5 agosto 2000. Muore l’attore Alec Guinness.

Dall’Inghilterra shakespeariana a Hollywood
Alec Guinness nasce il 2 aprile 1914 a Londra e cresce tra incertezze familiari e una precoce vocazione teatrale.
Negli anni Trenta entra alla Royal Academy of Dramatic Art, poi calca le scene dell’Old Vic accanto a Laurence Olivier e John Gielgud.
La sua recitazione raffinata, mai enfatica, conquista il pubblico britannico prima ancora del cinema.
Durante la Seconda guerra mondiale serve nella Royal Navy, esperienza che lo segna profondamente e che arricchisce il suo futuro lavoro di attore.
L’uomo dalle mille maschere
Il grande schermo lo accoglie nel dopoguerra con ruoli memorabili. Con *Le otto montagne*, Guinness si cimenta in una delle sue interpretazioni più ingegnose: otto personaggi diversi in un’unica pellicola.
La fama internazionale esplode con *Il ponte sul fiume Kwai* (1957), dove veste i panni del rigido colonnello Nicholson. Il ruolo gli vale un Oscar come miglior attore protagonista.
Seguono decenni di interpretazioni intense e misurate, tra cui quella del Principe Feisal in *Lawrence d’Arabia* (1962) e il re Carlo I in *Cromwell*.
Ma è nel 1977 che il suo volto diventa iconico per le nuove generazioni: George Lucas lo sceglie come Obi-Wan Kenobi in *Star Wars*, affidandogli un personaggio saggio e misterioso che entra nell’immaginario collettivo.
Alec Guinness tra riservatezza e ironia
Schivo, umile, ironico, Alec Guinness rifiuta l’idea di essere una star.
Pubblica due volumi autobiografici in cui racconta il proprio mestiere con garbo e discrezione.
Riceve il titolo di baronetto nel 1959 e viene insignito del titolo di Sir nel 1994, a conferma della sua centralità nella cultura britannica.
Nonostante il successo planetario di *Star Wars*, non ama l’attenzione mediatica: spesso preferisce parlare delle sue interpretazioni teatrali piuttosto che del Maestro Jedi che gli regala fama imperitura.
La fine di un grande attore
Alec Guinness muore il 5 agosto 2000, all’età di 86 anni, in un ospedale del West Sussex, dopo una breve malattia.
La notizia della sua scomparsa fa il giro del mondo, suscitando tributi affettuosi da colleghi, critici e spettatori.
I funerali si svolgono in forma privata, in linea con la sua natura discreta.
Dall’Inghilterra shakespeariana a Hollywood
Alec Guinness nasce il 2 aprile 1914 a Londra e cresce tra incertezze familiari e una precoce vocazione teatrale.
Negli anni Trenta entra alla Royal Academy of Dramatic Art, poi calca le scene dell’Old Vic accanto a Laurence Olivier e John Gielgud.
La sua recitazione raffinata, mai enfatica, conquista il pubblico britannico prima ancora del cinema.
Durante la Seconda guerra mondiale serve nella Royal Navy, esperienza che lo segna profondamente e che arricchisce il suo futuro lavoro di attore.
L’uomo dalle mille maschere
Il grande schermo lo accoglie nel dopoguerra con ruoli memorabili. Con *Le otto montagne*, Guinness si cimenta in una delle sue interpretazioni più ingegnose: otto personaggi diversi in un’unica pellicola.
La fama internazionale esplode con *Il ponte sul fiume Kwai* (1957), dove veste i panni del rigido colonnello Nicholson. Il ruolo gli vale un Oscar come miglior attore protagonista.
Seguono decenni di interpretazioni intense e misurate, tra cui quella del Principe Feisal in *Lawrence d’Arabia* (1962) e il re Carlo I in *Cromwell*.
Ma è nel 1977 che il suo volto diventa iconico per le nuove generazioni: George Lucas lo sceglie come Obi-Wan Kenobi in *Star Wars*, affidandogli un personaggio saggio e misterioso che entra nell’immaginario collettivo.
Alec Guinness tra riservatezza e ironia
Schivo, umile, ironico, Alec Guinness rifiuta l’idea di essere una star.
Pubblica due volumi autobiografici in cui racconta il proprio mestiere con garbo e discrezione.
Riceve il titolo di baronetto nel 1959 e viene insignito del titolo di Sir nel 1994, a conferma della sua centralità nella cultura britannica.
Nonostante il successo planetario di *Star Wars*, non ama l’attenzione mediatica: spesso preferisce parlare delle sue interpretazioni teatrali piuttosto che del Maestro Jedi che gli regala fama imperitura.
La fine di un grande attore
Alec Guinness muore il 5 agosto 2000, all’età di 86 anni, in un ospedale del West Sussex, dopo una breve malattia.
La notizia della sua scomparsa fa il giro del mondo, suscitando tributi affettuosi da colleghi, critici e spettatori.
I funerali si svolgono in forma privata, in linea con la sua natura discreta.


















































































