6 maggio 1992. Muore Marlene Dietrich, la diva che sfidò il tempo e il potere.

Marlene Dietrich nasce il 27 dicembre 1901 a Schöneberg, allora comune nei pressi di Berlino.
I suoi primi passi li muove sui palcoscenici della Repubblica di Weimar, ma è nel 1930 che la sua vita cambia per sempre.
Con il ruolo di Lola Lola nel film “L’angelo azzurro”, diretto da Josef von Sternberg, conquista il pubblico europeo.
Hollywood la chiama immediatamente.
Il sodalizio con Sternberg la porta a recitare in pellicole diventate iconiche, come Marocco, Shanghai Express e Capriccio spagnolo.
La sua voce profonda, il volto tagliente, i pantaloni portati con naturale eleganza: tutto di lei infrange le convenzioni.
Diventa presto una leggenda vivente.
Marlene Dietrich, cinema, musica e impegno contro il nazismo
Quando in Germania sale al potere il regime nazista, Marlene prende una posizione netta.
Rifiuta le proposte di Goebbels e sceglie di diventare cittadina americana.
Durante la Seconda guerra mondiale si impegna a sostegno delle truppe alleate, cantando nei campi e negli ospedali da campo.
La sua versione di Lili Marleen diventa un inno per chi è lontano da casa.
Nel dopoguerra si reinventa interprete di cabaret, cantando in tutto il mondo con uno stile elegante e malinconico.
Il pubblico la adora ovunque: da Parigi a Tokyo, da New York a Mosca.
L’addio a una stella del Novecento
Negli ultimi anni Marlene Dietrich sceglie il silenzio.
Vive appartata a Parigi, in un appartamento del XVI arrondissement, dove rifiuta interviste e apparizioni pubbliche.
Muore il 6 maggio 1992, a 90 anni.
Il suo funerale si svolge nella chiesa della Madeleine, ma secondo la sua volontà viene poi sepolta a Berlino, nel cimitero Städtischer Friedhof III, accanto alla madre.
Sulla tomba, una frase poetica: Hier steh ich an den Marken meiner Tage, “Qui sto ai confini dei miei giorni”.
Un verso che dice molto di lei, della sua arte e della sua solitudine.
Marlene Dietrich nasce il 27 dicembre 1901 a Schöneberg, allora comune nei pressi di Berlino.
I suoi primi passi li muove sui palcoscenici della Repubblica di Weimar, ma è nel 1930 che la sua vita cambia per sempre.
Con il ruolo di Lola Lola nel film “L’angelo azzurro”, diretto da Josef von Sternberg, conquista il pubblico europeo.
Hollywood la chiama immediatamente.
Il sodalizio con Sternberg la porta a recitare in pellicole diventate iconiche, come Marocco, Shanghai Express e Capriccio spagnolo.
La sua voce profonda, il volto tagliente, i pantaloni portati con naturale eleganza: tutto di lei infrange le convenzioni.
Diventa presto una leggenda vivente.
Marlene Dietrich, cinema, musica e impegno contro il nazismo
Quando in Germania sale al potere il regime nazista, Marlene prende una posizione netta.
Rifiuta le proposte di Goebbels e sceglie di diventare cittadina americana.
Durante la Seconda guerra mondiale si impegna a sostegno delle truppe alleate, cantando nei campi e negli ospedali da campo.
La sua versione di Lili Marleen diventa un inno per chi è lontano da casa.
Nel dopoguerra si reinventa interprete di cabaret, cantando in tutto il mondo con uno stile elegante e malinconico.
Il pubblico la adora ovunque: da Parigi a Tokyo, da New York a Mosca.
L’addio a una stella del Novecento
Negli ultimi anni Marlene Dietrich sceglie il silenzio.
Vive appartata a Parigi, in un appartamento del XVI arrondissement, dove rifiuta interviste e apparizioni pubbliche.
Muore il 6 maggio 1992, a 90 anni.
Il suo funerale si svolge nella chiesa della Madeleine, ma secondo la sua volontà viene poi sepolta a Berlino, nel cimitero Städtischer Friedhof III, accanto alla madre.
Sulla tomba, una frase poetica: Hier steh ich an den Marken meiner Tage, “Qui sto ai confini dei miei giorni”.
Un verso che dice molto di lei, della sua arte e della sua solitudine.


















































































