2 settembre 2020. Muore il critico d’arte Philippe Daverio.

Un intellettuale eclettico
Philippe Daverio nasce il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia, da padre italiano e madre francese.
La doppia radice culturale lo accompagna per tutta la vita, donandogli un respiro europeo che segna il suo modo di pensare e raccontare.
Dopo gli studi in economia alla Bocconi di Milano, sceglie una strada diversa: l’arte diventa il suo campo d’azione e la divulgazione la sua missione.
Dalla galleria alla televisione
Negli anni Settanta Philippe Daverio apre una galleria d’arte a Milano, che diventa punto di incontro per artisti contemporanei e collezionisti.
Il suo gusto raffinato e la capacità di cogliere i nessi tra passato e presente lo portano presto a diventare consulente di musei e istituzioni.
Parallelamente, inizia una carriera televisiva che lo consacra al grande pubblico: con programmi come “Passepartout” e “Emporio Daverio” trasforma il racconto dell’arte in un viaggio accessibile a tutti, mescolando rigore e ironia.
L’impegno civico e culturale
Philippe Daverio non si limita al ruolo di divulgatore.
Consigliere comunale a Milano dal 1993 al 1997, si impegna per promuovere iniziative culturali e per valorizzare il patrimonio artistico.
Pubblica numerosi libri, tra cui saggi che indagano il rapporto fra estetica e società.
La sua scrittura, limpida e diretta, riflette la stessa vivacità con cui parla in televisione: un linguaggio che avvicina l’arte anche a chi non ha mai messo piede in un museo.
Uno stile inconfondibile
Con papillon, giacca colorata e un eloquio brillante, Philippe Daverio diventa un personaggio riconoscibile e amato.
La sua ironia, mai banale, lo rende capace di sdrammatizzare temi complessi, mantenendo sempre alta la qualità del discorso.
In questo modo, riesce a trasformare la divulgazione in una forma di spettacolo culturale, senza mai perdere la profondità dello sguardo.
La morte e l’addio
Il 2 settembre 2020 Philippe Daverio muore a Milano, all’età di 70 anni, dopo una malattia che affronta con riservatezza.
I funerali si celebrano nel capoluogo lombardo, città che lo accoglie fin da giovane e che diventa la cornice della sua vita professionale.
L’Italia intera lo ricorda come un intellettuale originale, capace di parlare d’arte con passione e leggerezza, lasciando un’eredità che continua a ispirare chi ama la bellezza.
Un intellettuale eclettico
Philippe Daverio nasce il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia, da padre italiano e madre francese.
La doppia radice culturale lo accompagna per tutta la vita, donandogli un respiro europeo che segna il suo modo di pensare e raccontare.
Dopo gli studi in economia alla Bocconi di Milano, sceglie una strada diversa: l’arte diventa il suo campo d’azione e la divulgazione la sua missione.
Dalla galleria alla televisione
Negli anni Settanta Philippe Daverio apre una galleria d’arte a Milano, che diventa punto di incontro per artisti contemporanei e collezionisti.
Il suo gusto raffinato e la capacità di cogliere i nessi tra passato e presente lo portano presto a diventare consulente di musei e istituzioni.
Parallelamente, inizia una carriera televisiva che lo consacra al grande pubblico: con programmi come “Passepartout” e “Emporio Daverio” trasforma il racconto dell’arte in un viaggio accessibile a tutti, mescolando rigore e ironia.
L’impegno civico e culturale
Philippe Daverio non si limita al ruolo di divulgatore.
Consigliere comunale a Milano dal 1993 al 1997, si impegna per promuovere iniziative culturali e per valorizzare il patrimonio artistico.
Pubblica numerosi libri, tra cui saggi che indagano il rapporto fra estetica e società.
La sua scrittura, limpida e diretta, riflette la stessa vivacità con cui parla in televisione: un linguaggio che avvicina l’arte anche a chi non ha mai messo piede in un museo.
Uno stile inconfondibile
Con papillon, giacca colorata e un eloquio brillante, Philippe Daverio diventa un personaggio riconoscibile e amato.
La sua ironia, mai banale, lo rende capace di sdrammatizzare temi complessi, mantenendo sempre alta la qualità del discorso.
In questo modo, riesce a trasformare la divulgazione in una forma di spettacolo culturale, senza mai perdere la profondità dello sguardo.
La morte e l’addio
Il 2 settembre 2020 Philippe Daverio muore a Milano, all’età di 70 anni, dopo una malattia che affronta con riservatezza.
I funerali si celebrano nel capoluogo lombardo, città che lo accoglie fin da giovane e che diventa la cornice della sua vita professionale.
L’Italia intera lo ricorda come un intellettuale originale, capace di parlare d’arte con passione e leggerezza, lasciando un’eredità che continua a ispirare chi ama la bellezza.


















































































