18 ottobre 2021. Muore Franco Cerri, il gentiluomo del jazz

Dalla Milano degli anni ’20 alle prime note di chitarra
Franco Cerri nasce a Milano il 29 gennaio 1926.
Durante la Seconda guerra mondiale scopre la chitarra e, con ostinazione silenziosa, impara da autodidatta.
L’orecchio lo guida prima verso il jazz americano, poi verso un linguaggio personale che unisce eleganza e rigore tecnico.
Negli anni Quaranta comincia a esibirsi nei locali milanesi, dove il suo talento attira subito l’attenzione di artisti affermati.
Collaborazioni e successi internazionali
Cerri suona con musicisti come Django Reinhardt, Chet Baker, Dizzy Gillespie, Stéphane Grappelli e Lee Konitz.
In Italia collabora con Enrico Intra, Bruno De Filippi e Giorgio Gaslini, contribuendo a costruire una vera scuola jazz nazionale.
Negli anni Cinquanta entra nella storica orchestra della Rai, portando il jazz nelle case degli italiani.
Per molti resta indimenticabile il suo volto nei celebri caroselli pubblicitari, dove la chitarra diventa parte del suo sorriso ironico e gentile.
L’impegno come divulgatore e maestro
Cerri non è solo un virtuoso, ma un instancabile promotore della cultura musicale.
Nel 1980 fonda, insieme a Enrico Intra, la Civica Scuola di Jazz di Milano, punto di riferimento per generazioni di musicisti.
Continua a esibirsi e a insegnare anche oltre i novant’anni, incarnando l’idea che la musica non conosce età.
Il suo stile sobrio, preciso e al tempo stesso lirico, diventa un marchio distintivo, riconosciuto anche all’estero.
La morte e l’eredità musicale
Franco Cerri muore a Milano il 18 ottobre 2021, all’età di 95 anni.
I funerali si svolgono in forma riservata, come lui stesso avrebbe desiderato.
Resta una figura centrale nella storia del jazz italiano: un uomo capace di coniugare la grazia del gesto con la profondità del suono.
Dalla Milano degli anni ’20 alle prime note di chitarra
Franco Cerri nasce a Milano il 29 gennaio 1926.
Durante la Seconda guerra mondiale scopre la chitarra e, con ostinazione silenziosa, impara da autodidatta.
L’orecchio lo guida prima verso il jazz americano, poi verso un linguaggio personale che unisce eleganza e rigore tecnico.
Negli anni Quaranta comincia a esibirsi nei locali milanesi, dove il suo talento attira subito l’attenzione di artisti affermati.
Collaborazioni e successi internazionali
Cerri suona con musicisti come Django Reinhardt, Chet Baker, Dizzy Gillespie, Stéphane Grappelli e Lee Konitz.
In Italia collabora con Enrico Intra, Bruno De Filippi e Giorgio Gaslini, contribuendo a costruire una vera scuola jazz nazionale.
Negli anni Cinquanta entra nella storica orchestra della Rai, portando il jazz nelle case degli italiani.
Per molti resta indimenticabile il suo volto nei celebri caroselli pubblicitari, dove la chitarra diventa parte del suo sorriso ironico e gentile.
L’impegno come divulgatore e maestro
Cerri non è solo un virtuoso, ma un instancabile promotore della cultura musicale.
Nel 1980 fonda, insieme a Enrico Intra, la Civica Scuola di Jazz di Milano, punto di riferimento per generazioni di musicisti.
Continua a esibirsi e a insegnare anche oltre i novant’anni, incarnando l’idea che la musica non conosce età.
Il suo stile sobrio, preciso e al tempo stesso lirico, diventa un marchio distintivo, riconosciuto anche all’estero.
La morte e l’eredità musicale
Franco Cerri muore a Milano il 18 ottobre 2021, all’età di 95 anni.
I funerali si svolgono in forma riservata, come lui stesso avrebbe desiderato.
Resta una figura centrale nella storia del jazz italiano: un uomo capace di coniugare la grazia del gesto con la profondità del suono.


















































































