6 agosto 1994. Muore Domenico Modugno, artista senza confini.

L’uomo che fa volare la canzone italiana
Domenico Modugno nasce a Polignano a Mare il 9 gennaio 1928.
Cresce tra la Puglia e la Sicilia, ma è Roma a dargli i primi strumenti per diventare attore, musicista, autore.
Studia al Centro Sperimentale di Cinematografia e inizia una carriera che si muove con disinvoltura tra teatro, cinema e musica.
Nel 1958, un gesto rivoluzionario lo consacra alla storia: apre le braccia in segno di volo e canta “Nel blu dipinto di blu” al Festival di Sanremo.
Con questa canzone, nota in tutto il mondo come Volare, Modugno cambia per sempre il linguaggio della musica leggera italiana.
Vince Sanremo, conquista l’Eurovision e vola in America, dove entra nella leggenda.

Un artista poliedrico e coraggioso
La voce calda e piena, la gestualità teatrale, la scrittura innovativa: Domenico Modugno è molto più di un interprete.
Scrive quasi tutte le sue canzoni, sperimenta con il dialetto, con le orchestrazioni, con le emozioni.
“Dio, come ti amo”, “La lontananza”, “Vecchio frack”, “Meraviglioso”: ogni brano è un piccolo atto di teatro.
La sua è una carriera lunga, attraversata da successi internazionali e da un costante desiderio di evoluzione.
Negli anni Settanta e Ottanta si impegna anche in politica, come deputato per il Partito Radicale, portando in Parlamento la sua voce libera e anticonformista.
L’eredità di Domenico Modugno
Modugno non è solo l’autore della canzone italiana più famosa nel mondo: è il simbolo di un’Italia che osa, che sogna, che si reinventa.
Il suo stile, personale e inconfondibile, apre la strada ai cantautori moderni.
Canta la malinconia, la libertà, la disperazione, la speranza e spesso lo fa in dialetto, con una forza poetica che rompe i confini tra musica popolare e arte.
La morte e l’ultimo saluto
Il 6 agosto 1994, Domenico Modugno muore a Lampedusa, colto da un infarto all’età di 66 anni.
Si spegne nel luogo dove trova pace, lontano dai riflettori ma vicino al mare.
I funerali si tengono a San Pietro, a Roma, con una folla commossa.
L’uomo che fa volare la canzone italiana
Domenico Modugno nasce a Polignano a Mare il 9 gennaio 1928.
Cresce tra la Puglia e la Sicilia, ma è Roma a dargli i primi strumenti per diventare attore, musicista, autore.
Studia al Centro Sperimentale di Cinematografia e inizia una carriera che si muove con disinvoltura tra teatro, cinema e musica.
Nel 1958, un gesto rivoluzionario lo consacra alla storia: apre le braccia in segno di volo e canta “Nel blu dipinto di blu” al Festival di Sanremo.
Con questa canzone, nota in tutto il mondo come Volare, Modugno cambia per sempre il linguaggio della musica leggera italiana.
Vince Sanremo, conquista l’Eurovision e vola in America, dove entra nella leggenda.

Un artista poliedrico e coraggioso
La voce calda e piena, la gestualità teatrale, la scrittura innovativa: Domenico Modugno è molto più di un interprete.
Scrive quasi tutte le sue canzoni, sperimenta con il dialetto, con le orchestrazioni, con le emozioni.
“Dio, come ti amo”, “La lontananza”, “Vecchio frack”, “Meraviglioso”: ogni brano è un piccolo atto di teatro.
La sua è una carriera lunga, attraversata da successi internazionali e da un costante desiderio di evoluzione.
Negli anni Settanta e Ottanta si impegna anche in politica, come deputato per il Partito Radicale, portando in Parlamento la sua voce libera e anticonformista.
L’eredità di Domenico Modugno
Modugno non è solo l’autore della canzone italiana più famosa nel mondo: è il simbolo di un’Italia che osa, che sogna, che si reinventa.
Il suo stile, personale e inconfondibile, apre la strada ai cantautori moderni.
Canta la malinconia, la libertà, la disperazione, la speranza e spesso lo fa in dialetto, con una forza poetica che rompe i confini tra musica popolare e arte.
La morte e l’ultimo saluto
Il 6 agosto 1994, Domenico Modugno muore a Lampedusa, colto da un infarto all’età di 66 anni.
Si spegne nel luogo dove trova pace, lontano dai riflettori ma vicino al mare.
I funerali si tengono a San Pietro, a Roma, con una folla commossa.


















































































