22 ottobre 1985. Muore l’attore Stefano Satta Flores.

Dalle origini napoletane al palcoscenico
Stefano Satta Flores nasce a Napoli il 14 gennaio 1937.
Dopo gli studi in filosofia, sceglie la via del teatro, affascinato dalla parola e dalla possibilità di raccontare l’animo umano attraverso la scena.
Negli anni Sessanta si forma all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma e debutta sul palco con la compagnia di Vittorio Gassman, affinando un talento capace di unire intensità e ironia.
Il cinema degli anni Settanta
Nel decennio successivo approda al cinema, diventando una delle presenze più riconoscibili del nuovo cinema italiano.
La sua figura inquieta e intelligente si impone in film che raccontano i contrasti di un’epoca, come C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, dove interpreta l’amico disilluso che incarna le speranze tradite di una generazione.
Lavora con registi come Lina Wertmüller, Luigi Magni e Nanni Loy, alternando ruoli drammatici e brillanti, sempre con una naturalezza che conquista il pubblico e la critica.
La voce di un’epoca
Oltre all’attività d’attore, Stefano Satta Flores diventa una delle voci più amate del doppiaggio italiano.
Sua è la voce di Han Solo, interpretato da Harrison Ford in Guerre stellari, un timbro deciso e ironico che contribuisce a rendere iconico il personaggio anche nel nostro Paese.
Questa duplice carriera , tra cinema e doppiaggio, riflette la sua versatilità e la sua attenzione per la parola come strumento espressivo.
Gli ultimi anni e l’eredità
Negli anni Ottanta continua a lavorare tra cinema e televisione, ma la malattia interrompe prematuramente la sua carriera.
Stefano Satta Flores muore a Roma il 22 ottobre 1985, a 48 anni.
I funerali si svolgono in forma riservata, circondato dall’affetto dei colleghi e degli amici del teatro.
Dalle origini napoletane al palcoscenico
Stefano Satta Flores nasce a Napoli il 14 gennaio 1937.
Dopo gli studi in filosofia, sceglie la via del teatro, affascinato dalla parola e dalla possibilità di raccontare l’animo umano attraverso la scena.
Negli anni Sessanta si forma all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma e debutta sul palco con la compagnia di Vittorio Gassman, affinando un talento capace di unire intensità e ironia.
Il cinema degli anni Settanta
Nel decennio successivo approda al cinema, diventando una delle presenze più riconoscibili del nuovo cinema italiano.
La sua figura inquieta e intelligente si impone in film che raccontano i contrasti di un’epoca, come C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, dove interpreta l’amico disilluso che incarna le speranze tradite di una generazione.
Lavora con registi come Lina Wertmüller, Luigi Magni e Nanni Loy, alternando ruoli drammatici e brillanti, sempre con una naturalezza che conquista il pubblico e la critica.
La voce di un’epoca
Oltre all’attività d’attore, Stefano Satta Flores diventa una delle voci più amate del doppiaggio italiano.
Sua è la voce di Han Solo, interpretato da Harrison Ford in Guerre stellari, un timbro deciso e ironico che contribuisce a rendere iconico il personaggio anche nel nostro Paese.
Questa duplice carriera , tra cinema e doppiaggio, riflette la sua versatilità e la sua attenzione per la parola come strumento espressivo.
Gli ultimi anni e l’eredità
Negli anni Ottanta continua a lavorare tra cinema e televisione, ma la malattia interrompe prematuramente la sua carriera.
Stefano Satta Flores muore a Roma il 22 ottobre 1985, a 48 anni.
I funerali si svolgono in forma riservata, circondato dall’affetto dei colleghi e degli amici del teatro.


















































































