5 agosto 1895. Muore Friedrich Engels, il pensiero oltre Marx.

L’amico, il teorico, il rivoluzionario
Friedrich Engels muore a Londra il 5 agosto 1895.
Ha 74 anni e una biografia intrecciata alla storia del pensiero moderno.
Filosofo, economista, imprenditore e militante, Engels affianca Karl Marx non solo nell’elaborazione del pensiero comunista, ma anche nella vita quotidiana, condividendo con lui battaglie, stenti e idee che cambiano il corso del Novecento.
Nasce il 28 novembre 1820 a Barmen, in Prussia (oggi parte di Wuppertal), in una famiglia di industriali tessili.
Proprio il contatto diretto con le condizioni dei lavoratori della fabbrica paterna gli offre una prospettiva concreta sulle ingiustizie del capitalismo.
Engels osserva, annota, riflette.
A Manchester, dove gestisce una filiale dell’azienda, scrive”La situazione della classe operaia in Inghilterra”, un testo che denuncia lo sfruttamento industriale con una lucidità rara nel pensiero dell’epoca.
Friedrich Engels e l’elaborazione del materialismo storico
L’incontro con Marx, nel 1844 a Parigi, segna una svolta decisiva.
I due costruiscono un sodalizio intellettuale che dura una vita.
Insieme scrivono il “Manifesto del Partito Comunista” (1848), sintesi folgorante di un’ideologia che promette di rovesciare i rapporti di potere esistenti.
Engels non è solo un collaboratore: è un pensatore autonomo, che lavora instancabilmente alla sistematizzazione del materialismo storico e dialettico.
Dopo la morte di Marx, nel 1883, si dedica alla curatela e pubblicazione dei volumi II e III de “Il Capitale”, assumendosi il compito di preservare e diffondere l’opera del compagno.
Nel suo “Anti-Dühring” e in “L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato”, Engels affronta temi che ancora oggi attraversano il dibattito politico e sociale, riflettendo sul ruolo delle strutture economiche nei rapporti umani e sulle origini del patriarcato.
La fine e la dispersione delle ceneri
Engels si spegne il 5 agosto 1895 dopo una malattia alla gola.
Per sua volontà non viene sepolto, ma cremato: le sue ceneri vengono sparse nel mare al largo di Eastbourne.
È un addio coerente con il suo spirito libero, antiretorico, profondamente moderno.
Friedrich Engels lascia un’eredità complessa, talvolta controversa, ma fondamentale per comprendere la storia delle idee e dei movimenti sociali tra XIX e XX secolo.
L’amico, il teorico, il rivoluzionario
Friedrich Engels muore a Londra il 5 agosto 1895.
Ha 74 anni e una biografia intrecciata alla storia del pensiero moderno.
Filosofo, economista, imprenditore e militante, Engels affianca Karl Marx non solo nell’elaborazione del pensiero comunista, ma anche nella vita quotidiana, condividendo con lui battaglie, stenti e idee che cambiano il corso del Novecento.
Nasce il 28 novembre 1820 a Barmen, in Prussia (oggi parte di Wuppertal), in una famiglia di industriali tessili.
Proprio il contatto diretto con le condizioni dei lavoratori della fabbrica paterna gli offre una prospettiva concreta sulle ingiustizie del capitalismo.
Engels osserva, annota, riflette.
A Manchester, dove gestisce una filiale dell’azienda, scrive”La situazione della classe operaia in Inghilterra”, un testo che denuncia lo sfruttamento industriale con una lucidità rara nel pensiero dell’epoca.
Friedrich Engels e l’elaborazione del materialismo storico
L’incontro con Marx, nel 1844 a Parigi, segna una svolta decisiva.
I due costruiscono un sodalizio intellettuale che dura una vita.
Insieme scrivono il “Manifesto del Partito Comunista” (1848), sintesi folgorante di un’ideologia che promette di rovesciare i rapporti di potere esistenti.
Engels non è solo un collaboratore: è un pensatore autonomo, che lavora instancabilmente alla sistematizzazione del materialismo storico e dialettico.
Dopo la morte di Marx, nel 1883, si dedica alla curatela e pubblicazione dei volumi II e III de “Il Capitale”, assumendosi il compito di preservare e diffondere l’opera del compagno.
Nel suo “Anti-Dühring” e in “L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato”, Engels affronta temi che ancora oggi attraversano il dibattito politico e sociale, riflettendo sul ruolo delle strutture economiche nei rapporti umani e sulle origini del patriarcato.
La fine e la dispersione delle ceneri
Engels si spegne il 5 agosto 1895 dopo una malattia alla gola.
Per sua volontà non viene sepolto, ma cremato: le sue ceneri vengono sparse nel mare al largo di Eastbourne.
È un addio coerente con il suo spirito libero, antiretorico, profondamente moderno.
Friedrich Engels lascia un’eredità complessa, talvolta controversa, ma fondamentale per comprendere la storia delle idee e dei movimenti sociali tra XIX e XX secolo.


















































































