18 luglio 1817. Muore Jane Austen, ragione, sentimento e modernità.

Jane Austen muore il 18 luglio 1817, a soli 41 anni, nella cittadina di Winchester.
Con lei si spegne una delle penne più acute della letteratura inglese.
Nata a Steventon, nell’Hampshire, il 16 dicembre 1775, Jane cresce in una famiglia colta e numerosa, circondata da libri e stimoli intellettuali.
Tra giochi teatrali e lettere familiari, affina uno sguardo che coglie le sfumature dei rapporti sociali e dei sentimenti, e le trasforma in materia narrativa.
Orgoglio, pregiudizi e altre verità
Scrive in una stanza appartata, con un piccolo tavolino e una porta cigolante che le fa da campanello d’allarme.
Dal 1811 al 1816 pubblica sei romanzi che oggi sono considerati classici senza tempo.
Orgoglio e pregiudizio, Ragione e sentimento, Emma, Mansfield Park, Persuasione e L’abbazia di Northanger attraversano i salotti della middle class inglese, ma parlano di scelte morali, desideri di libertà, ipocrisie e strategie sociali che risuonano ancora oggi.
Jane Austen racconta con precisione chirurgica le dinamiche tra uomini e donne, il peso delle convenzioni, l’intelligenza femminile spesso confinata e non riconosciuta.
Una scrittura senza tempo
La forza di Jane Austen sta nell’equilibrio tra leggerezza e profondità, non predica, non giudica, ma osserva.
Con dialoghi brillanti e personaggi indimenticabili, smaschera le vanità e illumina le verità interiori.
Nel panorama della narrativa ottocentesca, la sua voce è radicalmente moderna, non a caso è ancora oggi letta, studiata, adattata al cinema e alla televisione.
Gli ultimi giorni e la sepoltura a Winchester
Nel 1816, mentre lavora al romanzo Sanditon che rimarrà incompiuto, Jane comincia a manifestare i sintomi di una malattia debilitante, forse il morbo di Addison.
Si trasferisce a Winchester per ricevere cure, ma le sue condizioni peggiorano rapidamente, muore il 18 luglio 1817.
Riposa nella cattedrale di Winchester, dove una lapide la ricorda con discrezione, senza nemmeno menzionare il suo talento letterario.
Solo più tardi, il mondo riconoscerà in quella donna riservata una delle più grandi scrittrici della storia.
Jane Austen muore il 18 luglio 1817, a soli 41 anni, nella cittadina di Winchester.
Con lei si spegne una delle penne più acute della letteratura inglese.
Nata a Steventon, nell’Hampshire, il 16 dicembre 1775, Jane cresce in una famiglia colta e numerosa, circondata da libri e stimoli intellettuali.
Tra giochi teatrali e lettere familiari, affina uno sguardo che coglie le sfumature dei rapporti sociali e dei sentimenti, e le trasforma in materia narrativa.
Orgoglio, pregiudizi e altre verità
Scrive in una stanza appartata, con un piccolo tavolino e una porta cigolante che le fa da campanello d’allarme.
Dal 1811 al 1816 pubblica sei romanzi che oggi sono considerati classici senza tempo.
Orgoglio e pregiudizio, Ragione e sentimento, Emma, Mansfield Park, Persuasione e L’abbazia di Northanger attraversano i salotti della middle class inglese, ma parlano di scelte morali, desideri di libertà, ipocrisie e strategie sociali che risuonano ancora oggi.
Jane Austen racconta con precisione chirurgica le dinamiche tra uomini e donne, il peso delle convenzioni, l’intelligenza femminile spesso confinata e non riconosciuta.
Una scrittura senza tempo
La forza di Jane Austen sta nell’equilibrio tra leggerezza e profondità, non predica, non giudica, ma osserva.
Con dialoghi brillanti e personaggi indimenticabili, smaschera le vanità e illumina le verità interiori.
Nel panorama della narrativa ottocentesca, la sua voce è radicalmente moderna, non a caso è ancora oggi letta, studiata, adattata al cinema e alla televisione.
Gli ultimi giorni e la sepoltura a Winchester
Nel 1816, mentre lavora al romanzo Sanditon che rimarrà incompiuto, Jane comincia a manifestare i sintomi di una malattia debilitante, forse il morbo di Addison.
Si trasferisce a Winchester per ricevere cure, ma le sue condizioni peggiorano rapidamente, muore il 18 luglio 1817.
Riposa nella cattedrale di Winchester, dove una lapide la ricorda con discrezione, senza nemmeno menzionare il suo talento letterario.
Solo più tardi, il mondo riconoscerà in quella donna riservata una delle più grandi scrittrici della storia.


















































































