15 agosto 2021. Muore il cabarettista Gianfranco D’Angelo.

Un talento che nasce sul palcoscenico
Gianfranco D’Angelo nasce a Roma il 19 agosto 1936.
Fin dagli anni Sessanta frequenta l’ambiente teatrale e cabarettistico, portando in scena numeri comici che uniscono ironia e mimica.
Il suo primo grande passo avviene nel gruppo del Bagaglino, fucina di attori e autori che segna un’epoca della satira italiana.
La sua capacità di trasformarsi in personaggi grotteschi e irresistibili lo fa notare anche dalla televisione, dove approda con naturalezza.
Dalla TV dei ragazzi alla ribalta nazionale
Negli anni Settanta entra nei programmi dedicati ai più giovani, come La Banda dello Zecchino e Supergulp!, dimostrando un talento capace di divertire pubblici diversi.
La svolta arriva nel 1983 con Drive In, la trasmissione di Antonio Ricci che rivoluziona la comicità televisiva.
Accanto a Ezio Greggio, Enrico Beruschi e altri volti storici, D’Angelo diventa uno dei protagonisti assoluti, grazie a personaggi come il maestro Gianfefé e le sue gag surreali.
Segue un periodo d’oro con Striscia la notizia, di cui è il primo conduttore insieme a Greggio, e con varietà come Odiens e Paperissima.
Un comico dal volto familiare
La forza di Gianfranco D’Angelo sta nella sua capacità di adattarsi ai tempi senza perdere spontaneità.
Le sue interpretazioni non puntano mai a ferire, ma a creare complicità con lo spettatore.
Anche al cinema lascia il segno, recitando in commedie e film popolari degli anni Settanta e Ottanta, spesso in coppia con altri comici di spicco.
La sua comicità, apparentemente leggera, riflette un lavoro accurato sulla costruzione del personaggio e sul ritmo della battuta.
La scomparsa e l’ultimo saluto
Il 15 agosto 2021 Gianfranco D’Angelo muore a Roma, all’età di 84 anni, a causa di una breve malattia.
Il mondo dello spettacolo e il pubblico reagiscono con un’ondata di affetto, ricordandolo come un pioniere della comicità televisiva moderna.
I funerali si svolgono a Roma, con colleghi e amici presenti per rendergli omaggio.
La sua eredità artistica resta viva nei programmi che hanno segnato un’epoca e nelle risate che continua a regalare attraverso le sue apparizioni televisive.
Un talento che nasce sul palcoscenico
Gianfranco D’Angelo nasce a Roma il 19 agosto 1936.
Fin dagli anni Sessanta frequenta l’ambiente teatrale e cabarettistico, portando in scena numeri comici che uniscono ironia e mimica.
Il suo primo grande passo avviene nel gruppo del Bagaglino, fucina di attori e autori che segna un’epoca della satira italiana.
La sua capacità di trasformarsi in personaggi grotteschi e irresistibili lo fa notare anche dalla televisione, dove approda con naturalezza.
Dalla TV dei ragazzi alla ribalta nazionale
Negli anni Settanta entra nei programmi dedicati ai più giovani, come La Banda dello Zecchino e Supergulp!, dimostrando un talento capace di divertire pubblici diversi.
La svolta arriva nel 1983 con Drive In, la trasmissione di Antonio Ricci che rivoluziona la comicità televisiva.
Accanto a Ezio Greggio, Enrico Beruschi e altri volti storici, D’Angelo diventa uno dei protagonisti assoluti, grazie a personaggi come il maestro Gianfefé e le sue gag surreali.
Segue un periodo d’oro con Striscia la notizia, di cui è il primo conduttore insieme a Greggio, e con varietà come Odiens e Paperissima.
Un comico dal volto familiare
La forza di Gianfranco D’Angelo sta nella sua capacità di adattarsi ai tempi senza perdere spontaneità.
Le sue interpretazioni non puntano mai a ferire, ma a creare complicità con lo spettatore.
Anche al cinema lascia il segno, recitando in commedie e film popolari degli anni Settanta e Ottanta, spesso in coppia con altri comici di spicco.
La sua comicità, apparentemente leggera, riflette un lavoro accurato sulla costruzione del personaggio e sul ritmo della battuta.
La scomparsa e l’ultimo saluto
Il 15 agosto 2021 Gianfranco D’Angelo muore a Roma, all’età di 84 anni, a causa di una breve malattia.
Il mondo dello spettacolo e il pubblico reagiscono con un’ondata di affetto, ricordandolo come un pioniere della comicità televisiva moderna.
I funerali si svolgono a Roma, con colleghi e amici presenti per rendergli omaggio.
La sua eredità artistica resta viva nei programmi che hanno segnato un’epoca e nelle risate che continua a regalare attraverso le sue apparizioni televisive.


















































































