6 settembre 2021. Muore l’attore Jean-Paul Belmondo.

L’attore che incarna una generazione
Jean-Paul Belmondo nasce a Neuilly-sur-Seine il 9 aprile 1933. Figlio di un celebre scultore francese, cresce in un ambiente artistico che lo spinge presto verso il palcoscenico.
Dopo gli studi al Conservatorio di Parigi, conquista i primi ruoli teatrali, ma è il cinema a trasformarlo in un’icona.
Negli anni Sessanta il suo volto diventa simbolo della Nouvelle Vague, movimento che rinnova profondamente il linguaggio cinematografico europeo.
Il successo internazionale
Il nome di Jean-Paul Belmondo si lega indissolubilmente a “Fino all’ultimo respiro” (1960) di Jean-Luc Godard. In quel film, il suo sguardo ironico e ribelle incarna lo spirito anticonformista dell’epoca.
Da lì, la sua carriera spicca il volo.
Alterna ruoli impegnati a film d’azione e commedie, dimostrando una versatilità che conquista il pubblico francese e internazionale.
Negli anni Settanta diventa protagonista di numerosi successi popolari, spesso in coppia con registi come Philippe de Broca o Georges Lautner.
Lo stile unico di Jean-Paul Belmondo
Il fascino di Jean-Paul Belmondo non deriva dalla bellezza classica, ma dall’energia magnetica che porta sullo schermo.
Il suo volto irregolare e la sua fisicità esplosiva lo rendono immediatamente riconoscibile.
È uno degli attori che ama girare personalmente le scene più rischiose, diventando sinonimo di autenticità.
Il pubblico lo ammira non solo come interprete, ma come uomo capace di unire ironia, carisma e umanità.
Un’eredità che segna il cinema
Jean-Paul Belmondo non è soltanto un divo: è un simbolo di libertà espressiva, di cinema che sa parlare alla vita quotidiana e alle contraddizioni dell’essere umano.
Dagli esordi alla maturità, attraversa più di cinquant’anni di cinema, contribuendo a diffondere l’immagine della Francia nel mondo.
La sua carriera è riconosciuta con premi prestigiosi, tra cui la Palma d’Oro onoraria a Cannes nel 2011 e il César alla carriera.
La morte e i funerali
Jean-Paul Belmondo muore il 6 settembre 2021 nella sua casa di Parigi, all’età di 88 anni. La notizia commuove la Francia intera e il mondo del cinema internazionale.
Il presidente Emmanuel Macron lo definisce un “tesoro nazionale”.
I funerali si svolgono con gli onori della République, con una cerimonia solenne agli Invalides che richiama migliaia di persone.
La sua sepoltura avviene al cimitero di Montparnasse, luogo che accoglie molte figure della cultura francese.
L’attore che incarna una generazione
Jean-Paul Belmondo nasce a Neuilly-sur-Seine il 9 aprile 1933. Figlio di un celebre scultore francese, cresce in un ambiente artistico che lo spinge presto verso il palcoscenico.
Dopo gli studi al Conservatorio di Parigi, conquista i primi ruoli teatrali, ma è il cinema a trasformarlo in un’icona.
Negli anni Sessanta il suo volto diventa simbolo della Nouvelle Vague, movimento che rinnova profondamente il linguaggio cinematografico europeo.
Il successo internazionale
Il nome di Jean-Paul Belmondo si lega indissolubilmente a “Fino all’ultimo respiro” (1960) di Jean-Luc Godard. In quel film, il suo sguardo ironico e ribelle incarna lo spirito anticonformista dell’epoca.
Da lì, la sua carriera spicca il volo.
Alterna ruoli impegnati a film d’azione e commedie, dimostrando una versatilità che conquista il pubblico francese e internazionale.
Negli anni Settanta diventa protagonista di numerosi successi popolari, spesso in coppia con registi come Philippe de Broca o Georges Lautner.
Lo stile unico di Jean-Paul Belmondo
Il fascino di Jean-Paul Belmondo non deriva dalla bellezza classica, ma dall’energia magnetica che porta sullo schermo.
Il suo volto irregolare e la sua fisicità esplosiva lo rendono immediatamente riconoscibile.
È uno degli attori che ama girare personalmente le scene più rischiose, diventando sinonimo di autenticità.
Il pubblico lo ammira non solo come interprete, ma come uomo capace di unire ironia, carisma e umanità.
Un’eredità che segna il cinema
Jean-Paul Belmondo non è soltanto un divo: è un simbolo di libertà espressiva, di cinema che sa parlare alla vita quotidiana e alle contraddizioni dell’essere umano.
Dagli esordi alla maturità, attraversa più di cinquant’anni di cinema, contribuendo a diffondere l’immagine della Francia nel mondo.
La sua carriera è riconosciuta con premi prestigiosi, tra cui la Palma d’Oro onoraria a Cannes nel 2011 e il César alla carriera.
La morte e i funerali
Jean-Paul Belmondo muore il 6 settembre 2021 nella sua casa di Parigi, all’età di 88 anni. La notizia commuove la Francia intera e il mondo del cinema internazionale.
Il presidente Emmanuel Macron lo definisce un “tesoro nazionale”.
I funerali si svolgono con gli onori della République, con una cerimonia solenne agli Invalides che richiama migliaia di persone.
La sua sepoltura avviene al cimitero di Montparnasse, luogo che accoglie molte figure della cultura francese.


















































































