lavori successivi.
Album come Energie e Mediterranea testimoniano la sua voglia di superare i confini del pop tradizionale, proponendo un linguaggio musicale personale e audace.
Una voce fuori dal tempo
La cifra distintiva di Giuni Russo resta la vocalità, capace di passare con naturalezza dal registro lirico a quello popolare.
La sua voce diventa strumento di esplorazione artistica, mai ridotta a semplice ornamento.
In un panorama musicale spesso imprigionato in formule commerciali, la sua ricerca suona come un atto di libertà.
Il legame con Franco Battiato, amico e collaboratore, rafforza questa tensione verso una musica che unisce sperimentazione e spiritualità.
La morte e l’ultimo saluto
Giuni Russo muore a Milano il 14 settembre 2004, a soli 53 anni, a causa di un tumore.
Il suo addio lascia un vuoto profondo nella musica italiana, ma anche la consapevolezza di aver assistito a un percorso artistico unico.
I funerali si tengono nella chiesa di San Giuseppe a Milano e raccolgono l’abbraccio di amici, colleghi e ammiratori che vedono in lei non solo un’interprete, ma un’artista capace di rompere schemi e aprire orizzonti.
La sua eredità continua a vivere nei tributi e nella voce che ancora oggi sorprende per intensità e modernità.
Una carriera segnata dalla sperimentazione
Giuni Russo nasce a Palermo il 7 settembre 1951 con il nome di Giuseppa Romeo.
La sua storia musicale inizia giovanissima e prende forma negli anni Settanta, quando si trasferisce a Milano per inseguire il sogno artistico.
Qui entra in contatto con l’ambiente discografico e nel 1975 pubblica il primo album, ancora con il nome di Junie Russo.
La sua voce, dotata di un’estensione sorprendente, cattura l’attenzione di pubblico e critica.
Dall’exploit di “Un’estate al mare” alla ricerca interiore
Il grande successo arriva nel 1982 con Un’estate al mare, brano scritto da Franco Battiato e Giusto Pio.
Il pezzo è solo apparentemente un inno leggero e spensierato. Dietro la popolarità Giuni Russo coltiva un percorso artistico profondo.
Negli anni Ottanta e Novanta sperimenta sonorità diverse, spaziando dalla musica elettronica alle influenze liriche, fino alla spiritualità che permea i suoi lavori successivi.
Album come Energie e Mediterranea testimoniano la sua voglia di superare i confini del pop tradizionale, proponendo un linguaggio musicale personale e audace.
Una voce fuori dal tempo
La cifra distintiva di Giuni Russo resta la vocalità, capace di passare con naturalezza dal registro lirico a quello popolare.
La sua voce diventa strumento di esplorazione artistica, mai ridotta a semplice ornamento.
In un panorama musicale spesso imprigionato in formule commerciali, la sua ricerca suona come un atto di libertà.
Il legame con Franco Battiato, amico e collaboratore, rafforza questa tensione verso una musica che unisce sperimentazione e spiritualità.
La morte e l’ultimo saluto
Giuni Russo muore a Milano il 14 settembre 2004, a soli 53 anni, a causa di un tumore.
Il suo addio lascia un vuoto profondo nella musica italiana, ma anche la consapevolezza di aver assistito a un percorso artistico unico.
I funerali si tengono nella chiesa di San Giuseppe a Milano e raccolgono l’abbraccio di amici, colleghi e ammiratori che vedono in lei non solo un’interprete, ma un’artista capace di rompere schemi e aprire orizzonti.
La sua eredità continua a vivere nei tributi e nella voce che ancora oggi sorprende per intensità e modernità.


















































































