Addio a Giuseppe Crippa: il genio della microelettronica che ha portato la Brianza nel mondo.

Un visionario della tecnologia Made in Italy
È morto all’età di 90 anni Giuseppe Crippa, fondatore della Technoprobe e figura chiave dell’industria microelettronica italiana.
Con la sua visione, ha trasformato un’idea nata in un garage in un colosso tecnologico con sedi in Europa, Asia e Stati Uniti, contribuendo in modo decisivo all’evoluzione della microelettronica a livello globale.
Crippa era considerato il “re delle probe card”, strumenti fondamentali nei test dei microchip prima della messa in commercio.
Un segmento di nicchia, ma strategico, che ha reso l’Italia protagonista in un mercato dominato da giganti tecnologici internazionali.
Le origini: dalla Brianza alla Silicon Valley
Giuseppe Crippa nasce a Robbiate, in provincia di Lecco, nel 1934.
Dopo un breve impiego presso la Breda, entra nei primi anni ‘60 in SGS-Ates, azienda che in seguito confluirà nella STMicroelectronics, oggi uno dei principali produttori mondiali di semiconduttori.
Durante la sua carriera, Crippa si specializza proprio nel settore dei semiconduttori, arrivando a studiare e lavorare anche nella Silicon Valley, culla mondiale dell’innovazione elettronica.
Il suo talento e la sua dedizione lo portano a ricoprire numerosi ruoli strategici per oltre trent’anni, maturando una profonda conoscenza delle tecnologie di test e sviluppo dei microchip.
L’inizio di Technoprobe: dal garage al successo mondiale
Nel 1995, dopo il pensionamento, Crippa decide di non fermarsi.
Inizia a costruire manualmente le prime probe card – sofisticati strumenti per testare le funzionalità dei chip – nel garage e nella soffitta di casa.
Con il supporto dei figli, fonda la Technoprobe, azienda destinata a diventare in pochi decenni un punto di riferimento mondiale nel settore.
Il cuore dell’impresa resta in Brianza, a Cernusco Lombardone, dove tuttora ha sede la direzione e lo stabilimento principale.
Technoprobe cresce velocemente, grazie all’elevata qualità dei prodotti, alla continua innovazione tecnologica e alla capacità di rispondere alle esigenze dei grandi player internazionali.
Technoprobe: una multinazionale con cuore italiano
Oggi Technoprobe conta oltre 2.500 dipendenti nel mondo, con stabilimenti e sedi operative in Europa, America e Asia.
L’azienda è fornitore di colossi come Intel, AMD, Nvidia, TSMC e Samsung, tutti impegnati nella produzione di microchip di ultima generazione.
Nel 2022, Technoprobe si è quotata in Borsa Italiana nel segmento Euronext Growth Milan, raggiungendo una capitalizzazione superiore ai 4 miliardi di euro, e confermandosi come un’eccellenza dell’hi-tech italiano.
L’approccio familiare è rimasto immutato: Crippa ha sempre voluto mantenere l’azienda radicata in Italia, puntando su innovazione, formazione interna e cultura industriale brianzola.
Una delle famiglie più ricche d’Italia
Nel 2024, la rivista Forbes ha inserito Giuseppe Crippa e la sua famiglia nella lista dei miliardari italiani, con un patrimonio stimato in 3,1 miliardi di euro.
Un traguardo raggiunto grazie a un modello imprenditoriale basato su lavoro, competenza tecnica e investimenti di lungo periodo.
Ma Crippa non è mai stato un uomo da copertina: riservato, concreto, fedele alla sua terra, ha sempre anteposto il merito alla visibilità.
Una vita per l’innovazione, fino all’ultimo giorno
Anche in età avanzata, Giuseppe Crippa ha continuato a seguire l’evoluzione dell’azienda, affidata ai figli ma ancora permeata della sua filosofia e del suo rigore.
Tecnoprobe oggi porta avanti numerosi progetti di ricerca e sviluppo, con focus su intelligenza artificiale, semiconduttori avanzati e sostenibilità energetica.
La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per l’imprenditoria italiana, ma il suo esempio resta vivido.
È il simbolo di un’Italia che crede nella tecnologia, che investe nella conoscenza e che riesce a competere nel mondo senza dimenticare le proprie radici.
Un visionario della tecnologia Made in Italy
È morto all’età di 90 anni Giuseppe Crippa, fondatore della Technoprobe e figura chiave dell’industria microelettronica italiana.
Con la sua visione, ha trasformato un’idea nata in un garage in un colosso tecnologico con sedi in Europa, Asia e Stati Uniti, contribuendo in modo decisivo all’evoluzione della microelettronica a livello globale.
Crippa era considerato il “re delle probe card”, strumenti fondamentali nei test dei microchip prima della messa in commercio.
Un segmento di nicchia, ma strategico, che ha reso l’Italia protagonista in un mercato dominato da giganti tecnologici internazionali.
Le origini: dalla Brianza alla Silicon Valley
Giuseppe Crippa nasce a Robbiate, in provincia di Lecco, nel 1934.
Dopo un breve impiego presso la Breda, entra nei primi anni ‘60 in SGS-Ates, azienda che in seguito confluirà nella STMicroelectronics, oggi uno dei principali produttori mondiali di semiconduttori.
Durante la sua carriera, Crippa si specializza proprio nel settore dei semiconduttori, arrivando a studiare e lavorare anche nella Silicon Valley, culla mondiale dell’innovazione elettronica.
Il suo talento e la sua dedizione lo portano a ricoprire numerosi ruoli strategici per oltre trent’anni, maturando una profonda conoscenza delle tecnologie di test e sviluppo dei microchip.
L’inizio di Technoprobe: dal garage al successo mondiale
Nel 1995, dopo il pensionamento, Crippa decide di non fermarsi.
Inizia a costruire manualmente le prime probe card – sofisticati strumenti per testare le funzionalità dei chip – nel garage e nella soffitta di casa.
Con il supporto dei figli, fonda la Technoprobe, azienda destinata a diventare in pochi decenni un punto di riferimento mondiale nel settore.
Il cuore dell’impresa resta in Brianza, a Cernusco Lombardone, dove tuttora ha sede la direzione e lo stabilimento principale.
Technoprobe cresce velocemente, grazie all’elevata qualità dei prodotti, alla continua innovazione tecnologica e alla capacità di rispondere alle esigenze dei grandi player internazionali.
Technoprobe: una multinazionale con cuore italiano
Oggi Technoprobe conta oltre 2.500 dipendenti nel mondo, con stabilimenti e sedi operative in Europa, America e Asia.
L’azienda è fornitore di colossi come Intel, AMD, Nvidia, TSMC e Samsung, tutti impegnati nella produzione di microchip di ultima generazione.
Nel 2022, Technoprobe si è quotata in Borsa Italiana nel segmento Euronext Growth Milan, raggiungendo una capitalizzazione superiore ai 4 miliardi di euro, e confermandosi come un’eccellenza dell’hi-tech italiano.
L’approccio familiare è rimasto immutato: Crippa ha sempre voluto mantenere l’azienda radicata in Italia, puntando su innovazione, formazione interna e cultura industriale brianzola.
Una delle famiglie più ricche d’Italia
Nel 2024, la rivista Forbes ha inserito Giuseppe Crippa e la sua famiglia nella lista dei miliardari italiani, con un patrimonio stimato in 3,1 miliardi di euro.
Un traguardo raggiunto grazie a un modello imprenditoriale basato su lavoro, competenza tecnica e investimenti di lungo periodo.
Ma Crippa non è mai stato un uomo da copertina: riservato, concreto, fedele alla sua terra, ha sempre anteposto il merito alla visibilità.
Una vita per l’innovazione, fino all’ultimo giorno
Anche in età avanzata, Giuseppe Crippa ha continuato a seguire l’evoluzione dell’azienda, affidata ai figli ma ancora permeata della sua filosofia e del suo rigore.
Tecnoprobe oggi porta avanti numerosi progetti di ricerca e sviluppo, con focus su intelligenza artificiale, semiconduttori avanzati e sostenibilità energetica.
La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per l’imprenditoria italiana, ma il suo esempio resta vivido.
È il simbolo di un’Italia che crede nella tecnologia, che investe nella conoscenza e che riesce a competere nel mondo senza dimenticare le proprie radici.



















































































