16 ottobre 2007. Muore Deborah Kerr, eleganza senza tempo.

Una carriera tra grazia e intensità
Deborah Kerr nasce il 30 settembre 1921 a Glasgow, in Scozia.
La sua formazione inizia nel mondo della danza, ma la recitazione la conquista presto e la porta a calcare i palcoscenici britannici durante gli anni della Seconda guerra mondiale.
Il suo talento delicato e controllato cattura l’attenzione del cinema, e nel 1941 debutta sul grande schermo con Contraband.
In pochi anni diventa una delle attrici più amate d’Inghilterra, capace di interpretare ruoli complessi con un’eleganza naturale che diventa il suo marchio distintivo.
Hollywood la accoglie all’inizio degli anni Cinquanta.
La fama internazionale arriva con film come Da qui all’eternità (1953), dove la celebre scena del bacio sulla spiaggia con Burt Lancaster diventa un’icona del cinema mondiale.
Seguono interpretazioni memorabili in Il re ed io (1956), Tavole separate (1958) e Fedele nelle mie mani (1959).
Il suo volto trasmette forza e vulnerabilità insieme, qualità che la rendono unica in un’epoca dominata da dive dal temperamento esplosivo.
L’arte di essere discreta
Kerr si distingue per una recitazione misurata, mai eccessiva.
Pur non vincendo mai l’Oscar come miglior attrice, riceve sei nomination e nel 1994 ottiene il riconoscimento alla carriera dall’Academy, che celebra la sua capacità di “portare bellezza e grazia alle emozioni umane”.
La sua presenza scenica è magnetica, ma sempre composta: rappresenta la finezza britannica trapiantata nel cuore del cinema americano.
Gli ultimi anni e l’addio
Negli ultimi decenni si ritira dalle scene e vive tra la Svizzera e la Spagna con il marito, lo scrittore Peter Viertel.
Affetta dal morbo di Parkinson, Deborah Kerr muore il 16 ottobre 2007 a Botesdale, in Inghilterra, all’età di 86 anni.
Il mondo del cinema le rende omaggio come a una delle più grandi interpreti del Novecento, simbolo di eleganza, talento e discrezione.
Una carriera tra grazia e intensità
Deborah Kerr nasce il 30 settembre 1921 a Glasgow, in Scozia.
La sua formazione inizia nel mondo della danza, ma la recitazione la conquista presto e la porta a calcare i palcoscenici britannici durante gli anni della Seconda guerra mondiale.
Il suo talento delicato e controllato cattura l’attenzione del cinema, e nel 1941 debutta sul grande schermo con Contraband.
In pochi anni diventa una delle attrici più amate d’Inghilterra, capace di interpretare ruoli complessi con un’eleganza naturale che diventa il suo marchio distintivo.
Hollywood la accoglie all’inizio degli anni Cinquanta.
La fama internazionale arriva con film come Da qui all’eternità (1953), dove la celebre scena del bacio sulla spiaggia con Burt Lancaster diventa un’icona del cinema mondiale.
Seguono interpretazioni memorabili in Il re ed io (1956), Tavole separate (1958) e Fedele nelle mie mani (1959).
Il suo volto trasmette forza e vulnerabilità insieme, qualità che la rendono unica in un’epoca dominata da dive dal temperamento esplosivo.
L’arte di essere discreta
Kerr si distingue per una recitazione misurata, mai eccessiva.
Pur non vincendo mai l’Oscar come miglior attrice, riceve sei nomination e nel 1994 ottiene il riconoscimento alla carriera dall’Academy, che celebra la sua capacità di “portare bellezza e grazia alle emozioni umane”.
La sua presenza scenica è magnetica, ma sempre composta: rappresenta la finezza britannica trapiantata nel cuore del cinema americano.
Gli ultimi anni e l’addio
Negli ultimi decenni si ritira dalle scene e vive tra la Svizzera e la Spagna con il marito, lo scrittore Peter Viertel.
Affetta dal morbo di Parkinson, Deborah Kerr muore il 16 ottobre 2007 a Botesdale, in Inghilterra, all’età di 86 anni.
Il mondo del cinema le rende omaggio come a una delle più grandi interpreti del Novecento, simbolo di eleganza, talento e discrezione.


















































































