25 agosto 2000. Muore Carl Barks, “l’uomo dei paperi” Disney.

L’artista dietro Paperon de’ Paperoni
Carl Barks nasce il 27 marzo 1901 a Merrill, nell’Oregon, e cresce in una fattoria immerso nei paesaggi che più tardi influenzano i suoi disegni.
Inizia la carriera come animatore alla Disney negli anni ’30, lavorando ai cortometraggi di Paperino.
Ma la sua vera svolta arriva nel 1942, quando passa ai fumetti: è qui che Barks dà forma a un universo narrativo destinato a conquistare generazioni di lettori.
La creazione di Paperon de’ Paperoni e Paperopoli
Il contributo più straordinario di Carl Barks alla cultura pop è la creazione di Paperon de’ Paperoni nel 1947. L’avaro miliardario dal cuore complesso diventa il fulcro di storie avventurose ambientate a Paperopoli, città immaginaria ideata dallo stesso autore.
Attorno a questo scenario prendono vita personaggi indimenticabili come Amelia la strega, i Bassotti e il fortunato Gastone.
Barks costruisce trame avventurose con ritmo narrativo da romanzo e una vena satirica che riflette la società americana del Novecento.
Le sue storie fondono umorismo, critica sociale e senso dell’avventura, trasformando i “semplici fumetti” in letteratura popolare.
L’eredità di Carl Barks
Il successo dei suoi lavori è tale che i fan iniziano a chiamarlo “The Duck Man”, l’uomo dei paperi. Per decenni resta nell’anonimato, poiché le storie Disney non portano la firma degli autori, ma negli anni ’60 il pubblico scopre il suo nome e lo celebra come maestro del fumetto mondiale.
Artisti come Don Rosa e intere generazioni di disegnatori dichiarano di ispirarsi al suo stile, fatto di linee chiare e di una narrativa capace di catturare adulti e bambini. A
nche oggi, le sue avventure restano punto di riferimento per chi ama i fumetti e per studiosi di cultura popolare.
La morte e i funerali
Carl Barks muore il 25 agosto 2000 a Grants Pass, in Oregon, all’età di 99 anni.
Fino agli ultimi anni continua a disegnare e a incontrare i fan, consapevole del valore della sua opera.
I funerali si svolgono in forma privata, secondo le sue volontà, ma il mondo del fumetto gli rende omaggio ricordandolo come un gigante dell’arte popolare.
L’artista dietro Paperon de’ Paperoni
Carl Barks nasce il 27 marzo 1901 a Merrill, nell’Oregon, e cresce in una fattoria immerso nei paesaggi che più tardi influenzano i suoi disegni.
Inizia la carriera come animatore alla Disney negli anni ’30, lavorando ai cortometraggi di Paperino.
Ma la sua vera svolta arriva nel 1942, quando passa ai fumetti: è qui che Barks dà forma a un universo narrativo destinato a conquistare generazioni di lettori.
La creazione di Paperon de’ Paperoni e Paperopoli
Il contributo più straordinario di Carl Barks alla cultura pop è la creazione di Paperon de’ Paperoni nel 1947. L’avaro miliardario dal cuore complesso diventa il fulcro di storie avventurose ambientate a Paperopoli, città immaginaria ideata dallo stesso autore.
Attorno a questo scenario prendono vita personaggi indimenticabili come Amelia la strega, i Bassotti e il fortunato Gastone.
Barks costruisce trame avventurose con ritmo narrativo da romanzo e una vena satirica che riflette la società americana del Novecento.
Le sue storie fondono umorismo, critica sociale e senso dell’avventura, trasformando i “semplici fumetti” in letteratura popolare.
L’eredità di Carl Barks
Il successo dei suoi lavori è tale che i fan iniziano a chiamarlo “The Duck Man”, l’uomo dei paperi. Per decenni resta nell’anonimato, poiché le storie Disney non portano la firma degli autori, ma negli anni ’60 il pubblico scopre il suo nome e lo celebra come maestro del fumetto mondiale.
Artisti come Don Rosa e intere generazioni di disegnatori dichiarano di ispirarsi al suo stile, fatto di linee chiare e di una narrativa capace di catturare adulti e bambini. A
nche oggi, le sue avventure restano punto di riferimento per chi ama i fumetti e per studiosi di cultura popolare.
La morte e i funerali
Carl Barks muore il 25 agosto 2000 a Grants Pass, in Oregon, all’età di 99 anni.
Fino agli ultimi anni continua a disegnare e a incontrare i fan, consapevole del valore della sua opera.
I funerali si svolgono in forma privata, secondo le sue volontà, ma il mondo del fumetto gli rende omaggio ricordandolo come un gigante dell’arte popolare.


















































































