28 agosto 1987. Muore il regista John Huston.

Un artista tra cinema e letteratura
John Huston nasce il 5 agosto 1906 a Nevada, nel Missouri, figlio dell’attore Walter Huston.
La sua infanzia è segnata da continui spostamenti e da una precoce passione per le arti.
Prima di approdare al cinema, esplora la scrittura e il giornalismo, allenando uno sguardo attento che diventa cifra del suo stile registico.
Il cinema lo affascina non solo come narrazione visiva ma come mezzo capace di scavare nelle pieghe dell’animo umano.
Le opere che segnano la sua carriera
Il debutto alla regia avviene nel 1941 con Il mistero del falco, film noir che consacra immediatamente Huston come maestro del genere.
La sua carriera si intreccia con opere diventate pietre miliari, come Il tesoro della Sierra Madre (1948), in cui dirige il padre Walter in un ruolo memorabile, e La regina d’Africa (1951), con la coppia Katherine Hepburn–Humphrey Bogart. Huston sperimenta linguaggi e ambientazioni diverse, muovendosi con disinvoltura dal noir al dramma psicologico, dall’epica storica al racconto intimista.
Negli anni Sessanta e Settanta arricchisce la sua filmografia con titoli come Freud, passioni segrete, L’uomo che volle farsi re e Fuga per la vittoria, in cui dimostra ancora una volta la sua capacità di unire spettacolo e riflessione.
La sua regia non teme il rischio, mescolando realismo crudo e tensione poetica.
Il significato del suo cinema
John Huston non racconta storie per rassicurare, ma per interrogare lo spettatore.
I suoi personaggi sono spesso figure sconfitte, uomini e donne che inseguono sogni impossibili, come nel suo ultimo film, The Dead (1987), tratto da James Joyce.
Qui si coglie l’essenza della sua poetica: la consapevolezza della fragilità umana e il bisogno di dare dignità anche alle sconfitte.
Huston porta sullo schermo un cinema che riflette, che lascia tracce indelebili e che ancora oggi influenza registi e narratori.
La morte e i funerali
John Huston muore il 28 agosto 1987 a Middletown, nel Rhode Island, a 81 anni, dopo una lunga malattia respiratoria.
Fino all’ultimo rimane immerso nel lavoro, dirigendo The Dead dal letto di ospedale, con l’aiuto della tecnologia che gli permette di comunicare con la troupe.
Il funerale si svolge in forma privata, alla presenza dei familiari e di pochi amici stretti.
Con lui scompare uno degli ultimi grandi registi classici di Hollywood.
Un artista tra cinema e letteratura
John Huston nasce il 5 agosto 1906 a Nevada, nel Missouri, figlio dell’attore Walter Huston.
La sua infanzia è segnata da continui spostamenti e da una precoce passione per le arti.
Prima di approdare al cinema, esplora la scrittura e il giornalismo, allenando uno sguardo attento che diventa cifra del suo stile registico.
Il cinema lo affascina non solo come narrazione visiva ma come mezzo capace di scavare nelle pieghe dell’animo umano.
Le opere che segnano la sua carriera
Il debutto alla regia avviene nel 1941 con Il mistero del falco, film noir che consacra immediatamente Huston come maestro del genere.
La sua carriera si intreccia con opere diventate pietre miliari, come Il tesoro della Sierra Madre (1948), in cui dirige il padre Walter in un ruolo memorabile, e La regina d’Africa (1951), con la coppia Katherine Hepburn–Humphrey Bogart. Huston sperimenta linguaggi e ambientazioni diverse, muovendosi con disinvoltura dal noir al dramma psicologico, dall’epica storica al racconto intimista.
Negli anni Sessanta e Settanta arricchisce la sua filmografia con titoli come Freud, passioni segrete, L’uomo che volle farsi re e Fuga per la vittoria, in cui dimostra ancora una volta la sua capacità di unire spettacolo e riflessione.
La sua regia non teme il rischio, mescolando realismo crudo e tensione poetica.
Il significato del suo cinema
John Huston non racconta storie per rassicurare, ma per interrogare lo spettatore.
I suoi personaggi sono spesso figure sconfitte, uomini e donne che inseguono sogni impossibili, come nel suo ultimo film, The Dead (1987), tratto da James Joyce.
Qui si coglie l’essenza della sua poetica: la consapevolezza della fragilità umana e il bisogno di dare dignità anche alle sconfitte.
Huston porta sullo schermo un cinema che riflette, che lascia tracce indelebili e che ancora oggi influenza registi e narratori.
La morte e i funerali
John Huston muore il 28 agosto 1987 a Middletown, nel Rhode Island, a 81 anni, dopo una lunga malattia respiratoria.
Fino all’ultimo rimane immerso nel lavoro, dirigendo The Dead dal letto di ospedale, con l’aiuto della tecnologia che gli permette di comunicare con la troupe.
Il funerale si svolge in forma privata, alla presenza dei familiari e di pochi amici stretti.
Con lui scompare uno degli ultimi grandi registi classici di Hollywood.


















































































