4 dicembre 1999. Muore Nilde Iotti.

Vita
Nilde Iotti nasce nel 1920 a Reggio Emilia, in un contesto segnato da forti tensioni politiche e sociali, e cresce in un ambiente dove l’impegno civile è parte della vita quotidiana.
La sua formazione passa attraverso gli studi universitari, che affronta con determinazione, e attraverso l’esperienza diretta nell’antifascismo, che le offre una visione chiara del ruolo che desidera assumere nel futuro del Paese.
Durante la Seconda Guerra Mondiale si avvicina alla Resistenza e trova nel Partito Comunista Italiano la casa politica in cui esprimere la propria idea di democrazia.
Con l’arrivo della Costituente entra nel cuore del cambiamento: è una delle 21 donne elette in Assemblea nel 1946.
In quelle aule partecipa alla definizione dei diritti delle donne e dei principi che reggono la Repubblica, mostrando già allora una capacità di mediazione che la distingue.
Opere e impegno politico
Nel dopoguerra la carriera di Nilde Iotti si consolida.
Diventa deputata e mantiene quel ruolo per tredici legislature consecutive, un percorso che le permette di attraversare decenni cruciali della storia italiana.
A partire dagli anni Sessanta il suo nome è legato al dibattito su famiglia, lavoro femminile e riforme sociali. Sostiene provvedimenti che ampliano le tutele e promuovono un nuovo modo di pensare il rapporto tra cittadini e istituzioni.
Il 20 giugno 1979 raggiunge un traguardo storico: diventa la prima donna nella storia d’Italia a presiedere la Camera dei deputati.
Il suo stile di guida è saldo, rispettoso delle istituzioni e capace di tenere insieme sensibilità politiche diverse.
Rimane in carica per tre legislature, un record che ancora oggi ne testimonia l’autorevolezza.
Anche dopo la presidenza continua a essere un punto di riferimento, seguendo i lavori parlamentari con la stessa attenzione degli esordi.
Negli anni Novanta prende parte ai cambiamenti che attraversano la sinistra italiana, mantenendo un ruolo attivo nonostante il mutare dei partiti e degli equilibri istituzionali.
La sua voce resta sempre legata alla difesa della Costituzione e dei diritti sociali, cardini della sua visione politica.
Morte e funerali
Nel 1999 le condizioni di salute di Nilde Iotti peggiorano.
Si ritira dalla vita pubblica e muore a Roma il 4 dicembre.
Le esequie si svolgono nella capitale e attirano rappresentanti delle istituzioni, figure politiche di ogni schieramento e cittadini che desiderano salutarla.
Il suo nome rimane legato alla crescita democratica del Paese e all’idea di una politica che si fonda su rispetto, studio e responsabilità.
Vita
Nilde Iotti nasce nel 1920 a Reggio Emilia, in un contesto segnato da forti tensioni politiche e sociali, e cresce in un ambiente dove l’impegno civile è parte della vita quotidiana.
La sua formazione passa attraverso gli studi universitari, che affronta con determinazione, e attraverso l’esperienza diretta nell’antifascismo, che le offre una visione chiara del ruolo che desidera assumere nel futuro del Paese.
Durante la Seconda Guerra Mondiale si avvicina alla Resistenza e trova nel Partito Comunista Italiano la casa politica in cui esprimere la propria idea di democrazia.
Con l’arrivo della Costituente entra nel cuore del cambiamento: è una delle 21 donne elette in Assemblea nel 1946.
In quelle aule partecipa alla definizione dei diritti delle donne e dei principi che reggono la Repubblica, mostrando già allora una capacità di mediazione che la distingue.
Opere e impegno politico
Nel dopoguerra la carriera di Nilde Iotti si consolida.
Diventa deputata e mantiene quel ruolo per tredici legislature consecutive, un percorso che le permette di attraversare decenni cruciali della storia italiana.
A partire dagli anni Sessanta il suo nome è legato al dibattito su famiglia, lavoro femminile e riforme sociali. Sostiene provvedimenti che ampliano le tutele e promuovono un nuovo modo di pensare il rapporto tra cittadini e istituzioni.
Il 20 giugno 1979 raggiunge un traguardo storico: diventa la prima donna nella storia d’Italia a presiedere la Camera dei deputati.
Il suo stile di guida è saldo, rispettoso delle istituzioni e capace di tenere insieme sensibilità politiche diverse.
Rimane in carica per tre legislature, un record che ancora oggi ne testimonia l’autorevolezza.
Anche dopo la presidenza continua a essere un punto di riferimento, seguendo i lavori parlamentari con la stessa attenzione degli esordi.
Negli anni Novanta prende parte ai cambiamenti che attraversano la sinistra italiana, mantenendo un ruolo attivo nonostante il mutare dei partiti e degli equilibri istituzionali.
La sua voce resta sempre legata alla difesa della Costituzione e dei diritti sociali, cardini della sua visione politica.
Morte e funerali
Nel 1999 le condizioni di salute di Nilde Iotti peggiorano.
Si ritira dalla vita pubblica e muore a Roma il 4 dicembre.
Le esequie si svolgono nella capitale e attirano rappresentanti delle istituzioni, figure politiche di ogni schieramento e cittadini che desiderano salutarla.
Il suo nome rimane legato alla crescita democratica del Paese e all’idea di una politica che si fonda su rispetto, studio e responsabilità.


















































































