31 luglio 2020. La morte del regista Alan Parker.

Alan Parker: dagli spot pubblicitari ai capolavori del cinema
Alan Parker nasce a Islington, a Londra, il 14 febbraio 1944.
Inizia la sua carriera nel mondo della pubblicità, distinguendosi rapidamente per talento visivo e creatività.
Insieme a nomi del calibro di Ridley Scott, Tony Scott e Hugh Hudson fonda una compagnia che darà nuova linfa al settore.
Ma è il cinema il suo vero orizzonte, e nel 1976 firma il suo primo lungometraggio: Piccoli gangsters.
Questo musical ironico e originale, interpretato interamente da bambini in ruoli da gangster, conquista subito critica e pubblico.
Il successo è solo l’inizio di una carriera costellata di capolavori e riconoscimenti internazionali.
Fuga di mezzanotte: la svolta
Il 1978 segna un punto di svolta con Fuga di mezzanotte, tratto da una storia vera.
Il film racconta l’incubo carcerario vissuto da Billy Hayes in Turchia e mette in luce la brutalità del sistema penitenziario.
Parker ottiene la sua prima candidatura all’Oscar per la regia.
Il suo stile si fa riconoscere per l’intensità narrativa, l’impatto visivo e la capacità di trattare temi complessi con umanità.
Cinema e musica: un connubio potente
Uno degli elementi ricorrenti nell’opera di Alan Parker è la musica.
Film come Saranno famosi (1980), Pink Floyd The Wall (1982), The Commitments (1991) ed Evita (1996) ne sono testimonianza.
Attraverso il linguaggio musicale, Parker esplora il sogno, la ribellione, la speranza e la memoria collettiva.
Ogni inquadratura è studiata con cura, ogni sequenza è una coreografia visiva.
Premi e riconoscimenti internazionali
Nel 1984, Birdy – Le ali della libertà vince il Grand Prix della Giuria al Festival di Cannes.
Nel 1988, Mississippi Burning – Le radici dell’odio gli vale una seconda candidatura all’Oscar.
L’opera affronta il razzismo negli Stati Uniti con un’intensità rara e un forte impegno civile.
Gli ultimi lavori e gli onori della regina
L’ultimo film di Parker è The Life of David Gale (2003), presentato al Festival di Berlino.
Una riflessione amara sulla pena di morte e sulla manipolazione dell’opinione pubblica.
Nel corso della sua carriera, Parker riceve numerosi riconoscimenti: nel 1995 è nominato Commendatore dell’Impero Britannico e nel 2002 baronetto da Elisabetta II.
Alan Parker oltre il cinema
Oltre alla regia, Alan Parker è stato anche compositore per film e serie televisive.
Ha collaborato a progetti come Angels, Minder, One Summer e persino a pellicole cult come Jaws 3-D e What’s Eating Gilbert Grape.
Una dimostrazione ulteriore del suo spirito eclettico e della sua capacità di attraversare generi e linguaggi.
Alan Parker muore a Londra il 31 luglio 2020, a 76 anni, dopo una lunga malattia.
Lascia un’eredità cinematografica imponente, fatta di film coraggiosi, poetici e visivamente straordinari.
Laura Persico Pezzino
Photo credits: Getty Images
Alan Parker: dagli spot pubblicitari ai capolavori del cinema
Alan Parker nasce a Islington, a Londra, il 14 febbraio 1944.
Inizia la sua carriera nel mondo della pubblicità, distinguendosi rapidamente per talento visivo e creatività.
Insieme a nomi del calibro di Ridley Scott, Tony Scott e Hugh Hudson fonda una compagnia che darà nuova linfa al settore.
Ma è il cinema il suo vero orizzonte, e nel 1976 firma il suo primo lungometraggio: Piccoli gangsters.
Questo musical ironico e originale, interpretato interamente da bambini in ruoli da gangster, conquista subito critica e pubblico.
Il successo è solo l’inizio di una carriera costellata di capolavori e riconoscimenti internazionali.
Fuga di mezzanotte: la svolta
Il 1978 segna un punto di svolta con Fuga di mezzanotte, tratto da una storia vera.
Il film racconta l’incubo carcerario vissuto da Billy Hayes in Turchia e mette in luce la brutalità del sistema penitenziario.
Parker ottiene la sua prima candidatura all’Oscar per la regia.
Il suo stile si fa riconoscere per l’intensità narrativa, l’impatto visivo e la capacità di trattare temi complessi con umanità.
Cinema e musica: un connubio potente
Uno degli elementi ricorrenti nell’opera di Alan Parker è la musica.
Film come Saranno famosi (1980), Pink Floyd The Wall (1982), The Commitments (1991) ed Evita (1996) ne sono testimonianza.
Attraverso il linguaggio musicale, Parker esplora il sogno, la ribellione, la speranza e la memoria collettiva.
Ogni inquadratura è studiata con cura, ogni sequenza è una coreografia visiva.
Premi e riconoscimenti internazionali
Nel 1984, Birdy – Le ali della libertà vince il Grand Prix della Giuria al Festival di Cannes.
Nel 1988, Mississippi Burning – Le radici dell’odio gli vale una seconda candidatura all’Oscar.
L’opera affronta il razzismo negli Stati Uniti con un’intensità rara e un forte impegno civile.
Gli ultimi lavori e gli onori della regina
L’ultimo film di Parker è The Life of David Gale (2003), presentato al Festival di Berlino.
Una riflessione amara sulla pena di morte e sulla manipolazione dell’opinione pubblica.
Nel corso della sua carriera, Parker riceve numerosi riconoscimenti: nel 1995 è nominato Commendatore dell’Impero Britannico e nel 2002 baronetto da Elisabetta II.
Alan Parker oltre il cinema
Oltre alla regia, Alan Parker è stato anche compositore per film e serie televisive.
Ha collaborato a progetti come Angels, Minder, One Summer e persino a pellicole cult come Jaws 3-D e What’s Eating Gilbert Grape.
Una dimostrazione ulteriore del suo spirito eclettico e della sua capacità di attraversare generi e linguaggi.
Alan Parker muore a Londra il 31 luglio 2020, a 76 anni, dopo una lunga malattia.
Lascia un’eredità cinematografica imponente, fatta di film coraggiosi, poetici e visivamente straordinari.
Laura Persico Pezzino
Photo credits: Getty Images


















































































