2 agosto 1988. Muore lo scrittore Raymond Carver.

Una voce nuova nella letteratura americana del Novecento
Raymond Carver muore il 2 agosto 1988 a Port Angeles, nello stato di Washington.
Ha appena 50 anni, eppure la sua opera segna in profondità la narrativa americana contemporanea.
Nato il 25 maggio 1938 a Clatskanie, nell’Oregon, cresce in una famiglia operaia e sperimenta presto le difficoltà del vivere quotidiano: precarietà economica, lavori manuali, un matrimonio giovanile, l’alcol.
Sono proprio queste esperienze a diventare materia narrativa: Carver scrive la vita senza sconti, restituendo dignità ai margini.
L’arte della sottrazione e il racconto breve
La forma che predilige è quella del racconto. Con Will You Please Be Quiet, Please? (Vuoi star zitta, per favore?) (1976) si afferma come una delle voci più potenti della cosiddetta “dirty realism”.
Il suo stile si distingue per l’essenzialità e il taglio cinematografico: dialoghi tesi, atmosfere sospese, finale aperto.
Lavora spesso in stretta collaborazione con l’editor Gordon Lish, che accentua la sua scrittura spoglia, quasi scheletrica.
Negli anni successivi pubblica raccolte fondamentali come What We Talk About When We Talk About Love (Di cosa parliamo quando parliamo d’amore) (1981) e Cathedral (Cattedrale) (1983).
Quest’ultima segna un’evoluzione: il tono si fa più morbido, i personaggi più vulnerabili, la speranza più percettibile.
Raymond Carver e il senso della rinascita
Negli ultimi anni di vita Carver riesce finalmente a sottrarsi alla dipendenza dall’alcol. Incontra la poetessa Tess Gallagher, con cui condivide una nuova stagione di amore e scrittura.
Si dedica anche alla poesia, con raccolte come A New Path to the Waterfall (Il nuovo sentiero per la cascata) , pubblicata postuma.
La sua poesia riflette la consapevolezza della fine imminente, ma anche un desiderio profondo di pace.
Carver racconta le esistenze ordinarie con una limpidezza che diventa specchio.
Non giudica ma osserva e nella brevità dei suoi racconti risuona un’intera condizione umana: spaesamento, tenerezza, silenzi.
Morte e memoria
Raymond Carver muore per un tumore ai polmoni, riposa nel cimitero di Ocean View a Port Angeles.
Sulla sua tomba, accanto al suo nome, c’è incisa una sua poesia intitolata Late Fragment (Ultimo frammento):
E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Sentirmi chiamare amato, sentirmi
amato sulla terra.
Una voce nuova nella letteratura americana del Novecento
Raymond Carver muore il 2 agosto 1988 a Port Angeles, nello stato di Washington.
Ha appena 50 anni, eppure la sua opera segna in profondità la narrativa americana contemporanea.
Nato il 25 maggio 1938 a Clatskanie, nell’Oregon, cresce in una famiglia operaia e sperimenta presto le difficoltà del vivere quotidiano: precarietà economica, lavori manuali, un matrimonio giovanile, l’alcol.
Sono proprio queste esperienze a diventare materia narrativa: Carver scrive la vita senza sconti, restituendo dignità ai margini.
L’arte della sottrazione e il racconto breve
La forma che predilige è quella del racconto. Con Will You Please Be Quiet, Please? (Vuoi star zitta, per favore?) (1976) si afferma come una delle voci più potenti della cosiddetta “dirty realism”.
Il suo stile si distingue per l’essenzialità e il taglio cinematografico: dialoghi tesi, atmosfere sospese, finale aperto.
Lavora spesso in stretta collaborazione con l’editor Gordon Lish, che accentua la sua scrittura spoglia, quasi scheletrica.
Negli anni successivi pubblica raccolte fondamentali come What We Talk About When We Talk About Love (Di cosa parliamo quando parliamo d’amore) (1981) e Cathedral (Cattedrale) (1983).
Quest’ultima segna un’evoluzione: il tono si fa più morbido, i personaggi più vulnerabili, la speranza più percettibile.
Raymond Carver e il senso della rinascita
Negli ultimi anni di vita Carver riesce finalmente a sottrarsi alla dipendenza dall’alcol. Incontra la poetessa Tess Gallagher, con cui condivide una nuova stagione di amore e scrittura.
Si dedica anche alla poesia, con raccolte come A New Path to the Waterfall (Il nuovo sentiero per la cascata) , pubblicata postuma.
La sua poesia riflette la consapevolezza della fine imminente, ma anche un desiderio profondo di pace.
Carver racconta le esistenze ordinarie con una limpidezza che diventa specchio.
Non giudica ma osserva e nella brevità dei suoi racconti risuona un’intera condizione umana: spaesamento, tenerezza, silenzi.
Morte e memoria
Raymond Carver muore per un tumore ai polmoni, riposa nel cimitero di Ocean View a Port Angeles.
Sulla sua tomba, accanto al suo nome, c’è incisa una sua poesia intitolata Late Fragment (Ultimo frammento):
E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Sentirmi chiamare amato, sentirmi
amato sulla terra.


















































































