18 ottobre 1996. Muore Giuseppe Panini, re delle figurine.

Dalla tipografia di famiglia a un sogno collezionabile
Giuseppe Panini nasce a Mirandola il 21 maggio 1925 e cresce a Modena, dove avvia la sua attività nel settore editoriale con una piccola tipografia.
Nel dopoguerra fonda insieme ai fratelli Benito, Umberto e Franco l’azienda che porta il loro nome: *Panini*.
L’idea nasce quasi per caso, quando decidono di rilevare un lotto di figurine invendute e di confezionarle in bustine sigillate.
Quel gesto semplice cambia per sempre il mondo del collezionismo popolare.
Il successo delle figurine e la nascita di un mito
Nel 1961 arriva la svolta: le figurine dei calciatori, distribuite con l’album *Calciatori Panini*, diventano un fenomeno nazionale.
Ogni bustina costa poco, ma racchiude un sogno: completare l’album, scambiare, collezionare, ricordare.
Sotto la guida di Giuseppe Panini, l’azienda si espande rapidamente, raggiungendo una dimensione internazionale.
Le figurine conquistano generazioni di bambini e adulti, fino a diventare un simbolo della cultura pop italiana.
L’imprenditore e l’uomo di cultura
Giuseppe Panini non è solo un abile editore: è anche un appassionato di arte, tipografia e tradizione modenese.
Sostiene iniziative culturali e sportive nella sua città, contribuendo alla nascita di musei e fondazioni.
La sua visione unisce imprenditorialità e curiosità intellettuale, dando vita a un modello di impresa che mescola creatività e innovazione.
Sotto la sua guida, la Panini diventa un marchio globale, sinonimo di qualità e fantasia.
La morte e l’eredità di un collezionista di sogni
Giuseppe Panini muore il 18 ottobre 1996 a Modena, lasciando un’eredità che va oltre il successo economico.
Le sue figurine restano un linguaggio universale di gioco e memoria, un ponte tra generazioni.
I funerali si svolgono nella sua città, dove la comunità lo ricorda come un uomo che ha saputo trasformare un’idea semplice in una forma d’arte quotidiana.
Dalla tipografia di famiglia a un sogno collezionabile
Giuseppe Panini nasce a Mirandola il 21 maggio 1925 e cresce a Modena, dove avvia la sua attività nel settore editoriale con una piccola tipografia.
Nel dopoguerra fonda insieme ai fratelli Benito, Umberto e Franco l’azienda che porta il loro nome: *Panini*.
L’idea nasce quasi per caso, quando decidono di rilevare un lotto di figurine invendute e di confezionarle in bustine sigillate.
Quel gesto semplice cambia per sempre il mondo del collezionismo popolare.
Il successo delle figurine e la nascita di un mito
Nel 1961 arriva la svolta: le figurine dei calciatori, distribuite con l’album *Calciatori Panini*, diventano un fenomeno nazionale.
Ogni bustina costa poco, ma racchiude un sogno: completare l’album, scambiare, collezionare, ricordare.
Sotto la guida di Giuseppe Panini, l’azienda si espande rapidamente, raggiungendo una dimensione internazionale.
Le figurine conquistano generazioni di bambini e adulti, fino a diventare un simbolo della cultura pop italiana.
L’imprenditore e l’uomo di cultura
Giuseppe Panini non è solo un abile editore: è anche un appassionato di arte, tipografia e tradizione modenese.
Sostiene iniziative culturali e sportive nella sua città, contribuendo alla nascita di musei e fondazioni.
La sua visione unisce imprenditorialità e curiosità intellettuale, dando vita a un modello di impresa che mescola creatività e innovazione.
Sotto la sua guida, la Panini diventa un marchio globale, sinonimo di qualità e fantasia.
La morte e l’eredità di un collezionista di sogni
Giuseppe Panini muore il 18 ottobre 1996 a Modena, lasciando un’eredità che va oltre il successo economico.
Le sue figurine restano un linguaggio universale di gioco e memoria, un ponte tra generazioni.
I funerali si svolgono nella sua città, dove la comunità lo ricorda come un uomo che ha saputo trasformare un’idea semplice in una forma d’arte quotidiana.


















































































