7 novembre 1962. Muore Eleanor Roosevelt, First Lady dei diritti.

Una donna controcorrente
Eleanor Roosevelt nasce l’11 ottobre 1884 a New York, in una famiglia dell’alta società.
Rimasta orfana da bambina, cresce con un forte senso di responsabilità e un profondo desiderio di giustizia.
Sposa Franklin Delano Roosevelt nel 1905, e con lui condivide non solo la vita familiare ma anche un percorso politico complesso e coraggioso.
Quando il marito diventa presidente degli Stati Uniti, nel 1933, Eleanor trasforma il ruolo tradizionale della First Lady: non resta in secondo piano, ma si espone, viaggia, ascolta e interviene nelle questioni sociali.
Il volto umano del potere
Durante gli anni della Grande Depressione, Eleanor Roosevelt visita fabbriche, scuole e comunità rurali, portando al centro del dibattito politico la voce di chi non ha voce.
Difende le minoranze, sostiene i diritti delle donne e delle persone afroamericane, promuove programmi di assistenza e uguaglianza.
La sua rubrica giornalistica My Day diventa un canale diretto con i cittadini, una finestra sul pensiero di una donna che vede nella politica un servizio, non un privilegio.
Alla morte del marito, nel 1945, non abbandona l’impegno pubblico: Harry Truman la nomina delegata degli Stati Uniti alle Nazioni Unite.
Qui partecipa alla redazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata nel 1948, diventandone l’anima morale.
Un’eredità universale
Eleanor Roosevelt dedica la vita alla costruzione di una società più giusta.
La sua influenza supera i confini americani: leader, attivisti e intellettuali la considerano una pioniera del pensiero democratico e dei diritti civili.
Anche dopo il ritiro dalla scena politica, continua a scrivere, tenere conferenze e ispirare le nuove generazioni.
La fine di un percorso
Muore il 7 novembre 1962 a New York, a 78 anni.
Eleanor Roosevelt riposa a Hyde Park, accanto al marito Franklin.
Il mondo la saluta come la “First Lady del mondo”: una definizione che ancora oggi sintetizza la forza, la sensibilità e la visione di Eleanor Roosevelt.
Una donna controcorrente
Eleanor Roosevelt nasce l’11 ottobre 1884 a New York, in una famiglia dell’alta società.
Rimasta orfana da bambina, cresce con un forte senso di responsabilità e un profondo desiderio di giustizia.
Sposa Franklin Delano Roosevelt nel 1905, e con lui condivide non solo la vita familiare ma anche un percorso politico complesso e coraggioso.
Quando il marito diventa presidente degli Stati Uniti, nel 1933, Eleanor trasforma il ruolo tradizionale della First Lady: non resta in secondo piano, ma si espone, viaggia, ascolta e interviene nelle questioni sociali.
Il volto umano del potere
Durante gli anni della Grande Depressione, Eleanor Roosevelt visita fabbriche, scuole e comunità rurali, portando al centro del dibattito politico la voce di chi non ha voce.
Difende le minoranze, sostiene i diritti delle donne e delle persone afroamericane, promuove programmi di assistenza e uguaglianza.
La sua rubrica giornalistica My Day diventa un canale diretto con i cittadini, una finestra sul pensiero di una donna che vede nella politica un servizio, non un privilegio.
Alla morte del marito, nel 1945, non abbandona l’impegno pubblico: Harry Truman la nomina delegata degli Stati Uniti alle Nazioni Unite.
Qui partecipa alla redazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata nel 1948, diventandone l’anima morale.
Un’eredità universale
Eleanor Roosevelt dedica la vita alla costruzione di una società più giusta.
La sua influenza supera i confini americani: leader, attivisti e intellettuali la considerano una pioniera del pensiero democratico e dei diritti civili.
Anche dopo il ritiro dalla scena politica, continua a scrivere, tenere conferenze e ispirare le nuove generazioni.
La fine di un percorso
Muore il 7 novembre 1962 a New York, a 78 anni.
Eleanor Roosevelt riposa a Hyde Park, accanto al marito Franklin.
Il mondo la saluta come la “First Lady del mondo”: una definizione che ancora oggi sintetizza la forza, la sensibilità e la visione di Eleanor Roosevelt.


















































































