17 settembre 1994. Muore il filosofo Karl Popper.

Un pensatore che segna il Novecento
Karl Popper nasce a Vienna il 28 luglio 1902 in un ambiente ricco di stimoli culturali.
Cresce immerso nella tradizione intellettuale della capitale asburgica e ben presto si avvicina ai temi della filosofia e della scienza.
Il suo percorso di studi e riflessione lo porta a interrogarsi sul metodo scientifico, sulla conoscenza e sul ruolo delle società democratiche.
Karl Popper e la scienza come ricerca aperta
Popper rifiuta l’idea che una teoria possa essere verificata in modo definitivo.
Propone invece il principio di falsificabilità: una teoria scientifica è tale solo se può essere sottoposta a tentativi di confutazione. Con questo approccio, esposto in opere come Logica della scoperta scientifica (1934), ribalta il concetto di “verifica” e segna una svolta nella filosofia della scienza del Novecento.
Negli anni, Popper insegna in Nuova Zelanda e in Inghilterra, diventando docente alla London School of Economics. La sua influenza si estende oltre l’accademia, arrivando al dibattito pubblico e politico.
La società aperta e i suoi nemici
Il pensiero di Karl Popper non si limita al campo scientifico. Con La società aperta e i suoi nemici (1945) critica i sistemi totalitari e i pensatori che, a suo giudizio, hanno favorito visioni chiuse e autoritarie della storia.
Difende invece l’idea di una società democratica, fondata sulla libertà individuale, sul pluralismo e sul controllo critico delle istituzioni.
La sua voce si colloca così tra le più autorevoli della difesa dei valori liberali durante il XX secolo.
Ultimi anni, morte e funerali
Karl Popper trascorre l’ultima parte della sua vita a Londra, continuando a scrivere e a dialogare con studiosi e politici.
Il 17 settembre 1994 muore all’età di 92 anni.
Il suo funerale si svolge a Kenley, nel Surrey, in forma privata, come da sue volontà.
Un pensatore che segna il Novecento
Karl Popper nasce a Vienna il 28 luglio 1902 in un ambiente ricco di stimoli culturali.
Cresce immerso nella tradizione intellettuale della capitale asburgica e ben presto si avvicina ai temi della filosofia e della scienza.
Il suo percorso di studi e riflessione lo porta a interrogarsi sul metodo scientifico, sulla conoscenza e sul ruolo delle società democratiche.
Karl Popper e la scienza come ricerca aperta
Popper rifiuta l’idea che una teoria possa essere verificata in modo definitivo.
Propone invece il principio di falsificabilità: una teoria scientifica è tale solo se può essere sottoposta a tentativi di confutazione. Con questo approccio, esposto in opere come Logica della scoperta scientifica (1934), ribalta il concetto di “verifica” e segna una svolta nella filosofia della scienza del Novecento.
Negli anni, Popper insegna in Nuova Zelanda e in Inghilterra, diventando docente alla London School of Economics. La sua influenza si estende oltre l’accademia, arrivando al dibattito pubblico e politico.
La società aperta e i suoi nemici
Il pensiero di Karl Popper non si limita al campo scientifico. Con La società aperta e i suoi nemici (1945) critica i sistemi totalitari e i pensatori che, a suo giudizio, hanno favorito visioni chiuse e autoritarie della storia.
Difende invece l’idea di una società democratica, fondata sulla libertà individuale, sul pluralismo e sul controllo critico delle istituzioni.
La sua voce si colloca così tra le più autorevoli della difesa dei valori liberali durante il XX secolo.
Ultimi anni, morte e funerali
Karl Popper trascorre l’ultima parte della sua vita a Londra, continuando a scrivere e a dialogare con studiosi e politici.
Il 17 settembre 1994 muore all’età di 92 anni.
Il suo funerale si svolge a Kenley, nel Surrey, in forma privata, come da sue volontà.


















































































