21 ottobre 1969. Muore Jack Kerouac, l’anima errante dell’America.

Dalla giovinezza al desiderio di libertà
Jack Kerouac nasce il 12 marzo 1922 a Lowell, nel Massachusetts, in una famiglia di origini canadesi-francesi.
Cresce parlando francese, leggendo la Bibbia e ascoltando le storie dei migranti.
Dopo una breve esperienza universitaria interrotta dalla Seconda guerra mondiale, viaggia per l’America con l’amico Neal Cassady: da questa esperienza nasce un nuovo modo di raccontare il mondo.
La nascita della Beat Generation
Negli anni Cinquanta Kerouac entra nel gruppo che i giornali definiscono “Beat Generation”: giovani ribelli, poeti, musicisti e vagabondi che rifiutano il conformismo americano.
Con On the Road, pubblicato nel 1957, cattura lo spirito di un’intera generazione.
Il romanzo, scritto in uno slancio continuo su un lungo rotolo di carta, celebra la libertà, la ricerca di sé e la fuga verso l’ignoto.
Il suo stile spontaneo e visionario rompe le regole della narrativa tradizionale, mescolando prosa, ritmo jazz e confessione spirituale.
Seguiranno opere come I vagabondi del Dharma*, Big Sur* e Sulla strada di Desolation Peak, tutte percorse dalla tensione tra il desiderio di purezza e la disillusione.
Un uomo in fuga da se stesso
Kerouac vive come scrive: con intensità, ma anche con tormento.
Tra viaggi, amori e alcol, cerca un senso nella spiritualità buddista e nel ritorno alla fede cattolica. Tuttavia, la notorietà lo schiaccia.
Odia le etichette e si rifugia sempre più nella solitudine.
Le sue pagine restano lo specchio di un’America inquieta, nomade, sospesa tra sogno e disincanto.
La morte e l’ultimo viaggio
Jack Kerouac muore il 21 ottobre 1969 a St. Petersburg, in Florida, per un’emorragia interna causata dall’abuso di alcol.
Ha 47 anni.
Viene sepolto nella sua città natale, Lowell, dove la tomba diventa meta di pellegrinaggi di lettori e poeti.
Ancora oggi, il suo nome evoca la libertà del viaggio, il ritmo della strada e la voce di chi non smette di cercare.
Dalla giovinezza al desiderio di libertà
Jack Kerouac nasce il 12 marzo 1922 a Lowell, nel Massachusetts, in una famiglia di origini canadesi-francesi.
Cresce parlando francese, leggendo la Bibbia e ascoltando le storie dei migranti.
Dopo una breve esperienza universitaria interrotta dalla Seconda guerra mondiale, viaggia per l’America con l’amico Neal Cassady: da questa esperienza nasce un nuovo modo di raccontare il mondo.
La nascita della Beat Generation
Negli anni Cinquanta Kerouac entra nel gruppo che i giornali definiscono “Beat Generation”: giovani ribelli, poeti, musicisti e vagabondi che rifiutano il conformismo americano.
Con On the Road, pubblicato nel 1957, cattura lo spirito di un’intera generazione.
Il romanzo, scritto in uno slancio continuo su un lungo rotolo di carta, celebra la libertà, la ricerca di sé e la fuga verso l’ignoto.
Il suo stile spontaneo e visionario rompe le regole della narrativa tradizionale, mescolando prosa, ritmo jazz e confessione spirituale.
Seguiranno opere come I vagabondi del Dharma*, Big Sur* e Sulla strada di Desolation Peak, tutte percorse dalla tensione tra il desiderio di purezza e la disillusione.
Un uomo in fuga da se stesso
Kerouac vive come scrive: con intensità, ma anche con tormento.
Tra viaggi, amori e alcol, cerca un senso nella spiritualità buddista e nel ritorno alla fede cattolica. Tuttavia, la notorietà lo schiaccia.
Odia le etichette e si rifugia sempre più nella solitudine.
Le sue pagine restano lo specchio di un’America inquieta, nomade, sospesa tra sogno e disincanto.
La morte e l’ultimo viaggio
Jack Kerouac muore il 21 ottobre 1969 a St. Petersburg, in Florida, per un’emorragia interna causata dall’abuso di alcol.
Ha 47 anni.
Viene sepolto nella sua città natale, Lowell, dove la tomba diventa meta di pellegrinaggi di lettori e poeti.
Ancora oggi, il suo nome evoca la libertà del viaggio, il ritmo della strada e la voce di chi non smette di cercare.


















































































