Addio a Michael B. Tretow, il tecnico del suono che ha reso immortali gli ABBA.

Michael B. Tretow. Lo chiamavano “Abba Sound”, ed era molto più di un’etichetta tecnica.
Era un marchio d’identità, un’impronta sonora che ha attraversato generazioni e scalato le classifiche mondiali.
Dietro quel suono brillante, complesso e ipnotico, c’era lui: Michael B. Tretow, il tecnico del suono che ha scritto, invisibilmente, la storia della musica pop.
Tretow è morto a 80 anni nella sua Stoccolma, come ha confermato la famiglia e la storica manager degli ABBA, Görel Hanser.
La notizia ha subito fatto il giro del mondo, rimbalzando tra i fan del celebre quartetto e gli addetti ai lavori che conoscevano bene l’importanza di quel genio silenzioso.
Michael B. Tretow: il genio dietro le quinte del pop mondiale
Michael Tretow inizia la sua carriera negli anni ’60 come tecnico del suono alla Metronomestudion.
È lì che perfeziona un approccio personale alla registrazione, affascinato dalla stratificazione sonora e dall’effetto wall-of-sound.
Nel decennio successivo, l’incontro decisivo con Björn Ulvaeus e Benny Andersson cambia tutto.
Nel cuore pulsante degli ABBA, Tretow non è solo un tecnico.
È un co-creatore.
Lavora a tutti gli album del gruppo – tranne l’ultimo, Voyage del 2021 – e definisce ogni sfumatura di un suono che diventerà un marchio globale: pulito, maestoso, pop perfetto.
L’omaggio degli ABBA: “Hai dato eternità alla nostra musica”
Alla notizia della morte, i membri degli ABBA hanno espresso il loro cordoglio con parole cariche di emozione e gratitudine.
Benny Andersson ha scritto:
“Hai significato più per noi quattro negli ABBA di chiunque altro. La nostra musica vive ancora grazie a te.”
Björn Ulvaeus ha ricordato il calore umano di Tretow, oltre alla sua genialità:
“Era una persona generosa e un grande amico. Grazie, Micke, per tutte le risate!”
Agnetha Fältskog ha rievocato il loro ultimo incontro, pochi giorni prima della scomparsa:
“Il tuo sorriso era ancora lì, anche nella malattia. Dormi bene, Micke.”
E anche Janne Schaffer, storico chitarrista della band, ha sintetizzato così l’eredità di Tretow:
“Michael era il volto del miracolo musicale svedese.”
Ogni nota di Dancing Queen, ogni armonia di Mamma Mia porta la sua impronta.
E mentre gli ABBA ricevono onorificenze regali come Cavalieri dal Re di Svezia, la Svezia e il mondo intero rendono oggi onore a colui che li ha fatti suonare come nessun altro avrebbe potuto.
Michael B. Tretow non sarà mai solo una voce nei crediti tecnici.
È il quinto ABBA.
Silenzioso, geniale, eterno.
Michael B. Tretow. Lo chiamavano “Abba Sound”, ed era molto più di un’etichetta tecnica.
Era un marchio d’identità, un’impronta sonora che ha attraversato generazioni e scalato le classifiche mondiali.
Dietro quel suono brillante, complesso e ipnotico, c’era lui: Michael B. Tretow, il tecnico del suono che ha scritto, invisibilmente, la storia della musica pop.
Tretow è morto a 80 anni nella sua Stoccolma, come ha confermato la famiglia e la storica manager degli ABBA, Görel Hanser.
La notizia ha subito fatto il giro del mondo, rimbalzando tra i fan del celebre quartetto e gli addetti ai lavori che conoscevano bene l’importanza di quel genio silenzioso.
Michael B. Tretow: il genio dietro le quinte del pop mondiale
Michael Tretow inizia la sua carriera negli anni ’60 come tecnico del suono alla Metronomestudion.
È lì che perfeziona un approccio personale alla registrazione, affascinato dalla stratificazione sonora e dall’effetto wall-of-sound.
Nel decennio successivo, l’incontro decisivo con Björn Ulvaeus e Benny Andersson cambia tutto.
Nel cuore pulsante degli ABBA, Tretow non è solo un tecnico.
È un co-creatore.
Lavora a tutti gli album del gruppo – tranne l’ultimo, Voyage del 2021 – e definisce ogni sfumatura di un suono che diventerà un marchio globale: pulito, maestoso, pop perfetto.
L’omaggio degli ABBA: “Hai dato eternità alla nostra musica”
Alla notizia della morte, i membri degli ABBA hanno espresso il loro cordoglio con parole cariche di emozione e gratitudine.
Benny Andersson ha scritto:
“Hai significato più per noi quattro negli ABBA di chiunque altro. La nostra musica vive ancora grazie a te.”
Björn Ulvaeus ha ricordato il calore umano di Tretow, oltre alla sua genialità:
“Era una persona generosa e un grande amico. Grazie, Micke, per tutte le risate!”
Agnetha Fältskog ha rievocato il loro ultimo incontro, pochi giorni prima della scomparsa:
“Il tuo sorriso era ancora lì, anche nella malattia. Dormi bene, Micke.”
E anche Janne Schaffer, storico chitarrista della band, ha sintetizzato così l’eredità di Tretow:
“Michael era il volto del miracolo musicale svedese.”
Ogni nota di Dancing Queen, ogni armonia di Mamma Mia porta la sua impronta.
E mentre gli ABBA ricevono onorificenze regali come Cavalieri dal Re di Svezia, la Svezia e il mondo intero rendono oggi onore a colui che li ha fatti suonare come nessun altro avrebbe potuto.
Michael B. Tretow non sarà mai solo una voce nei crediti tecnici.
È il quinto ABBA.
Silenzioso, geniale, eterno.



















































































