30 agosto 2003. Muore l’attore Charles Bronson.

Un attore dalla forza silenziosa
Charles Bronson nasce il 3 novembre 1921 a Ehrenfeld, in Pennsylvania, in una famiglia numerosa di origini lituane.
Cresce in un contesto di grande povertà, lavora nelle miniere di carbone e conosce la fatica fisica prima di approdare al mondo del cinema.
L’esperienza dura del lavoro manuale segna il suo corpo e il suo sguardo, elementi che diventeranno il tratto distintivo dei suoi personaggi sul grande schermo.
L’ascesa a Hollywood
Negli anni Cinquanta Bronson inizia a ottenere piccoli ruoli, spesso in film western e di guerra, dove la sua presenza scenica non passa inosservata.
La svolta arriva con pellicole come I magnifici sette (1960) e La grande fuga (1963), in cui riesce a imporsi tra interpreti di fama internazionale.
La sua fisicità, unita a una recitazione misurata, costruisce il mito dell’eroe taciturno e determinato.
Il successo internazionale
Gli anni Settanta consacrano definitivamente Charles Bronson.
Con film come “C’era una volta il West “di Sergio Leone e la serie “Il giustiziere della notte”, l’attore diventa un volto familiare in tutto il mondo.
La sua figura incarna l’archetipo dell’uomo comune che, spinto da un trauma, si trasforma in vendicatore implacabile.
Questa immagine trova grande riscontro soprattutto in Europa, dove Bronson diventa una vera icona popolare.
Un personaggio unico nel panorama cinematografico
Diverso dai divi hollywoodiani abituati a ruoli glamour, Charles Bronson porta sullo schermo un’umanità ruvida e autentica.
La sua carriera attraversa oltre quattro decenni, con partecipazioni a più di 90 film.
Nonostante non venga sempre riconosciuto dalla critica, il pubblico lo identifica come simbolo di forza, giustizia e determinazione.
La morte e l’ultimo saluto
Charles Bronson muore il 30 agosto 2003 a Los Angeles, all’età di 81 anni, dopo una lunga malattia.
Il suo funerale si svolge in forma privata, nel rispetto della discrezione che ha sempre caratterizzato la sua vita lontano dai riflettori.
Riposa nel cimitero di Brownsville, in Pennsylvania, vicino alle radici della sua infanzia.
Un attore dalla forza silenziosa
Charles Bronson nasce il 3 novembre 1921 a Ehrenfeld, in Pennsylvania, in una famiglia numerosa di origini lituane.
Cresce in un contesto di grande povertà, lavora nelle miniere di carbone e conosce la fatica fisica prima di approdare al mondo del cinema.
L’esperienza dura del lavoro manuale segna il suo corpo e il suo sguardo, elementi che diventeranno il tratto distintivo dei suoi personaggi sul grande schermo.
L’ascesa a Hollywood
Negli anni Cinquanta Bronson inizia a ottenere piccoli ruoli, spesso in film western e di guerra, dove la sua presenza scenica non passa inosservata.
La svolta arriva con pellicole come I magnifici sette (1960) e La grande fuga (1963), in cui riesce a imporsi tra interpreti di fama internazionale.
La sua fisicità, unita a una recitazione misurata, costruisce il mito dell’eroe taciturno e determinato.
Il successo internazionale
Gli anni Settanta consacrano definitivamente Charles Bronson.
Con film come “C’era una volta il West “di Sergio Leone e la serie “Il giustiziere della notte”, l’attore diventa un volto familiare in tutto il mondo.
La sua figura incarna l’archetipo dell’uomo comune che, spinto da un trauma, si trasforma in vendicatore implacabile.
Questa immagine trova grande riscontro soprattutto in Europa, dove Bronson diventa una vera icona popolare.
Un personaggio unico nel panorama cinematografico
Diverso dai divi hollywoodiani abituati a ruoli glamour, Charles Bronson porta sullo schermo un’umanità ruvida e autentica.
La sua carriera attraversa oltre quattro decenni, con partecipazioni a più di 90 film.
Nonostante non venga sempre riconosciuto dalla critica, il pubblico lo identifica come simbolo di forza, giustizia e determinazione.
La morte e l’ultimo saluto
Charles Bronson muore il 30 agosto 2003 a Los Angeles, all’età di 81 anni, dopo una lunga malattia.
Il suo funerale si svolge in forma privata, nel rispetto della discrezione che ha sempre caratterizzato la sua vita lontano dai riflettori.
Riposa nel cimitero di Brownsville, in Pennsylvania, vicino alle radici della sua infanzia.


















































































