28 luglio, Santi Nazario e Celso.

Nome: Santi Nazario e Celso
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 28 luglio
Evangelizzatori nelle terre del nord
Santi Nazario e Celso vivono nel I secolo e testimoniano la fede cristiana in un tempo ancora segnato dalle persecuzioni.
Nazario è figlio di padre pagano e di madre cristiana, identificata con santa Perpetua.
Cresce a Roma, dove riceve il battesimo e si forma nella fede.
Spinto da un profondo zelo missionario, lascia la capitale per portare il Vangelo nelle regioni settentrionali dell’Impero Romano.
Celso, un giovane adolescente, si unisce a lui lungo il cammino.
Secondo la tradizione, Nazario lo battezza e lo prende con sé come discepolo e compagno di missione.
Insieme percorrono l’Italia settentrionale e la Gallia, annunciando il Vangelo con coraggio.
Prigionia e testimonianza
Durante il loro apostolato, Nazario e Celso vengono arrestati più volte, soffrono persecuzioni, torture e prigionie, ma non rinunciano mai alla loro fede.
A Milano trovano infine la morte, intorno al 68 d.C., sotto l’imperatore Nerone.
Vengono decapitati fuori città, in un luogo oggi identificato con la zona della basilica dei Santi Nazaro e Celso.
Le loro reliquie vengono ritrovate secoli dopo da Sant’Ambrogio, che promuove la costruzione di un edificio sacro dedicato alla loro memoria.
La venerazione cresce rapidamente e si diffonde in tutto il nord Italia, soprattutto in Lombardia e Piemonte.
Nome: Santi Nazario e Celso
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 28 luglio
Evangelizzatori nelle terre del nord
Santi Nazario e Celso vivono nel I secolo e testimoniano la fede cristiana in un tempo ancora segnato dalle persecuzioni.
Nazario è figlio di padre pagano e di madre cristiana, identificata con santa Perpetua.
Cresce a Roma, dove riceve il battesimo e si forma nella fede.
Spinto da un profondo zelo missionario, lascia la capitale per portare il Vangelo nelle regioni settentrionali dell’Impero Romano.
Celso, un giovane adolescente, si unisce a lui lungo il cammino.
Secondo la tradizione, Nazario lo battezza e lo prende con sé come discepolo e compagno di missione.
Insieme percorrono l’Italia settentrionale e la Gallia, annunciando il Vangelo con coraggio.
Prigionia e testimonianza
Durante il loro apostolato, Nazario e Celso vengono arrestati più volte, soffrono persecuzioni, torture e prigionie, ma non rinunciano mai alla loro fede.
A Milano trovano infine la morte, intorno al 68 d.C., sotto l’imperatore Nerone.
Vengono decapitati fuori città, in un luogo oggi identificato con la zona della basilica dei Santi Nazaro e Celso.
Le loro reliquie vengono ritrovate secoli dopo da Sant’Ambrogio, che promuove la costruzione di un edificio sacro dedicato alla loro memoria.
La venerazione cresce rapidamente e si diffonde in tutto il nord Italia, soprattutto in Lombardia e Piemonte.


















































































