7 settembre 1968. Muore Lucio Fontana, maestro dei tagli su tela.

Un artista tra due mondi
Lucio Fontana nasce nel 1899 a Rosario di Santa Fé, in Argentina, da padre italiano e madre argentina.
La sua infanzia si svolge tra l’America Latina e l’Italia, un doppio orizzonte culturale che segna profondamente la sua visione artistica.
Dopo gli studi a Milano, si dedica alla scultura, dimostrando da subito una capacità innovativa che lo porta a sperimentare oltre i linguaggi tradizionali.
L’invenzione dello Spazialismo
Negli anni Quaranta Lucio Fontana fonda il movimento dello Spazialismo, con l’idea di superare la bidimensionalità della tela.
La pittura, per lui, non è più soltanto superficie: diventa spazio da esplorare, attraversare, rendere vivo.
È in questo contesto che nascono i celebri “Concetti spaziali”, opere in cui buchi e tagli trasformano il quadro in un varco verso l’infinito.
Questi gesti radicali non sono distruzione, ma creazione di un nuovo rapporto tra materia, luce e spazio.
La morte e l’eredità
Il 7 settembre 1968 Lucio Fontana muore a Comabbio, in provincia di Varese, dove ha trascorso parte della sua vita.
La sua scomparsa lascia un vuoto nel panorama artistico internazionale, ma la forza rivoluzionaria della sua ricerca continua a influenzare generazioni di artisti.
I funerali si svolgono in un clima di grande partecipazione, a testimonianza di quanto la sua figura sia riconosciuta e amata.
Il nome di Lucio Fontana rimane legato a un gesto semplice e al tempo stesso universale: il taglio che apre la tela, e con essa, un nuovo modo di guardare l’arte.
Un artista tra due mondi
Lucio Fontana nasce nel 1899 a Rosario di Santa Fé, in Argentina, da padre italiano e madre argentina.
La sua infanzia si svolge tra l’America Latina e l’Italia, un doppio orizzonte culturale che segna profondamente la sua visione artistica.
Dopo gli studi a Milano, si dedica alla scultura, dimostrando da subito una capacità innovativa che lo porta a sperimentare oltre i linguaggi tradizionali.
L’invenzione dello Spazialismo
Negli anni Quaranta Lucio Fontana fonda il movimento dello Spazialismo, con l’idea di superare la bidimensionalità della tela.
La pittura, per lui, non è più soltanto superficie: diventa spazio da esplorare, attraversare, rendere vivo.
È in questo contesto che nascono i celebri “Concetti spaziali”, opere in cui buchi e tagli trasformano il quadro in un varco verso l’infinito.
Questi gesti radicali non sono distruzione, ma creazione di un nuovo rapporto tra materia, luce e spazio.
La morte e l’eredità
Il 7 settembre 1968 Lucio Fontana muore a Comabbio, in provincia di Varese, dove ha trascorso parte della sua vita.
La sua scomparsa lascia un vuoto nel panorama artistico internazionale, ma la forza rivoluzionaria della sua ricerca continua a influenzare generazioni di artisti.
I funerali si svolgono in un clima di grande partecipazione, a testimonianza di quanto la sua figura sia riconosciuta e amata.
Il nome di Lucio Fontana rimane legato a un gesto semplice e al tempo stesso universale: il taglio che apre la tela, e con essa, un nuovo modo di guardare l’arte.


















































































