24 agosto: il giorno in cui il diavolo è libero.

Il 24 agosto è la festa di San Bartolomeo Apostolo, una delle figure più “forti” del cristianesimo.
Ma secondo la tradizione popolare, la stessa data porta con sé un’ombra inquietante.
In questo giorno, infatti, “il diavolo viene sciolto dalle catene” e può vagare liberamente per la terra.
Il giro del mondo del diavolo
I nonni lo dicevano con tono serio: “A San Bartolomeo, il diavolo fa il giro del mondo”.
Per questo motivo, in molte regioni d’Italia il 24 agosto era considerato un giorno pericoloso, in cui era meglio non iniziare nuove attività o intraprendere decisioni importanti.
Il rischio, secondo le credenze, era quello di attirare attenzioni indesiderate o cadere sotto influssi maligni.
Il diavolo, incatenato per tutto l’anno, riceveva una sorta di licenza annuale, un’unica giornata in cui poteva tentare e disturbare.
Il ruolo di San Bartolomeo
San Bartolomeo è ricordato come l’apostolo scorticato vivo per la sua fede.
Per questo viene spesso raffigurato con la sua pelle sulle spalle, simbolo di martirio e di resistenza.
Secondo alcune interpretazioni simboliche, sarebbe proprio lui a consegnare al diavolo le chiavi della libertà per un solo giorno.
Un gesto che sottolinea come il male sia tollerato entro confini precisi, sempre sotto controllo divino.
Credenze e riti del 24 agosto
Le comunità rurali hanno tramandato detti e proverbi legati a questa data.
Se pioveva, si diceva che “il diavolo si lava le mani”.
Se invece il cielo restava limpido, il pericolo aumentava: “quando il diavolo esce, lo fa col sole addosso”, ammonivano gli anziani d’Abruzzo.
Non mancavano riti di protezione, come portare con sé un rametto di rosmarino o una medaglietta benedetta.
Come affrontare il giorno del diavolo
Il consiglio della saggezza popolare era semplice: il 24 agosto meglio non fare nulla.
Restare in casa, evitare litigi, non specchiarsi troppo a lungo e soprattutto tenersi lontani da pozzi e riflessi d’acqua, considerati porte sensibili al mondo oscuro.
Chi doveva per forza uscire si affidava a piccoli amuleti, convinto che prudenza e fede potessero bastare per superare il giorno più inquieto dell’anno.
LPP
Il 24 agosto è la festa di San Bartolomeo Apostolo, una delle figure più “forti” del cristianesimo.
Ma secondo la tradizione popolare, la stessa data porta con sé un’ombra inquietante.
In questo giorno, infatti, “il diavolo viene sciolto dalle catene” e può vagare liberamente per la terra.
Il giro del mondo del diavolo
I nonni lo dicevano con tono serio: “A San Bartolomeo, il diavolo fa il giro del mondo”.
Per questo motivo, in molte regioni d’Italia il 24 agosto era considerato un giorno pericoloso, in cui era meglio non iniziare nuove attività o intraprendere decisioni importanti.
Il rischio, secondo le credenze, era quello di attirare attenzioni indesiderate o cadere sotto influssi maligni.
Il diavolo, incatenato per tutto l’anno, riceveva una sorta di licenza annuale, un’unica giornata in cui poteva tentare e disturbare.
Il ruolo di San Bartolomeo
San Bartolomeo è ricordato come l’apostolo scorticato vivo per la sua fede.
Per questo viene spesso raffigurato con la sua pelle sulle spalle, simbolo di martirio e di resistenza.
Secondo alcune interpretazioni simboliche, sarebbe proprio lui a consegnare al diavolo le chiavi della libertà per un solo giorno.
Un gesto che sottolinea come il male sia tollerato entro confini precisi, sempre sotto controllo divino.
Credenze e riti del 24 agosto
Le comunità rurali hanno tramandato detti e proverbi legati a questa data.
Se pioveva, si diceva che “il diavolo si lava le mani”.
Se invece il cielo restava limpido, il pericolo aumentava: “quando il diavolo esce, lo fa col sole addosso”, ammonivano gli anziani d’Abruzzo.
Non mancavano riti di protezione, come portare con sé un rametto di rosmarino o una medaglietta benedetta.
Come affrontare il giorno del diavolo
Il consiglio della saggezza popolare era semplice: il 24 agosto meglio non fare nulla.
Restare in casa, evitare litigi, non specchiarsi troppo a lungo e soprattutto tenersi lontani da pozzi e riflessi d’acqua, considerati porte sensibili al mondo oscuro.
Chi doveva per forza uscire si affidava a piccoli amuleti, convinto che prudenza e fede potessero bastare per superare il giorno più inquieto dell’anno.
LPP


















































































