2 settembre: Sant’Elpidio.

Nome: Sant’Elpidio
Titolo: Abate
Nascita: IV secolo, Cappadocia
Morte: IV secolo, Piceno
Ricorrenza: 2 settembre
Le origini di Sant’Elpidio
Sant’Elpidio nasce in Cappadocia nel IV secolo, una regione che in quel periodo è un vivace centro di vita cristiana.
Fin da giovane sceglie la via monastica, abbracciando uno stile di vita austero e contemplativo.
La sua scelta di dedicarsi interamente a Dio lo porta a raccogliere attorno a sé numerosi discepoli, affascinati dalla sua fede incrollabile e dalla sua capacità di guida spirituale.
L’arrivo nelle Marche e la vita monastica
Elpidio si trasferisce nel Piceno, dove fonda una comunità monastica.
Qui la sua presenza diventa un punto di riferimento per molti fedeli.
La sua opera non si limita alla preghiera: egli diffonde valori di carità, umiltà e servizio, creando un modello di vita comunitaria che ispira generazioni di monaci.
La tradizione racconta che guida la comunità con saggezza e fermezza, mantenendo sempre uno spirito di umiltà.
Morte e memoria
Sant’Elpidio muore nel Piceno nel IV secolo.
La sua sepoltura diventa presto luogo di culto e di preghiera.
Nei secoli successivi, la sua memoria si consolida nella tradizione della Chiesa, che ne celebra la festa liturgica il 2 settembre.
La venerazione e il culto
La memoria di Sant’Elpidio rimane viva nel territorio marchigiano, dove la città di Sant’Elpidio a Mare porta ancora oggi il suo nome.
La sua figura è associata a un profondo senso di devozione e continua a richiamare pellegrini e fedeli.
Le testimonianze storiche e le leggende locali lo descrivono come un abate capace di unire spiritualità e concretezza, incarnando l’ideale del monaco cristiano del IV secolo.
Nome: Sant’Elpidio
Titolo: Abate
Nascita: IV secolo, Cappadocia
Morte: IV secolo, Piceno
Ricorrenza: 2 settembre
Le origini di Sant’Elpidio
Sant’Elpidio nasce in Cappadocia nel IV secolo, una regione che in quel periodo è un vivace centro di vita cristiana.
Fin da giovane sceglie la via monastica, abbracciando uno stile di vita austero e contemplativo.
La sua scelta di dedicarsi interamente a Dio lo porta a raccogliere attorno a sé numerosi discepoli, affascinati dalla sua fede incrollabile e dalla sua capacità di guida spirituale.
L’arrivo nelle Marche e la vita monastica
Elpidio si trasferisce nel Piceno, dove fonda una comunità monastica.
Qui la sua presenza diventa un punto di riferimento per molti fedeli.
La sua opera non si limita alla preghiera: egli diffonde valori di carità, umiltà e servizio, creando un modello di vita comunitaria che ispira generazioni di monaci.
La tradizione racconta che guida la comunità con saggezza e fermezza, mantenendo sempre uno spirito di umiltà.
Morte e memoria
Sant’Elpidio muore nel Piceno nel IV secolo.
La sua sepoltura diventa presto luogo di culto e di preghiera.
Nei secoli successivi, la sua memoria si consolida nella tradizione della Chiesa, che ne celebra la festa liturgica il 2 settembre.
La venerazione e il culto
La memoria di Sant’Elpidio rimane viva nel territorio marchigiano, dove la città di Sant’Elpidio a Mare porta ancora oggi il suo nome.
La sua figura è associata a un profondo senso di devozione e continua a richiamare pellegrini e fedeli.
Le testimonianze storiche e le leggende locali lo descrivono come un abate capace di unire spiritualità e concretezza, incarnando l’ideale del monaco cristiano del IV secolo.


















































































