8 novembre 2016. Muore Umberto Veronesi, la forza della ricerca.

Un medico che guarda oltre la malattia
Umberto Veronesi nasce a Milano il 28 novembre 1925 e cresce in un’Italia che si risolleva dopo la guerra.
Studia medicina all’Università degli Studi di Milano, dove inizia a dedicarsi all’oncologia con uno sguardo che unisce scienza e compassione.
Il suo percorso non è solo clinico: Veronesi intuisce che curare significa anche rispettare la dignità e la qualità della vita del paziente.
Questo principio diventa il fondamento di tutta la sua carriera.
Il rivoluzionario della chirurgia conservativa
Negli anni Sessanta, quando l’unica risposta al tumore al seno è la mastectomia totale, Veronesi propone una visione nuova: la quadrantectomia.
Un intervento meno invasivo, che conserva il seno e allo stesso tempo garantisce la stessa efficacia terapeutica.
È una rivoluzione che cambia la storia della chirurgia oncologica mondiale.
Fondatore dell’Istituto Europeo di Oncologia nel 1994, crea un centro d’eccellenza che diventa simbolo di ricerca, prevenzione e umanizzazione delle cure.
Il suo lavoro attraversa la medicina, la politica e l’etica: sostiene il diritto del malato a scegliere, difende la ricerca sulle cellule staminali e l’uso terapeutico della cannabis.
L’impegno civile e la visione umanista
Nel 2000 accetta la carica di Ministro della Sanità nel governo Amato, portando la sua esperienza di scienziato al servizio del bene comune.
Vegetariano convinto e difensore dei diritti civili, fonda la Fondazione Umberto Veronesi per promuovere la cultura scientifica e sostenere giovani ricercatori.
Per lui la scienza è un atto d’amore verso l’uomo e la vita.
La morte e l’eredità morale
Umberto Veronesi muore a Milano l’8 novembre 2016, nella sua casa, circondato dall’affetto dei familiari.
I funerali si tengono al Palazzo di Brera, in un clima di profonda commozione e gratitudine.
Un medico che guarda oltre la malattia
Umberto Veronesi nasce a Milano il 28 novembre 1925 e cresce in un’Italia che si risolleva dopo la guerra.
Studia medicina all’Università degli Studi di Milano, dove inizia a dedicarsi all’oncologia con uno sguardo che unisce scienza e compassione.
Il suo percorso non è solo clinico: Veronesi intuisce che curare significa anche rispettare la dignità e la qualità della vita del paziente.
Questo principio diventa il fondamento di tutta la sua carriera.
Il rivoluzionario della chirurgia conservativa
Negli anni Sessanta, quando l’unica risposta al tumore al seno è la mastectomia totale, Veronesi propone una visione nuova: la quadrantectomia.
Un intervento meno invasivo, che conserva il seno e allo stesso tempo garantisce la stessa efficacia terapeutica.
È una rivoluzione che cambia la storia della chirurgia oncologica mondiale.
Fondatore dell’Istituto Europeo di Oncologia nel 1994, crea un centro d’eccellenza che diventa simbolo di ricerca, prevenzione e umanizzazione delle cure.
Il suo lavoro attraversa la medicina, la politica e l’etica: sostiene il diritto del malato a scegliere, difende la ricerca sulle cellule staminali e l’uso terapeutico della cannabis.
L’impegno civile e la visione umanista
Nel 2000 accetta la carica di Ministro della Sanità nel governo Amato, portando la sua esperienza di scienziato al servizio del bene comune.
Vegetariano convinto e difensore dei diritti civili, fonda la Fondazione Umberto Veronesi per promuovere la cultura scientifica e sostenere giovani ricercatori.
Per lui la scienza è un atto d’amore verso l’uomo e la vita.
La morte e l’eredità morale
Umberto Veronesi muore a Milano l’8 novembre 2016, nella sua casa, circondato dall’affetto dei familiari.
I funerali si tengono al Palazzo di Brera, in un clima di profonda commozione e gratitudine.


















































































